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Dislalia

Dr. Enrico Del Malvò

Dr. Enrico Del Malvò

Dentista o Odontoiatra Odontoiatra Creato il: 07/02/2025
La dislalia è un disturbo del linguaggio che si manifesta con difficoltà nell'articolazione dei suoni, impedendo una pronuncia corretta delle parole. È particolarmente comune tra i bambini, ma può riguardare anche gli adulti. Chi soffre di dislalia può:
 
  • sostituire alcuni suoni con altri (es. dire "tat" al posto di "cat");
  • omettere o modificare suoni;
  • creare difficoltà nella comunicazione verbale.
Questo disturbo, se non trattato, può influire negativamente sulla vita sociale, scolastica e lavorativa del soggetto.
 
Dislalia

Cause Cause

Le cause della dislalia sono molteplici e possono variare da fattori fisici a psicologici. Tra le principali cause possono esserci fattori fisici, quali ad esempio:
 
  • ritardi nello sviluppo del linguaggio: la dislalia può derivare da un ritardo nel normale sviluppo del linguaggio. In alcuni casi, il bambino non raggiunge i traguardi linguistici tipici per la sua età, causando difficoltà nell'articolazione dei suoni e nella produzione di parole corrette. Questo ritardo può essere temporaneo, ma se non trattato, può evolversi in un disturbo persistente;
  • difficoltà uditive: problemi nell'udito possono compromettere la capacità del bambino di percepire correttamente i suoni e, di conseguenza, di riprodurli in modo adeguato. La percezione distorta dei suoni ostacola la corretta articolazione, portando alla dislalia;
  • malformazioni anatomiche (ad esempio, palato e lingua): anomalie nella struttura anatomica orale, come il palato che non si chiude correttamente (palatoschisi) o anomalie della lingua, possono causare difficoltà nell'articolazione dei suoni. Problemi come il frenulo corto (frenulo linguale corto) limitano i movimenti della lingua, ostacolando la corretta produzione di alcuni suoni.
Tra le cause della dislalia, possono rientrare anche fattori psicologici, quali, ad esempio:
 
  • Disturbi legati all’ansia o stress: l'ansia o lo stress possono influire sulla capacità di esprimersi verbalmente. La paura di fare errori o la pressione di comunicare in modo corretto può ostacolare l’elaborazione e l’articolazione dei suoni. Questi fattori psicologici sono particolarmente evidenti in bambini emotivamente fragili o che hanno vissuto traumi legati alla comunicazione;
  • ambiente familiare o scolastico poco stimolante: un ambiente familiare o scolastico privo di stimoli linguistici e sociali può rallentare lo sviluppo del linguaggio e contribuire alla dislalia. Se un bambino cresce in un contesto dove la comunicazione verbale è scarsa o non viene incoraggiata, è più probabile che sviluppi difficoltà nell’articolazione e nella produzione del linguaggio.
Tra le ulteriori cause, rientrano anche fattori neurologici, come ad esempio le disfunzioni a livello del sistema nervoso centrale. Disturbi neurologici, come danni cerebrali, lesioni o malformazioni del sistema nervoso centrale, possono compromettere le aree cerebrali responsabili dell'articolazione e della coordinazione dei movimenti necessari per parlare correttamente. Condizioni come la disartria, che è un disturbo motorio della parola, sono legate a danni al sistema nervoso che ostacolano la corretta produzione dei suoni.

Tra le cause, rientra anche la predisposizione familiare. La dislalia può anche essere legata a fattori ereditari. Se uno o entrambi i genitori hanno avuto difficoltà linguistiche durante l'infanzia o se ci sono stati altri disturbi del linguaggio in famiglia, è più probabile che anche i figli sviluppino simili difficoltà. La predisposizione genetica gioca un ruolo significativo nei disturbi del linguaggio, in particolare per quanto riguarda le difficoltà articolatorie.

Questi fattori, da soli o combinati, possono ostacolare lo sviluppo del linguaggio e causare la dislalia.
 

Sintomi Sintomi

I sintomi variano in base alla gravità del disturbo. Tra i principali segnali di dislalia ci sono:
 
  • sostituzione di suoni: pronunciare "tat" invece di "cat";
  • omissione di suoni: dire "mo" invece di "moro";
  • modifica di suoni: cambiare un suono, ad esempio dire “ss” al posto di “s”;
  • difficoltà nella pronuncia di parole complesse: come nomi propri o parole di uso meno comune
Questi errori, se persistenti, possono compromettere la comprensione verbale da parte degli altri e rendere difficoltosi i dialoghi quotidiani.
 

Diagnosi Diagnosi

La diagnosi della dislalia viene fatta attraverso un processo accurato, che include:
 
  • valutazione linguistica: lo specialista analizza la produzione fonologica del paziente, cercando errori nella pronuncia;
  • esami uditivi: per escludere problemi di udito che possano interferire con la produzione dei suoni;
  • osservazione anatomica: esame della conformazione del palato, lingua e dentatura;
  • esame neuropsicologico: per identificare eventuali disturbi neurologici o psicologici associati.
Una diagnosi precoce è fondamentale per iniziare il trattamento in tempi utili.
 
Dislalia

Rischi Rischi

Se non trattata, la dislalia può comportare diversi rischi, tra cui:
 
  • difficoltà di apprendimento: il disturbo può influire sulla comprensione e sull’apprendimento scolastico;
  • bassa autostima: il paziente può sentirsi inferiore o incapace rispetto ai coetanei;
  • isolamento sociale: la difficoltà di comunicare può creare barriere nelle relazioni interpersonali;
  • persistenza del disturbo nell’età adulta: se non trattato, il disturbo può continuare anche in età adulta, limitando la vita professionale e sociale.
Per evitare questi rischi, è importante intervenire tempestivamente con il giusto trattamento.
 

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Il trattamento della dislalia si basa principalmente sulla logopedia, con tecniche mirate a correggere i difetti di articolazione. I principali interventi includono:
 
  • rieducazione fonologica: esercizi per migliorare la pronuncia dei suoni;
  • esercizi di articolazione: per allenare il corretto posizionamento della lingua, delle labbra e delle corde vocali;
  • stimolazione linguistica: attraverso giochi, letture e conversazioni mirate a rafforzare l'uso del linguaggio;
  • supporto psicologico: in caso di ansia o difficoltà emotive che influenzano la comunicazione;
  • collaborazione familiare e scolastica: creare un ambiente che favorisca l’interazione e l’apprendimento del linguaggio.
Il trattamento varierà a seconda della gravità del disturbo, ma con l’approccio giusto, la maggior parte dei pazienti riesce a migliorare significativamente le proprie capacità linguistiche.
 

Bibliografia

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