Entropion
Dr. Federico Ferroni
Oculista Medico Chirurgo, specialista in Oftalmologia Creato il: 24/07/2017 Ultimo aggiornamento: 14/11/2023Con il termine entropion si indica una rotazione verso l’interno del margine della palpebra. Solitamente, questa condizione colpisce la palpebra inferiore (nel 90% dei casi) ma può colpire anche quella superiore. In alcuni pazienti, l’entropion può essere congenito, ossia sviluppato già alla nascita, ma nella maggior parte dei casi è una patologia acquisita.
Cause
Il margine palpebrale è una struttura che si trova in equilibrio grazie al sostegno di una fascia e di alcuni legamenti. L’entropion si può manifestare, quindi, in seguito a
- allentamento dei legamenti, che può essere causato dall’invecchiamento dei tessuti);
- distacco della fascia.
Altri casi di entropion si possono sviluppare in seguito a condizioni mediche differenti, come un’infiammazione della congiuntiva palpebrale, che porta alla cicatrizzazione dell’interno della palpebra e, quindi, a una curvatura del margine verso l’interno.
Sintomi
Nei casi di entropion acquisito, i sintomi principali sono legati al dolore e all’irritazione della cornea (cheratite), in quanto la rotazione della palpebra verso l’interno fa sì che le ciglia vadano a stimolare la congiuntiva bulbare o la cornea stessa.
L’entropion congenito, invece, fa sì che il margine della palpebra vada a sovrastare la cornea; i neonati che sono affetti quindi, tendono a piangere per il bruciore, stimolando maggiormente la cornea e, quindi, aumentando il dolore.
Nei pazienti anziani che sviluppano forme acquisite di entropion (entropion involutivo), la palpebra inferiore può introflettersi per l’invecchiamento dei tessuti, andando a stimolare maggiormente la congiuntiva. In questo caso, i soggetti colpiti possono accusare bruciore all’occhio e arrossamento della congiuntiva. In alcuni casi, tuttavia, il soggetto colpito può abituarsi alla patologia e questa può assumere carattere asintomatico se le ciglia sono assenti o poco consistenti.
Diagnosi
La diagnosi di entropion deve essere effettuata tramite visita oculistica ma è generalmente molto semplice anche a occhio nudo. Se, però, al momento della visita, il margine della palpebra si trova in posizione normale, basta chiedere al paziente di chiudere e aprire dolcemente gli occhi per alcune volte, finché non avviene il rovesciamento della palpebra interessata.
Tra gli esami clinici possibili si hanno:
- esame alla lampada a fessura, che rende possibile vedere le ciglia a contatto con la congiuntiva o la cornea e l’eventuale arrossamento locale;
- esame della fascia, che consente di verificare un eventuale distacco di quest’ultima dal tarso. L’esame consiste nel far guardare il paziente prima in alto e poi in basso, eventualmente verificando il movimento del margine della fascia sotto la superficie congiuntivale;
- test del pizzicotto: con il pollice e l’indice si allontana la palpebra dall’occhio, misurando la distanza tra i due. Se questa è superiore ai 4-5 millimetri, si può diagnosticare un distacco della palpebra.
Rischi
Il rischio principale per i pazienti affetti da entropion è rappresentato da una possibile recidiva successiva al trattamento. Queste, infatti, possono manifestarsi nel 50% dei casi circa, se la prima lesione ha interessato la fascia o il tarso (ossia il tessuto connettivo che costituisce l’interno della palpebra) o nel 5%, se l’intervento è stato condotto su entrambi.
Cure e Trattamenti
Nei casi di entropion congenito, la procedura standard è un intervento chirurgico d’urgenza, in quanto, come detto, il pianto continuo dei neonati può aggravare l’irritazione della cornea. Generalmente, in attesa dell’intervento si applica sulla cornea una lente protettiva e si somministra un unguento antibiotico.
L’intervento chirurgico è, comunque, il trattamento preferenziale per tutti i casi di entropion. Nei casi dovuti a un’infiammazione della congiuntiva, questa viene trattata prima dell’intervento. Quest’ultimo consiste nell’allungamento della zona interna della palpebra, generalmente eseguito tramite l’innesto di mucosa prelevata dalla bocca.
Nei casi di entropion involutivo, il trattamento segue la sintomatologia e, solitamente, consiste nel ricollegamento della fascia al tarso o nella correzione dei legamenti rilassati. In generale, si contemplano due procedure, ormai molto diffuse, che sono:
- sutura della fascia al margine inferiore del tarso;
- tarsal strip procedure.
In ogni caso, l’intervento viene eseguito in anestesia locale con assistenza anestesiologica e il paziente viene generalmente dimesso in poche ore e con l’occhio bendato. Nella maggior parte dei casi, l’operazione dà risultati soddisfacenti.
Subito dopo l’intervento, la procedura prevede l’applicazione di ghiaccio secco sull’occhio bendato per 15 minuti ogni ora. Dal giorno successivo la benda viene rimossa e si prosegue con l’applicazione di un collirio e un unguento antibiotico ogni 3-4 ore per una settimana. I punti vengono solitamente rimossi dopo una settimana.
La palpebra operata tende ad avere un aspetto stirato e rettilineo ma dopo due-tre mesi dall’intervento questa recupera la sua forma tipica.
Bibliografia
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