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Falloplastica

Dr. Diego Pozza

Dr. Diego Pozza

Andrologo Medico Chirurgo, specialista in Andrologia, in Chirurgia Generale, in Oncologia ed in Endocrinologia Creato il: 29/06/2017 Ultimo aggiornamento: 27/12/2023

La falloplastica è un intervento chirurgico che può essere effettuato con due scopi differenti:

  • modificare il pene (falloplastica incrementale) aumentandone le dimensioni o modificandone l'aspetto. Tra coloro a cui è tale intervento si rivolge, un ruolo di rilievo è rappresentato dai pazienti affetti da micropene;
  • ricostruzione chirurgica totale dell’apparato genitale nei pazienti trasgender. In questo caso l’intervento è mirato a coloro che, per la loro “disforia dell'identità di genere”, presentano la volontà di cambiare il proprio sesso e sono decisi a seguire l’iter RCS (Riassegnazione Chirurgica del Sesso). 
Falloplastica

Cause Cause

Nel soggetto con micropene, tale condizione può dipendere da:

  • una produzione insufficiente di testosterone;
  • una condizione patologica, per la quale non esistono ragioni dimostrabili;
  • un’interferenza ambientale data dalla presenza di diossina. Coloro che, infatti, in età fetale entrano a contatto con tale sostanza, sviluppano con più facilità il micropene.

Per quanto riguarda, invece, i soggetti con disforia dell'identità di genere, la volotà di sottoporsi all’intervento di falloplastica si verifica nel momento in cui un soggetto non si identifica più (o non si è mai identificato) con il suo sesso biologico.

Diagnosi Diagnosi

La falloplastica per la modifica del pene non si effettua unicamente quando il soggetto ha un micropene, ma può anche essere realizzata in coloro che presentano una condizione di “dismorfofobia peniena”. I soggetti con questo tipo di dismorfofobia, infatti, non accettano la dimensione o l’aspetto del proprio pene.

Nel caso si tratti, invece, di soggetti trasgender, è necessario che prima dell’intervento si sottopongano a dei consulti fondamentali con: psicologo, psichiatra e/o sessuologo specializzato

Rischi Rischi

Dopo un intervento di falloplastica, in genere, si potrebbero verificare rischi importanti, tra i quali: 

  • cicatrice visibile;
  • cattiva circolazione al membro e ai testicoli;
  • perdita di sensibilità del membro;
  • infezioni virali;
  • danni diffusi ai nervi del pene;
  • aspetto deforme;
  • calo della forza sessuale;
  • difficoltà di erezione e di mantenimento della stessa;
  • possibile impotenza.

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Per quanto riguarda la Falloplastica incrementale ne distinguiamo due tipologie distinte:

  • allungamento del pene, che generalmente si ottiene con la sezione del legamento sospensorio del pene. Tale legamento, infatti, determina l’adesione del pene all’osso pubico. Una parte del pene interna e nascosta viene, così, portata fuori, allungando il membro esternamente. Si tenga conto che, mediante tale tipo di intervento, si può incrementare la lunghezza iniziale del pene del 20% circa.
  • ingrandimento del pene, che si può ottenere in diversi modi:
  1. mediante l’impianto di un patch. In questo caso di può usare il derma umano liofilizzato ottenuto da un donatore, un derma suino o il pericardio bovino (tale tessuto è infatti rimodellabile e non riassorbibile, costituito da collagene acellulare, naturale, inalterato chimicamente e biocompatibile). Nel caso dei tessuti animali essi saranno successivamente colonizzati dalle cellule umane;
  2. con la “lipopenostruttura combinata”, tecnica che usa il grasso autologo unito al PRP o plasma piastrinico (lipofilling penieno) o, ancora, grasso prelevato dello stesso paziente (solitamente dove il grasso eccede, quindi a livello pubico o addomino-pubico) che, seguendo la tecnica di Coleman con il plasma arricchito di piastrine (PRP), viene ”arricchito” del grasso purificato;
  3. con l’iniezione di acido ialuronico cross-linkato riassorbibile.

Per quanto riguarda, invece, la procedura per il cambio di sesso, il soggetto transgender con disforia di identità di genere, prima di sottoporsi all’intervento, deve seguire un iter preciso:

  1. è necessario, in primo luogo, che uno psichiatra, uno psicologo o sessuologo specializzato eseguino una diagnosi nel paziente, di disforia di genere;
  2. avviare una terapia ormonale al fine di modificare i caratteri sessuali secondari e provvedere il cambiamento del “genere di partenza”, processo che comunque non terminerà con l’operazione;
  3. dopo la perizia psicologica, psichiatrica ed endocrinologica, il soggetto deve farsi rilasciare dal tribunale un’istanza legale al fine di ottenere l’autorizzazione per lo stesso intervento;
  4. sottoporsi all’intervento di cambio sesso da donna a uomo. L’operazione comprenderà due passaggi principali: in primis, si procederà all’asportazione degli organi genitali primari e secondari, in un secondo momento si provvederà alla ricostruzione dei nuovi organi;
  5. infine, è necessario che il tribunale rilasci un’istanza legale nella quale segnali la modifica dei dati anagrafici presso il Comune di Residenza. Il paziente avrà, quindi, un nuovo documento di identità.

L’intervento di falloplastica prevede vari steps chirurgici:

  • la ricostruzione del neofallo. Generalmente si provvede alla ricostruzione chirurgica del pene prelevando tessuto dall’avambraccio. L’asportazione di tale tessuto, che prende il nome di lembo cinese o lembo di Chang, non solo lascia una notevole cicatrice sull'avambraccio, ma può anche determinare delle complicazioni uretrali. Mediante questa tecnica di ricostruzione si ottiene, generalmente, un membro di piccole dimensioni. Tra le diverse alternative, per ricostruire il pene si può utilizzare anche un lembo cutaneo e sottocutaneo addominale, che ha il nome di lembo sovrapubico di Pryor, con associata addominoplastica per un migliore risultato estetico e più facile posizionamento di protesi peniene, tuttavia con questa tecnica frequentemente l’uretra non viene ricostruita. Il professor Sava Perovic ha proposto, inoltre, una tecnica che utilizza innesti liberi del muscolo latissumus dorsale, il cui prelievo tuttavia porterebbe ad esiti funzionali limitanti a livello della spalla sede del prelievo;
  • la ricostruzione dell’uretra, necessaria al soggetto al fine di urinare in posizione eretta. Generalmente, però, questa ricostruzione può avere diverse complicanze (tra cui la fistola uretrale, la stenosi ed i diverticoli), in particolare nel momento cui tale operazione è completa in concomitanza con l’intervento di falloplastica. Proprio per tale motivo è, quindi, importante suddividere gli step chirurgici in fasi successive;
  • la ricostruzione chirurgica del neoglande. Il rimodellamento del glande può essere eseguito contemporaneamente alla falloplastica oppure in una fase successiva;
  • l’ultimo step chirurgico è l’impianto di protesi peniena. Tale passaggio è fondamentale al fine di consentire la funzione sessuale. Grazie a questo step, infatti, il soggetto che si è sottoposto all’intervento potrà avere un’erezione per la penetrazione in un rapporto sessuale. 

La protesi può essere sia idraulica che non idraulica (soffice). Quest’ultima, in particolare, ha minor rischio di rottura ma, allo stesso tempo, risulta essere meno camuffabile.

Si sottolinea che le protesi peniene impiantate, in genere, possono andare incontro a complicanze, a seguito delle quali devono essere rimosse. Tra le complicanze possono figurare:

  • erosioni;
  • estrusioni;
  • infezioni;
  • rotture;
  • malfunzionamento

Il primo rapporto sessuale del paziente può avvenire di solito dopo 8-12 settimane dal posizionamento delle protesi.

Bibliografia

  • Caricato, Cristina. "Nuove tecnologie, pubblici poteri ed esigenze di tutela. L’intervento regolatore come garanzia dei diritti emergenti." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE 4s/2021 (2021): 1-40.
  • Castiglione, Laura. "La medicalizzazione del fenomeno transgender."
  • Fisher, Alessandra D., et al. "Diagnosi e terapia degli stati intersessuali in età adolescenziale." L’Endocrinologo 12 (2011): 64-73.
  • Kehrer, Ino. "Il diritto alla propria identità di fronte al binarismo di sesso e genere." AG-ABOUT GENDER 8.15 (2019): 337-363.
  • Senofonte, Giulia, Francesco Pallotti, and Francesco Lombardo. "Gestione clinica di pazienti transgender adulti: le nuove linee guida." L'Endocrinologo 21 (2020): 96-100.

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