Crioglobulinemia

A cura del Dr. Filippo Iebba
Allergologo Medico Chirurgo, specialista in Allergologia e Immunologia Clinica
Cos'è
Il termine crioglobulinemia definisce la presenza nel siero di un paziente di autoanticorpi e antigeni che si legano tra di loro in immunocomplessi che precipitano alle basse temperature determinando potenzialmente danno organico.
A seconda della tipologia degli autoanticorpi è possibile distinguere tre tipi di crioglobulinemia: crioglobulinemia tipo I (costituita da immunoglobuline monoclonali di un unico isotipo), crioglobulinemia tipo II (autoantigene costituito da un autoantigene monoclonale in genere IgM e da autoanticorpi IgG policlonali) e crioglobulinemia tipo III (policlonalità sia di autoantigene più spesso IgM che di autoanticorpo IgG).
Cause
Le cause possono essere svariate:
- La crioglobulinemia tipo I è in genere associata a malattie ematologiche quali mieloma o macroglobulinemia di Waldenstrom.
- La crioglobulinemia tipo II e tipo III definiscono la cosiddetta crioglobulimemia mista, di interesse immuno-reumatologico.
- La crioglobulinemia mista tipo II è molto frequentemente associata e indotta da infezione da virus dell'epatite C (HCV).
- La crioglobulinemia mista tipo III è associata oltre che ad infezione da HCV, anche ad altre malattie autoimmuni (es. artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico).
Sintomi
Il quadro clinico della crioglobulinemia mista è tipicamente eterogeneo.
La manifestazione più frequente è a carico della cute e si manifesta con porpora vasculitica prevalentemente agli arti inferiori fino a casi di ulcera e/o necrosi delle regioni colpite e con fenomeno di Raynaud (pallore e/o eritrocianosi delle estremità di dita mani e piedi in risposta a stimoli quali ad es. le basse temperature)
Altre possibili sedi del processo infiammatorio sono ad esempio il sistema muscolo-scheletrico (artriti, miositi), il sistema nervoso periferico (neuropatie periferiche), il sistema nervoso centrale (vasculite cerebrale, ischemia cerebrale), l'apparato cardiovascolare (lesioni ischemiche, vasculitiche, insufficienza cardiaca), il rene (glomerulonefrite).
Diagnosi
La diagnosi di crioglobulinemia mista è basata sulla coesistenza di sintomatologia tipica e rilievo laboratoristico di crioglobulinemia, associata a infezione da HCV e/o di esami diagnostici riferibili ad altre malattie autoimmuni.
Rischi
La prognosi della crioglobulinemia mista è tipicamente eterogenea, variabile da forme lievi a forme di diversa gravità. Un elemento prognostico sfavorevole è il coinvolgimento sistemico e in particolare la glomerulonefrite grave. La prognosi è inoltre condizionata dalla patologia coesistente (es. epatite cronica C, LES, artrite reumatoide)
Cure e Trattamenti
Le forme lievi di crioglobulinemia mista sono trattate con farmaci antinfiammatori. La crioglobulinemia mista associata ad epatite cronica C si giova di trattamento antivirale anti HCV.
Le forme gravi e o resistenti ai trattamenti sopra riportati necessitano della prescrizione di farmaci immunosoppressori (es. ciclofosfamide, azatioprina). I pazienti con malattia sistemica molto grave possono infine giovarsi della prescrizione di rituximab, farmaco biologico anti CD20.
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A cura del Dr. Filippo Iebba
Allergologo Medico Chirurgo, specialista in Allergologia e Immunologia Clinica Creato il: 18/01/2018 Ultimo aggiornamento: 17/02/2018Articoli correlati
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