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Erisipela

Dr. Giacinto Casciano

Dr. Giacinto Casciano

Infettivologo Medico Chirurgo, specialista in Malattie Infettive - Ecografia internistica Creato il: 03/07/2024
L’erisipela è un’infezione della pelle e del tessuto sottocutaneo, causata principalmente dai batteri Streptococcus pyogenes o Staphylococcus aureus.

Questa condizione si manifesta tipicamente con un’infiammazione cutanea acuta ai danni delle gambe, ma anche del viso e delle braccia, caratterizzata da arrossamento, gonfiore, calore e dolore nella zona interessata. In alcuni casi, possono essere presenti febbre e brividi.

L’erisipela non rappresenta un rischio per la salute del paziente, ma i suoi sintomi possono essere particolarmente invalidanti se non trattata in modo adeguato.
 
Erisipela

Cause Cause

L’erisipela è causata principalmente da batteri, in particolare Streptococcus pyogenes. Questo batterio può penetrare nella pelle attraverso tagli, graffi o altre lesioni cutanee e diffondersi nel tessuto, provocando infiammazione.

Tra i fattori favorenti il contagio e la proliferazione del batterio si segnalano:
 
  • insufficienza linfatica: le persone con problemi al sistema linfatico, come, possono essere più suscettibili all’erisipela perché il sistema linfatico aiuta a drenare i fluidi e a rimuovere i batteri dalla pelle;
  • insufficienza venosa: la stasi venosa, cioè il rallentamento del flusso sanguigno nelle vene delle gambe, può aumentare il rischio di sviluppare erisipela;
  • compromissione del sistema immunitario: persone con un sistema immunitario indebolito a causa di malattie come il diabete, l’HIV/AIDS o la chemioterapia possono avere un maggiore rischio di sviluppare erisipela;
  • età avanzata: gli anziani sono più suscettibili all’erisipela a causa di un sistema immunitario meno efficiente e di una maggiore probabilità di avere problemi circolatori o condizioni cutanee preesistenti.
Sebbene questi fattori possano aumentare il rischio di contrarre l’erisipela, l’infezione si verifica solo quando il batterio è effettivamente presente sulla pelle del paziente. La prevenzione delle lesioni cutanee, il mantenimento di una buona igiene della cute e il trattamento di eventuali infezioni possono contribuire a ridurre il rischio di contrarre l’erisipela.
 

Sintomi Sintomi

I sintomi dell’erisipela includono tipicamente:
 
  • arrossamento della pelle: la zona interessata diventa rossa e infiammata. Questo arrossamento di solito ha confini ben definiti e può diffondersi rapidamente;
  • gonfiore: la pelle nella zona colpita può gonfiarsi a causa dell’infiammazione;
  • calore: la pelle può presentarsi calda al tatto;
  • dolore o sensibilità: la zona può essere dolorante o sensibile al tatto;
  • febbre: l’erisipela può essere accompagnata da febbre, brividi e malessere generale;
  • vesciche o bolle: in alcuni casi, possono svilupparsi vesciche o bolle piene di liquido sulla pelle infiammata;
  • linfangite: nei casi più gravi, si può osservare un rigonfiamento e un’infiammazione dei vasi linfatici vicini alla zona interessata.
Questi sintomi possono variare in gravità e possono peggiorare rapidamente se l’infezione non viene trattata tempestivamente. Per questa ragione, anche l’erisipela non è di per sé rischiosa per la salute del paziente, è importante cercare assistenza sanitaria alla comparsa dei primi segni clinici.
 

Diagnosi Diagnosi

La diagnosi dell’erisipela è generalmente basata sull’osservazione dei sintomi e sull’esame fisico da parte di un medico specialista. La diagnosi è generalmente posta mediante un iter che prevede diverse fasi, quali:
 
  • anamnesi: il medico pone domande sulla storia clinica del paziente, inclusi eventuali precedenti episodi di erisipela, condizioni di salute preesistenti, trattamenti attuali e fattori di rischio;
  • esame fisico: lo specialista esamina attentamente l’area interessata della pelle per valutare la presenza di arrossamento, gonfiore, calore, dolore e altri segni tipici dell’erisipela. Inoltre, il medico potrebbe esaminare i linfonodi vicini per verificare se sono ingrossati, poiché ciò può indicare un’infiammazione più diffusa;
  • coltura batterica: in alcuni casi, il medico può prelevare un campione di tessuto dalla pelle infiammata per effettuare una coltura batterica. Questo test può aiutare a identificare il batterio responsabile dell’infezione e determinare la sensibilità agli antibiotici;
  • esami di laboratorio: se ci sono segni di coinvolgimento sistemico o se la risposta all'antibiotico iniziale non è soddisfacente, il medico potrebbe richiedere esami di laboratorio come un emocromo completo per valutare la presenza di un’infezione e una reazione infiammatoria nel corpo.
Una volta confermata la diagnosi di erisipela e valutata l’estensione dell’infezione, il medico procederà con la pianificazione del trattamento più adeguato a gestire la condizione e ridurre eventuali complicazioni.
 
Erisipela

Rischi Rischi

L’erisipela non è di per sé rischiosa per la vita del paziente, ma potrebbe dare origine a numerose complicazioni se non trattata adeguatamente. Tra queste si segnalano:
 
  • diffusione dell’infezione: se non trattata, l’erisipela può diffondersi a tessuti più profondi o ad altre parti del corpo. Ciò può portare a infezioni più gravi, come la cellulite;
  • recidiva: dopo un episodio di erisipela o se non vengono affrontati i fattori di rischio sottostanti, è possibile che la condizione si ripresenti;
  • complicazioni sistemiche: in alcuni casi, l’erisipela può causare complicazioni sistemiche come sepsi (un’infezione grave che si diffonde in tutto il corpo attraverso il sangue);
  • insufficienza linfatica: l’erisipela può danneggiare il sistema linfatico, soprattutto nelle persone con predisposizione o preesistenti problemi linfatici. Questo può portare a condizioni come linfedema (accumulo di liquido nelle gambe o altre aree del corpo).
Un trattamento tempestivo e guidato da uno specialista può aiutare e prevenire complicazioni di questo tipo e a promuovere una rapida guarigione.
Sconsigliato l’auto-trattamento: nella maggior parte dei casi, infatti, questo si rivela inefficace o comunque non abbastanza preciso da evitare il rischio di recidiva.
 

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Il trattamento dell’erisipela dispone di diversi approcci, tra i quali:
 
  • antibiotici: gli antibiotici sono il trattamento principale per l’erisipela. Di solito vengono prescritti antibiotici ad ampio spettro, come penicilline o cefalosporine, da assumere per via orale. Tuttavia, in casi più gravi o per infezioni ricorrenti, potrebbero essere necessarie somministrazioni intramuscolari o endovenose;
  • analgesici: se il dolore è significativo, possono essere somministrati analgesici da banco, come paracetamolo o ibuprofene, per alleviare il disagio;
  • riposo ed elevazione dell’arto interessato: riposare e mantenere l’arto interessato sollevato può aiutare a ridurre il gonfiore e favorire il drenaggio dei fluidi infiammati;
  • impacchi freddi: applicare impacchi freddi sulla zona infiammata può contribuire a ridurre il gonfiore, alleviare il dolore e ridurre l’infiammazione. È importante non applicare il ghiaccio direttamente sulla pelle e limitare la durata degli impacchi freddi per evitare danni alla pelle;
  • monitoraggio dei sintomi: è importante monitorare attentamente i sintomi e segnalare qualsiasi peggioramento medico. In questo modo, lo specialista sarà in grado di rivalutare il piano terapeutico;
  • prevenzione delle recidive: dopo aver superato un episodio di erisipela, è importante adottare misure preventive per ridurre il rischio di recidive. Questo può includere la cura adeguata della pelle e il trattamento delle condizioni sottostanti (es. l’insufficienza venosa).
È importante che il paziente segua attentamente le istruzioni del medico riguardo la posologia degli antibiotici e la durata del trattamento. Qualora i sintomi dovessero migliorare prima della fine del piano terapeutico, la persona dovrà comunque proseguire con l’assunzione del farmaco fino a fine ciclo. Ciò consentirà di gestire efficacemente l’erisipela e prevenire complicazioni o recidive.
 

Bibliografia

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