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Bullismo

Dr. Giuseppe Iannone

Dr. Giuseppe Iannone

Psicologo Psicologo - Psicoterapeuta Creato il: 10/08/2020 Ultimo aggiornamento: 27/12/2023
Per bullismo si intende un comportamento, o un insieme di comportamenti, prevaricativi, aggressivi, molesti e violenti, nei confronti di un soggetto generalmente ritenuto più debole. Si tratta di azioni ricorrenti e ripetute nel tempo. Di solito, interessano l’età dell’infanzia e dell’adolescenza.

Possiamo distinguere varie forme di bullismo:
 
  • fisico: quando sono presenti episodi di violenza;
  • di natura psicologica: in questo caso, lo scopo del bullo è quello di screditare la figura della persona oggetto della sua azione, mediante offese o falsi voci e/o pettegolezzi nei confronti dell’individuo che intende danneggiare. Ciò porta la vittima ad isolarsi e a frequentare sempre meno i luoghi di interazione sociale. È una tipologia di bullismo che si riscontra di frequente in ambito scolastico;
  • verbale: che può comprendere insulti, minacce, offese e altro ancora, nei confronti della persona vittima di tali azioni.
Negli ultimi anni, in concomitanza con la diffusione delle nuove tecnologie informatiche e con l’avvento dei social network, si è diffuso anche il cosiddetto cyber bullismo. Con questo termine, ci si riferisce comunemente a quelle azioni tipiche del bullismo, che però hanno una maggiore eco, venendo diffuse mediante il web.

Il bullismo può avere importanti ripercussioni sulla vittima, comportando ripercussioni in termini di autostima, sicurezza personale e gestione dell’ansia. Pertanto, è importante riconoscere subito tali comportamenti, agendo immediatamente, sia sull’autore che sul soggetto che subisce tali azioni.

 
Bullismo

Cause Cause

Le cause che sono alla base di un comportamento “bullizzante” possono essere molteplici, legati sia al proprio vissuto, all’ambiente familiare che a quello culturale. Possiamo distinguere, nello specifico:
 
  • cause di natura personale: ad esempio, una scarsa autostima o fiducia nei propri confronti, o la paura di essere rifiutati, il non sapere gestire la propria rabbia, traumi passati e altro ancora: possono essere dei fattori che portano una persona ad avere atteggiamenti prevaricatori sugli altri;
  • fattori familiari: indifferenza emotiva in ambito familiare, o anche un eccessivo permessivismo dei genitori, o, all’opposto, un atteggiamento punitivo sempre di tipo fisico, ecc.;
  • fattori sociali e culturali: pensiamo, ad esempio, ai modelli negativi imposti dai mass-media e, nello specifico, negli ultimi anni, i social network. Un’altra causa di questo tipo può essere rappresentata anche dall’influenza e dalla pressione che può esercitare il gruppo su un individuo, il quale sarà portato ad assumere quel tipo di comportamento per sentirsi parte del “branco”.

Sintomi Sintomi

Per quanto concerne la sintomatologia propria del bullismo, è opportuno fare una distinzione tra quel che riguarda gli aggressori, ossia i bulli, e le proprie vittime.

Nel caso dei primi, è possibile riscontrare, generalmente, segni tipici quali:
 
  • comportamenti aggressivi e prepotenti: questo tipo di atteggiamento si contraddistingue per una tendenza a prevaricare il soggetto “debole”, percepito come “indifeso” e, quindi, più “semplice” da attaccare;
  • scarsa empatia con gli altri coetanei, senza riuscire a comprendere la gravità del danno arrecato dalle proprie azioni;
  • desiderio di prevaricare sugli altri.
Per quanto concerne il ruolo della vittima, invece, va detto come, negli ultimi anni, gli studiosi si siano concentrati maggiormente su questo aspetto, cercando di delineare quelle che possano essere i motivi che spingono i bulli a “identificare” la loro vittima, partendo fin dagli anni dell’infanzia.

Di solito, si tratta dei bambini maggiormente insicuri, che non sempre riescono a far valere le proprie ragioni, soprattutto per il timore di poter subire una ritorsione. Per quanto riguarda i sintomi, generalmente, ci si riferisce a:
 
  • stati di ansia e/o stress particolari, caratterizzati da agitazione, difficoltà ad addormentarsi, momenti di ira;
  • cambiamento nei comportamenti, come potrebbe essere una maggiore chiusura dal punto di vista emotivo, diventando, ad esempio, più introversi. Tra i disturbi del comportamento, possono rientrare anche i deficit dell’attenzione o l’iperattività, ecc.;
  • cambiamenti dell’umore;
  • rifiuto nel voler svolgere attività e/o recarsi in luoghi comunemente frequentati (ad esempio, la scuola), in cui è stato vittima di atti di bullismo;
  • possibili difficoltà relazionali con altri coetanei;
  • eventuali segni fisici, come conseguenza di atti violenti.

Diagnosi Diagnosi

La diagnosi di bullismo, di solito, avviene principalmente mediante l’osservazione dei comportamenti, sia della vittima che dell’aggressore. Tra le azioni che, in genere, è opportuno seguire per cercare di capire subito se si è in presenza di atti di bullismo, rientrano:
 
  • non sottovalutare eventuali segni tipici di questa condizione (come abbiamo visto, sia della vittima che dei responsabili di questi comportamenti);
  • imparare a riconoscere comportamenti caratteristici del bullismo;
  • cercare di parlare con la vittima, in modo da conoscere per tempo quanto sta accadendo;
  • segnalare eventuali atti bullizzanti alle figure preposte: ad esempio, in un contesto scolastico, agli insegnanti o ai dirigenti. O ancora, è bene rivolgersi a persone adulte, come i genitori.

Rischi Rischi

Le conseguenze correlate al bullismo non devono essere sottovalutate. Esse, infatti, rappresentano un rischio potenziale per la vittima, che, nel corso degli anni, può presentare una serie di problemi, quali:
 
  • difficoltà dal punto di vista relazionale e sociale;
  • disturbi d’ansia;
  • disturbo da stress post-traumatico;
  • disturbi depressivi;
  • disturbi alimentari;
  • un maggior rischio di soffrire di disturbi legati all’abuso e alla dipendenza da alcol e/o sostanze psicoattive.

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Nel trattamento del bullismo, un ruolo fondamentale è svolto dal coinvolgimento, non soltanto delle persone direttamente interessate: il bullo o il gruppo di bulli, e la/le vittima, ma anche tutta una serie di ulteriori figure. Tra queste, pensiamo ai testimoni, ai genitori, agli insegnanti, agli amici, ma anche agli specialisti e ai professionisti del settore, come pediatri, psicologi, ecc.

In questo processo di coinvolgimento, è necessario includere la scuola, per realizzare quelle iniziative atte a sensibilizzare e sviluppare competenze emotive negli alunni, siano essi bambini che adolescenti. In tal senso, la prevenzione di tale fenomeno è essenziale. Negli ultimi anni, la sensibilizzazione sull’argomento è aumentata notevolmente: se ne parla sempre più spesso, prestando maggiore attenzione a tutte quelle forme di discriminazione nei confronti dei “più deboli”.

Quando si parla di bullismo, non si può prescindere dal supporto, sia per le vittime che per gli aggressori, i quali avranno bisogno anche loro di un aiuto per correggere i propri comportamenti sbagliati. Nello specifico, è importante il contributo dato dalla psicoterapia, sia individuale che di gruppo. Nel primo caso, il paziente può elaborare le esperienze negative vissute, sviluppando tecniche utili per la gestione dello stress, dell’ansia, della scarsa autostima, ecc.

La terapia di gruppo, invece, permette di confrontarsi con altri individui nella propria situazione, avvertendosi così meno soli, sviluppando anche un senso di solidarietà verso gli altri che si ritrovano nelle proprie condizioni.
 

Bibliografia

  • https://www.salute.gov.it/portale/saluteBambinoAdolescente/dettaglioContenutiSaluteBambinoAdolescente.jsp?lingua=italiano&id=4469&area=saluteBambino&menu=vuoto.
  • Prevenire e contrastare il bullismo e il cyberbullismo. E Menesini, A Nocentini, BE Palladino. 2017.
  • Ilola A. M., Lempinen L., Huttunen J., Ristkari T., Sourander A. (2016). Bullying and victimization are common in four‐year‐old children and are associated with somatic symptoms and conduct and peer problems. Acta Paediatrica, 105(5): 522-528.
  • Saint-Pierre F. (2015). Bambini e bullismo. Tutto ciò che bisogna sapere per poter agire. Red Edizioni.

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