Non esiste una definizione univoca di eiaculazione precoce; potremmo definirla come un'eiaculazione che si verifica, conseguentemente ad una stimolazione sessuale, prima, durante o subito dopo la penetrazione: riflesso eiaculatorio sul quale il paziente ha uno scarso o assente controllo, con giustificate conseguenze negative a livello personale e disagio nel rapporto di coppia.
Se dovessimo rapportarci ai freddi numeri, dovremmo definire eiaculatore precoce il soggetto che presenta un riflesso eiaculatorio entro due minuti dalla penetrazione, il cosiddetto IELT, tempo di permanenza in vagina. Rappresenta sicuramente la più frequente disfunzione sessuale dell'uomo con una prevalenza che si attesta sul 20-30%, cioè a dire un uomo su tre.
Come in molti disturbi e disagi della sfera sessuale maschile, non sempre esiste una unica causa, all'evento possono partecipare più sistemi e non per ultima dobbiamo considerare una possibile componente psicogena, spesso causa o conseguenza del problema .
Un accenno ai meccanismi fisiologici dell'eiaculazione è obbligatorio.
Dobbiamo innanzitutto considerare che esiste un ciclo di risposta sessuale maschile, rappresentato in quattro fasi: desiderio, eccitazione con erezione, plateau, orgasmo con eiaculazione. Nel paziente affetto da EP (Eiaculazione Precoce) la fase dell'eccitazione e del plateau sono di durata breve, con conseguente orgasmo ed eiaculazione rapidi. Dobbiamo inoltre dividere il processo eiaculatorio in due fasi: emissione (in cui vengono raccolte a livello dell'uretra posteriore, le secrezioni della prostata, delle vescicole seminali, dell'epididimo, gli spermatozoi, ed espulsione che consiste essenzialmente nella contrazione ritimica dei muscoli bulbo cavernoso e ischio cavernoso.
Tutto questo meccanismo è chiaramente regolato dal sistema nervoso. A livello spinale esiste un centro generatore che ha il compito di elaborare i segnali provenienti dalla periferia (organo genitale) e di integrarli con i segnali che invece provengono dal cervello, i quali possono indurre o inibire il riflesso eiaculatorio. A sua volta comunque il centro generatore spinale è neuromodulato da numerose strutture cerebrali. Il mediatore più importante di questi processi è la serotonina, presente con elevata concentrazione in questi centri regolatori. La stimolazione della serotonina ai suoi recettori post sinaptici dei neuroni serotoninergici ritarda l'eiaculazione. Questa descrizione di neurofisiologia della eiaculazione ci servirà nei prossimi capitoli per capire l'approccio terapeutico.
Possiamo dividere l'eiaculazione precoce in due grandi categorie:
Possiamo considerare cause endocrine (ipertiroidismo) cause neurologiche (sclerosi multipla, neuropatia periferica), cause psicogene legate a problemi di coppia e di relazione, uso di farmaci (agonisti dopamina, anfetamine) o droghe (cocaina).
Vi sono poi patologie uro-andrologiche che dobbiamo considerare: infezioni o infiammazioni prostatiche o delle vie seminali, presenza di fimosi, frenulo corto, disfunzione erettile.
La diagnosi non richiede analisi di laboratorio di routine o cliniche, ma importante è l'analisi clinica e sessuale. Sarà compito dell'andrologo curante individuare cause locali o sistemiche e richiedere gli esami più opportuni.
Per quanto riguarda le cure è chiaro e intuitivo che qualora il problema abbia alla sua origine problematiche organiche ben evidenti, la cure delle stesse sarà risolutiva. Parliamo in questo caso delle cure per una eventuale prostatite, il trattamento chirurgico di un frenulo corto o di una fimosi.
Sarebbe utile d'altro canto che l'andrologo collabori a stretto giro con un sessuologo clinico, per analizzare e trattare anche la componente psicogena spesso dominante, ed adottare anche tecniche comportamentali che possano aiutare nella gestione del problema.
Uno spazio a parte poi merita la terapia farmacologica.
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