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Dermatofibroma

Dr. Cesare Moretti

Dr. Cesare Moretti

Chirurgo Generale Medico Chirurgo, specialista in Chirurgia Generale Creato il: 13/02/2024
I dermatofibromi sono delle lesioni cutanee benigne, caratterizzate da piccoli noduli rosso-brunastri di consistenza fibrosa che si sviluppano sulla pelle. Sono considerati tumori cutanei benigni, che non evolvono verso forme maligne. Le lesioni possono variare in dimensioni, ma generalmente hanno un diametro inferiore al centimetro.

I dermatofibromi sono più comuni negli adulti rispetto ai bambini e possono verificarsi in entrambi i sessi, anche se vi è una tendenza ad essere più frequenti nelle donne rispetto agli uomini. Il motivo di questa differenza non è pienamente noto. 

L’area anatomica maggiormente interessata sono le gambe e le cosce e/o le braccia, sebbene qualsiasi parte del corpo possa essere potenzialmente colpita da un dermatofibroma.
 
Dermatofibroma

Cause Cause

Il meccanismo fisiopatologico dei dermatofibromi coinvolge una risposta proliferativa delle cellule cutanee, in particolare dei fibroblasti, che porta alla formazione dei noduli. I fibroblasti sono cellule che svolgono un ruolo cruciale nella riparazione dei tessuti cutanei. Nei dermatofibromi, questi vanno incontro a una proliferazione incontrollata all’interno del derma, lo strato intermedio della cute, compreso tra l'ipoderma e l'epidermide. Questo aumento della popolazione cellulare contribuisce quindi alla formazione del nodulo cutaneo caratteristico.

Le cause specifiche dei dermatofibromi non sono ancora completamente comprese, ma diversi fattori possono contribuire alla loro formazione. Alcuni di quelli più comuni sono:
 
  • fattori genetici: infatti, esiste una possibile predisposizione genetica per lo sviluppo dei dermatofibromi. Studi hanno suggerito che potrebbero esserci legami familiari in alcune persone che presentano più frequentemente queste lesioni;
  • traumi cutanei: sebbene non tutti i dermatofibromi siano causati da traumi cutanei evidenti, alcuni studi indicano che lesioni precedenti, come graffi, punture d'insetti o altri traumi minori della pelle possono contribuire alla comparsa dei noduli. Si suppone, infatti, che la risposta del corpo a tali lesioni possa portare alla proliferazione delle cellule cutanee coinvolte nella formazione dei dermatofibromi.

Sintomi Sintomi

La principale manifestazione sintomatologica dei dermatofibromi è costituita dalla comparsa dei sopracitati noduli cutanei; questi appaiono generalmente come piccoli rilievi sulla pelle di colore rosso-brunastro, di piccole dimensioni e indolori. All'interno del nodulo possono, inoltre, formarsi delle fossette o incavature. Nella maggior parte dei casi i pazienti manifestano un solo dermatofibroma, ma occasionalmente ne possono comparire anche più di uno. La presenza di più lesioni può verificarsi in diverse aree del corpo e rappresenta un’eventualità abbastanza rara, di solito presente in pazienti affetti da malattia sistemica (ad esempio, lupus eritematoso sistemico).

In genere, i dermatofibromi non producono sensazioni dolorose o fastidiose; tuttavia, può capitare che alcuni noduli, specie se sollecitati dal contatto con vestiti o dal grattamento, possano dar luogo a prurito. Inoltre, per quanto sia un fenomeno raro, in seguito a traumi o irritazioni significative, i dermatofibromi possono ulcerarsi. Le ulcerazioni possono essere associate a sanguinamento o formazione di croste sulla superficie del nodulo.
 

Diagnosi Diagnosi

La diagnosi di dermatofibroma viene posta da uno specialista dermatologo e si basa dapprima su un esame obiettivo, che consiste nell’osservazione e nella palpazione del nodulo. In genere, questa procedura può essere sufficiente per dare una diagnosi definitiva.

Tuttavia, poiché i sintomi dei dermatofibromi possono sovrapporsi a quelli di altre condizioni cutanee, come lipomi, neurofibromi o altre lesioni cutanee, il dermatologo potrebbe richiedere un esame più approfondito. In questi casi l’esame di riferimento è rappresentato da una biopsia cutanea, che consiste nella rimozione di un piccolo campione di tessuto dal dermatofibroma, che viene quindi analizzato in laboratorio attraverso un esame istologico. La procedura consente di accertare la natura benigna della lesione ed escludere eventuali tumori della pelle maligni. 
 
Dermatofibroma

Rischi Rischi

Di per sé i dermatofibromi, se correttamente diagnosticati, non comportano rischi, in quanto non possono evolvere verso forme maligne; tuttavia, la loro presenza sulla pelle può dar luogo a prurito o dolore anche molto fastidiosi, che possono anche essere esacerbati in seguito a piccoli traumi, che possono verificarsi anche compiendo semplici gesti quotidiani. Pensiamo, ad esempio, all’azione di radersi o a all'azione di infiliare e/o sfilare un gioiello o un indumento.    

Inoltre, i dermatofibromi possono essere motivo di preoccupazione estetica per alcune persone, specialmente se compaiono in aree visibili del corpo, rendendo la rimozione una scelta principalmente estetica.
 

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Generalmente, la presenza di un dermatofibroma può richiedere un trattamento in quei casi in cui la sintomatologia si rivela fastidiosa e/o dolorosa, al punto da rendersi insopportabile, o per motivi prettamente estetici; infatti, in assenza di queste motivazioni, l’intervento può essere anche evitato. 

La procedura di rimozione dei dermatofibromi consiste principalmente in un’escissione chirurgica, svolta sotto anestesia locale per limitare il dolore. In alternativa, altre procedure prevedono la crioterapia, l’iniezione di steroidi nella zona lesionata o nella rimozione tramite laser.

Va detto, infine, come i dermatofibromi possono risolversi anche in maniera spontanea. Questa, tuttavia, rappresenta un’eventualità molto rara.
 

Bibliografia

  • Parish LC, Yazdanian S, Lambert WC, Lambert PC. Dermatofibroma: a curious tumor. Skinmed. 2012 Sep-Oct;10(5):268-70.
  • Puig S, Romero D, Zaballos P, Malvehy J. Dermoscopy of dermatofibroma. Arch Dermatol. 2005 Jan;141(1):122.

L'informazione presente nel sito deve servire a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente. In caso di disturbi e/o malattie rivolgiti al tuo medico di base o ad uno specialista.

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