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Colica renale

Dr. Giacomo Maria Pirola

Dr. Giacomo Maria Pirola

Urologo Medico Chirurgo, specialista in Urologia e Andrologia Creato il: 19/07/2017 Ultimo aggiornamento: 20/09/2023

Per colica renale si intende un sintomo caratterizzato da un improvviso dolore lombare acuto, in corrispondenza della parte inferiore della schiena. Il dolore spesso si trasmette anteriormente, a livello inguinale ed ai genitali. Viene riportato come uno dei dolori acuti di maggiore entità, spesso descritto come una coltellata.

La causa è legata alla improvvisa sovradistensione delle vie escretrici, causata dall'ostruzione delle stesse, da parte di un calcolo urinario o dal suo passaggio.

Colica renale

Cause Cause

La causa principale di ostruzione acuta della via escretrice è rappresentata dai calcoli renali. I calcoli sono aggregati di sali urinari che precipitano nelle urine, all'interno dei reni, formando aggregati che possono variare in dimensioni da alcuni millimetri fino a 2-3 cm od oltre, potendo potenzialmente occupare gran parte della via escretrice, in tal caso sono definiti "calcoli a stampo".

Si può avere colica renale anche per altre cause che creano una ostruzione della via escretrice, ad esempio per formazioni a sviluppo intrinseco ureterali oppure per compressione dell'uretere da parte di masse estrinseche o nella fibrosi retroperitoneale. 

Sintomi Sintomi

I sintomi della colica renale possono essere variabili, in manifestazione ed in entità. In genere, si osserva:

  1. dolore acuto, con la tipica presentazione già descritta, da porre in diagnosi differenziale con la sciatalgia e con le altre cause di dolore addominale acuto;
  2. nausea, vomito, sudorazione e pallore dovuti ad una iperattivazione del sistema nervoso vegetativo (crisi vagale); 
  3. tracce di sangue nelle urine, dovute al passaggio traumatico dei calcoli lungo la via escretrice; 
  4. aumento della frequenza urinaria associato a disuria, secondaria allo stato infiammatorio ed all'eventuale passaggio dei calcoli (renella); 
  5. febbre alta con brividi, in tal caso è necessaria una valutazione urologica in urgenza per valutare l'indicazione ad un drenaggio delle urine, al fine di prevenire la comparsa di uno shock settico.

Diagnosi Diagnosi

La diagnosi si basa innanzitutto sulla valutazione clinica.

Il primo esame strumentale ad essere effettuato è l'ecografia, che permette di valutare l'aspetto dei reni e la presenza di calcoli. Successivamente, può essere indicata l'esecuzione di esami di secondo livello quali la TAC, senza o con mezzo di contrasto, a seconda del quadro clinico. 

Anche gli esami di laboratorio risultano fondamentali per l'inquadramento diagnostico in caso di quadro acuto, permettendo di valutare la funzionalità renale, i valori dell'esame emocromocitometrico e gli indici infiammatori.

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Il tipo di cura varia a seconda della presentazione e della clinica.

In prima battuta, vengono somministrati farmaci antinfiammatori, al fine di ridurre il dolore e, nelle condizioni in cui è possibile, viene impostata una terapia mirata all'espulsione spontanea del calcolo urinario. Questo approccio risulta essere il più comune e risulta spesso risolutivo nei casi di calcolosi ureterale, che non presentano segni di sofferenza renale per dimensioni entro i 7mm. Una successiva rivalutazione permette di valutare la completa risoluzione del quadro clinico.

Qualora l'espulsione spontanea non sia possibile, vi è necessità di un trattamento di tipo urologico, che può prevedere la litotrissia extracorporea o un intervento di tipo endourologico, tra cui il più comune consiste nell'ureteroscopia. Tale procedura viene eseguita in anestesia spinale, tramite strumenti miniaturizzati dedicati, si risale nella via escretrice, andando a polverizzare il calcolo con una fibra laser di 0.3 mm, potendo anche estrarne alcuni frammenti, al fine di analizzare la composizione del calcolo e di impostare una terapia metabolica, volta a limitare il rischio di future recidive. 

In caso di calcoli di maggiori dimensioni, oppure "a stampo", verranno proposti altri interventi, quali la nefrolitotrissia percutanea

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