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Emispasmo facciale

Dr. Riccardo Mazzocchio

Dr. Riccardo Mazzocchio

Neurologo Medico Chirurgo, specialista in Neurologia Creato il: 25/05/2019 Ultimo aggiornamento: 29/12/2023
Con il termine emispasmo facciale si indica una contrazione involontaria di un lato del viso. Si tratta di contrazioni che, comunemente, non provocano dolori e sono legate a un malfunzionamento del nervo facciale (VII nervo cranico) e/o dell’area cerebrale deposta al suo controllo.  

Questo tipo di contrazioni genera movimenti anomali e visibili nel volto del paziente. Inizialmente, si manifestano in maniera saltuaria, per poi diventare progressivamente ricorrenti.

Si tratta di una condizione che può interessare sia gli uomini che le donne, generalmente di mezza età o comunque anziani, anche se risulta maggiormente frequente tra i soggetti di sesso femminile. L’emispasmo facciale, tuttavia, rappresenta una patologia rara.
 
Emispasmo facciale

Cause Cause

La causa principale dell’emispasmo facciale è imputabile a una compressione del nervo, da parte di un vaso sanguigno pulsante.

Raramente, può essere legato a una paralisi periferica del nervo. In qualche caso, inoltre, è stata riscontrata anche una componente genetica, riscontrando una maggiore incidenza nelle famiglie che presentavano precedenti analoghi.
 

Sintomi Sintomi

Il sintomo tipico di tale disturbo è riferito alla contrazione involontaria di una parte del viso. Comunemente, si manifesta inizialmente a carico della palpebra, per poi spostarsi, successivamente, anche alla guancia e alla bocca.

All’esordio, lo spasmo può essere sporadico e intermittente, per poi diventare, nel tempo, più frequente e continuo. Pur essendo indolore, può provocare imbarazzo nel paziente che ne è affetto.

Tenendo presente che la sintomatologia può variare da paziente a paziente, esistono ulteriori segni clinici che possono caratterizzare questa condizione, come:
 
  • chiusura involontaria dell’occhio relativo al lato del viso coinvolto dall’emispasmo;
  • mancanza di controllo: la persona che ne è affetta non può controllare le contrazioni;
  • talvolta, dolore all’orecchio.
In particolari condizioni, come ad esempio l’esposizione a fattori quali luce intensa, vento o contatto fisico, ma anche a situazione di stress o di affaticamento, la sintomatologia può anche peggiorare.
 

Diagnosi Diagnosi

La diagnosi si esegue mediante valutazione clinica dei sintomi. Lo specialista, dopo un attento colloquio anamnestico, prende in analisi la sintomatologia riferita dal paziente, analizzando anche i segni clinici rilevati mediante l’esame obiettivo.

Il medico curante potrà decidere anche di eseguire una RMI (risonanza magnetica per immagini), al fine di escludere altre patologie che possano generare spasmi (ad esempio, tumori, sclerosi multipla, ecc.).

Lo specialista, inoltre, a seconda dei casi e laddove ritenuto necessario, al fine di escludere ulteriori condizioni patologiche, potrebbe utilizzare anche altri test di imaging, quali:
 
  • angiografia;
  • TAC.
Qualora da questi esami non dovesse emergere nessuna condizione anomala, è probabile che sia la pressione di un vaso sanguigno a determinare l’emispasmo facciale.
 

Rischi Rischi

Gli emispasmi facciali non sono correlati a rischi particolari per la salute del paziente, pur rappresentando una condizione fastidiosa e che, per una serie di motivi, può influire negativamente la qualità della vita della persona che ne soffre. Tra questi motivi, è possibile citare:
 
  • disagio psicologico: rappresentato dalla natura visibile dei sintomi. I pazienti possono sentirsi imbarazzati o in difficoltà pensando alle eventuali reazioni delle altre persone. Si possono avere anche ripercussioni sulla percezione di se stessi;
  • difficoltà nelle attività quotidiane: gli emispasmi possono rendere maggiormente complicate semplici azioni quotidiani, quali, ad esempio, mangiare, bere, truccarsi, ecc.;
  • difficoltà mentre si è alla guida: gli emispasmi facciali possono causare anche contrazioni involontari dell’occhio, rappresentando un pericolo durante la guida.

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Generalmente, il trattamento di tale patologia prevede due strade: una farmacologica e, laddove si riveli necessaria, un’altra di tipo chirurgico. Nello specifico:
 
  • la terapia farmacologica: ha nella tossina botulinica il farmaco comunemente utilizzato. Viene iniettata nei muscoli colpiti, al fine di paralizzare i muscoli facciali e bloccare gli spasmi. Di solito, il trattamento viene effettuato periodicamente, a seconda del caso specifico;
  • l’intervento chirurgico: si ricorre a questa soluzione in quei casi in cui il trattamento farmacologico non abbia sortito gli effetti sperati. L’operazione prevede lo spostamento dell’arteria irritante dal nervo facciale, per poi posizionare un tampone sul nervo, in modo da proteggerlo da eventuali compressioni successive.

Bibliografia

  • The setting of a botulinum toxin treatment service. Cavallini M. Neurol Sci. 2014 May;35 Suppl 1:49-50. doi: 10.1007/s10072-014-1742-4. PMID: 24867836.
  • Hemifacial Spasm: A Review. Author links open overlay panelRobert H. Wilkins M.D. Division of Neurosurgery, Duke University Medical Center, Durham, North Carolina USA.
  • Diagnosi e trattamento delle Paralisi del Nervo Facciale, a cura di Remo Palladino. XXXV Convegno Nazionale di Aggiornamento Villasimius (CA). 1 - 2 OTTOBRE 2011.
  • VII-VIII nerve complex hung up by the subarcuate artery: a cause of hemifacial spasm. Autori: Ferroli P, Messina G, Franzini A, Broggi G. Testata: Acta Neurochir (Wien).

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