Acne
Dr. Dino Ricciardi
Dermatologo Medico Chirurgo, specialista in Dermatologia e Venereologia Creato il: 29/06/2017 Ultimo aggiornamento: 27/12/2023Ulteriori varianti di acne sono:
- acne tardiva: frequente nel sesso femminile e con un picco di insorgenza intorno ai 40 anni. Sorge spesso in associazione ad alterazioni del sistema endocrino femminile come, ad esempio, la sindrome dell’ovaio policistico;
- acne nodulo-cistica: una variante grave caratterizzata, spesso, dalla formazione di vere e proprie cisti per la quali è previsto un trattamento farmacologico a base di retinoidi
- acne infantum: variante autorisolutiva che si manifesta prevalentemente nei neonati di sesso maschile poco dopo la nascita e non oltre il terzo mese;
- acne aestivalis: eruzione papulosa, ovvero caratterizzata dalla comparsa di lesioni cutanee pruriginose. Nonostante il nome, essa è in realtà una forma di dermatite indotta dalle esposizioni solari più che una vera e propria patologia delle ghiandole sebacee;
- acne fulminans: forma rara e molto grave, spesso accompagnata da stato febbrile e caratterizzata dalla formazione di ulcere. Poco sensibile ai trattamenti farmacologici più comuni, spesso richiede il ricovero ospedaliero;
- acne inversa: variante grave che si sviluppa in prossimità delle pieghe cutanee (ascelle, inguine, pieghe sottomammarie, etc.);
- acne iatrogena: una forma di follicolite, ovvero una infiammazione dei follicoli, conseguente a trattamenti farmacologici effettuati per altre patologie.
Cause
L’acne, soprattutto nella sua forma più comune (detta volgare), presenta una genesi multifattoriale. A concorrere all’infiammazione della pelle (dermatosi) sono infatti:
- iperseborrea: un'eccessiva produzione di sebo spesso legata a delle alterazioni nel metabolismo. Ciò avviene prevalentemente durante la pubertà, poiché gli ormoni androgeni stimolano la produzione di sebo e la proliferazione dei cheratinociti, cellule responsabili dell’ispessimento della pelle;
- ipercheratinizzazione dell’epitelio follicolare: un’eccessiva produzione di cheratina e cellule cutanee non più vitali, che ostruiscono i pori della pelle, o follicoli piliferi, impedendo il drenaggio del sebo in eccesso;
- colonizzazione batterica del follicolo pilifero: da parte del germe P.Acnes che si nutre degli acidi grassi presenti nel sebo trattenuto e rilascia sostanze irritanti per la cute. L’immediata conseguenza è la formazione di pus e la propagazione dell’infiammazione.
Sintomi
In riferimento alle cause sopra citate, i principali e più comuni sintomi dell’acne volgare sono:
- iperseborrea: si manifesta in pelle lucida e untuosa;
- comparsa dei comedoni: conosciuti come punti neri e punti bianchi; sono dei veri e propri “tappi di sebo” che ostruiscono i pori della pelle come conseguenza della ipercheratinizzazione;
- eritema polimorfo: una condizione di arrossamento caratteristico delle zone infiammate a causa del batterio P.Acnes. Si accompagna spesso alla formazione di diversi tipi di lesione cutanea (da qui il termine polimorfo) quali pustole, noduli, cisti, etc.
Simili lesioni, accompagnate spesso da dolore e fastidioso prurito, si distribuiscono soprattutto in prossimità delle ghiandole sebacee. Tra le aree maggiormente colpite dall’acne, troviamo:
- la “zona T” del volto: ovvero l’asse naso-fronte-mento e le guance;
- lo sterno e le aree che lo circondano;
- il dorso
La visibilità delle aree colpite rende opportuno considerare tra le conseguenze della patologia cutanea anche l’insorgere di un disagio psicologico nel paziente, particolarmente rilevante in una fase critica quale quella della pubertà.
Diagnosi
La diagnosi di acne avviene in seguito alla visita clinica dello specialista, che prende in analisi l’anamnesi del paziente, nonché i segni fisici che lascino presagire la patologia.
Durante la fase dell’anamnesi, il Dermatologo assume informazioni anche sulle abitudini del paziente, come, ad esempio, l’eventuale ricorso a cosmetici occlusivi, che potrebbero aver alterato l’equilibrio della pelle.
Per approfondire le indagini diagnostiche, può risultare utile il ricorso a esami di accertamento, quali:
- esami del sangue: per valutare il livello di alcuni ormoni presenti nel sangue come, ad esempio il testosterone;
- ecografia: soprattutto per le donne, al fine di valutare la possibile presenza di problemi alle ovaie o all’apparato riproduttivo.
Alla diagnosi, segue la classificazione della gravità dell’acne suddivisa in lieve, moderata o grave, in base al numero e al tipo di lesioni cutanee, nonché la diagnosi differenziale con patologie dalla sintomatologia simile quali, ad esempio, la rosacea.
Rischi
Indipendentemente dalla gravità, l’acne volgare, di solito, guarisce spontaneamente intorno ai 20 anni, anche se una ristretta minoranza di pazienti può rimanerne affetta fino ai 40. Tra i rischi principali troviamo:
- disagio psicologico: spesso causa di forte stress tra i pazienti che, nei casi più gravi, possono ricorrere a consulenze psicologiche di sostegno;
- esiti cicatriziali: come risultato della riparazione delle diverse lesioni cutanee che può portare alla formazione di una cicatrice sulla pelle.
Cure e Trattamenti
L’acne è una patologia cutanea sulla quale il dermatologo può intervenire con diversi trattamenti da individualizzare in base all’entità e alla localizzazione del danno, all’età del paziente e ad eventuali patologie o terapie farmacologiche concomitanti. Tra i trattamenti più ricorrenti vi sono:
- trattamenti farmacologici topici: ottenuti applicando farmaci seboregolatori, cheratolici, antibiotici e antinfiammatori direttamente sulla parte lesa. Spesso si accompagnano ad un'attenta detersione della pelle da effettuare costantemente con prodotti specifici selezionati dal medico;
- trattamenti farmacologici sistemici: ottenuti somministrando per via orale antibiotici o, nei casi più gravi, farmaci retinoidi mirati a regolare la crescita delle cellule epiteliali;
- trattamenti ambulatoriali: che possono essere combinati a trattamenti domiciliari quali terapia fotodinamica; luce pulsata; peeling con alfa- o beta- idrossiacidi e biostimolazione. Si tratta di trattamenti particolarmente indicati per gli esiti cicatriziali;
- sostegno psicologico: per i pazienti nei quali l’impatto psico-sociale dell’acne si mostri particolarmente rilevante.
La maggior parte dei trattamenti elencati non può essere eseguita nel periodo estivo, durante il quale è prevista dunque una sospensione delle cure. Fortunatamente, nel 75% dei casi, l’acne va incontro a spontaneo miglioramento nel corso dello stesso periodo grazie all’azione sebo regolatrice e immunomodulante delle radiazioni solari. È importante tuttavia ricordare di non esporre la cute acneica alla radiazione senza le specifiche protezioni solari, volte a filtrare la componente dannosa della radiazione UV senza schermarla del tutto, in modo da ottenere i benefici appena citati.
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