Dacriocistite
Dr.ssa Fereshteh Khaki
Oculista Medico Chirurgo, specialista in Oftalmologia Creato il: 26/08/2024Cause
Dopo essere state prodotte dalle ghiandole situate sopra l'occhio, le lacrime scorrono sulla superficie dell'occhio e vengono quindi raccolte nel sacco lacrimale, in modo da mantenere la superficie dell'occhio costantemente umida, lubrificata e protetta. Il sacco lacrimale funge da serbatoio temporaneo per le lacrime, consentendo loro di essere conservate in attesa del loro drenaggio attraverso il dotto lacrimale inferiore.Il sacco lacrimale contribuisce anche alla regolazione del flusso delle lacrime; infatti, le lacrime accumulate nel sacco vengono drenate gradualmente attraverso il dotto lacrimale inferiore verso la cavità nasale. Questo meccanismo di drenaggio controllato assicura che gli occhi rimangano lubrificati in modo costante, riducendo il rischio di secchezza oculare e mantenendo la superficie dell'occhio pulita da detriti e agenti patogeni.
La dacriocistite è quindi un'infiammazione acuta o cronica del sacco lacrimale, spesso associata a un restringimento o a un’ostruzione dei dotti nasolacrimali che favorisce l’infezione da parte di alcuni batteri del genere streptococco o stafilococco. Le alterazioni dei dotti nasolacrimali possono derivare da un gran numero di cause, come:
- anomalie congenite del dotto lacrimale, come il dotto lacrimale chiuso o stretto (dacriocistocele);
- infezioni batteriche che portano alla formazione di granulomi o cicatrici che ostruiscono il dotto lacrimale;
- patologie nasali, come deviazioni del setto nasale, ipertrofia dei turbinati o polipi;
- lesioni o traumi facciali che danneggiano il sistema lacrimale;
- processi infiammatori, come riniti e sinusiti, che possono causare un'ostruzione secondaria del dotto lacrimale.
Sintomi
La dacriocistite è una condizione che può produrre una sintomatologia molto varia a seconda che si presenti in forma acuta o cronica.Nella forma acuta, i sintomi più comuni sono quelli tipici delle patologie infiammatorie, con dolore, gonfiore e arrossamento della zona colpita. In genere, esercitando una leggera pressione sulla zona infiammata, si può osservare la fuoriuscita di materiale purulento attraverso i dotti lacrimali.
Inoltre, non potendo defluire, le lacrime possono accumularsi e quindi dar luogo a fenomeni di lacrimazione eccessiva.
In casi gravi di infiammazione, specialmente quando è presente un'infezione batterica, la persona può sperimentare febbre e malessere generale.
Nelle forme croniche, i sintomi sono sostanzialmente analoghi a quelli delle forme acute ma con entità generalmente più lieve. In questi casi, il dolore e il gonfiore possono anche essere assenti.
Diagnosi
In generale, nella diagnosi della dacriocistite, l’oculista può ricercare gli eventuali segni clinici che caratterizzano la malattia, ossia il gonfiore e l’arrossamento dell’occhio e l’eventuale accumulo di pus.Dopodiché, la conferma diagnostica può essere ottenuta tramite alcuni test specifici, come il lavaggio delle vie lacrimali con fluoresceina, in modo da valutare il corretto deflusso delle lacrime nei dotti nasolacrimali. Infatti, se il dotto nasolacrimale è libero, le lacrime con l’aggiunta della fluoresceina possono facilmente defluire nel naso, facendo sparire la colorazione.
Un altro esame utile può essere quello per valutare la presenza di reflusso punctale (risalita delle lacrime dal sacco) individuando un’eventuale resistenza in condizione dei punti lacrimali, ossia le due aperture attraverso cui le lacrime raggiungono la superficie degli occhi.
Se necessario, possono essere suggeriti degli esami di imaging, come la TAC dell’orbita e dei seni paranasali, in modo da individuare eventuali anomalie strutturali.
Rischi
La maggioranza dei rischi legati alla dacriocistite è dovuta a trattamenti tardivi o inadeguati e alla presenza di fattori di rischio importanti (per esempio, immunocompromissione). In questi casi, l’infezione può propagarsi dal sacco lacrimale verso le zone circostanti, aumentando il rischio di evoluzione in celluliti batteriche o nella formazione di ascessi.Cure e Trattamenti
La scelta del trattamento per la dacriocistite dipende dalla causa scatenante dell’infiammazione; infatti, in assenza di infezioni, può essere sufficiente fare ricorso a impacchi caldi e al massaggio regolare della regione perioculare, che possono aiutare a spingere le lacrime accumulate verso il naso, facilitandone il drenaggio.Quando invece la causa della dacriocistite è un’infezione batterica del dotto lacrimale, il trattamento di riferimento è dato dall’uso antibiotici per eradicare gli agenti patogeni. Nella maggior parte dei casi, gli antibiotici vengono somministrati per via orale.
La prognosi della dacriocistite dipende dalla tempestività della diagnosi e dell'intervento terapeutico, nonché dalla presenza di eventuali complicanze. Nei casi lievi o moderati, la dacriocistite di solito risponde bene al trattamento antibiotico e alle misure conservative, con una rapida risoluzione dei sintomi e un basso rischio di recidive.
Invece, nei casi in cui è presente una grave ostruzione del dotto lacrimale, può essere necessario eseguire un drenaggio chirurgico del sacco lacrimale per rimuovere il pus accumulato e ripristinare il flusso normale delle lacrime. Nei neonati che hanno sviluppato infezioni ricorrenti, il trattamento è spesso costituito dall’uso di sonde che vengono inserite nel dotto nasolacrimale per rimuovere fisicamente i blocchi presenti.
Infine, in casi particolarmente seri, si può fare ricorso a una procedura di dacriocistorinostomia, ossia nella creazione di un canale artificiale tra il sacco lacrimale e il meato nasale, in modo da consentire il deflusso delle lacrime e del pus verso il naso.
Bibliografia
- Dacriocistite, James Garrity, MD, Mayo Clinic College of Medicine and Science.
- Hoffmann J, Lipsett S. Acute Dacryocystitis. N Engl J Med. 2018 Aug 2;379(5):474.
- Bakshi SS. Acute dacryocystitis. Cleve Clin J Med. 2020 Jul 31;87(8):477.
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