Bendaggio gastrico

A cura del Dr. Fabio Cesare Campanile
Chirurgo Generale Medico Chirurgo, specialista in Chirurgia Generale Creato il: 06/07/2017 Ultimo aggiornamento: 15/10/2017Indice
Cos'è
Il posizionamento di un "bendaggio gastrico" è uno tra i più comuni interventi chirurgici per il trattamento dell'obesità, la cui diffusione ha reso il trattamento chirurgico per questa condizione estremamente frequente.
Ma perché spesso è necessario ricorrere ad un intervento chirurgico per porre rimedio a questo problema? Il fatto che l’aumento di peso sia dovuto a numerosi e complessi fattori tra i quali, senza dubbio, l’alimentazione eccessiva e scorretta e la ridotta attività fisica, ci potrebbe suggerire che sia sufficiente “mangiare meno” e fare esercizio fisico per risolvere il problema. In realtà, se è vero che alimentazione e attività fisica siano la base per prevenire l’aumento di peso, non dobbiamo pensare che il proposito di correggere il proprio stile di vita sia sufficiente a trattare l’obesità una volta che la malattia si sia sviluppata.
Non rientra tra le finalità di questo articolo analizzare il perché questo avvenga ma, per semplicità, pensate che l’obesità modifica il nostro organismo in modo da resistere ai nostri tentativi. Oggi sappiamo che, per certi livelli di obesità, la chirurgia è l’unico trattamento efficace a lungo termine nel ridurre il peso e, ancor di più, le sue gravi conseguenze negative sulla salute.

Cause
Tutti sanno che l’obesità è una condizione caratterizzata da un eccessivo accumulo del grasso corporeo. Gli aspetti estetici sono spesso i primi a venire in mente quando pensiamo ad una persona obesa ma certamente non sono i più importanti.
L’obesità, infatti, è una vera e propria malattia cronica che determina gravi danni alla salute (oltre ad una riduzione dell’aspettativa di vita) e che, pertanto, deve essere trattata adeguatamente in modo da ridurne le conseguenze a medio e lungo termine sul nostro benessere.
Cure e Trattamenti
Il bendaggio gastrico agisce riducendo la capacità di assunzione del cibo ed è pertanto definito un intervento “restrittivo” (ci sono, infatti, diversi meccanismi con i quali un intervento può favorire il calo di peso).
Con una laparoscopia, viene posizionato un anello in silicone (il “bendaggio”, appunto) intorno alla prima parte dello stomaco, in modo da creare una piccola tasca gastrica al di sopra dell’anello stesso. Il cibo arriverà nella tasca e lì si soffermerà prima di proseguire il suo percorso nel resto dello stomaco e verso l’intestino. La tasca gastrica viene così distesa dal cibo e la sua stimolazione meccanica farà partire degli impulsi che arriveranno ai centri del cervello responsabili per il senso di fame e sazietà. Il portatore di bendaggio gastrico, quindi, riceve un senso di sazietà precoce durante il suo pasto.
Un intervento di bendaggio, se confrontato con altri possibili approcci chirurgici, è di più breve durata e non richiede di modificare gli organi dell’apparato digerente (a parte per la costrizione causata dalla presenza dell’anello). Quindi, se vogliamo, è il più semplice degli interventi di chirurgia dell’obesità ed è anche quello più reversibile. Dobbiamo, però, intenderci bene su questa parola. Spesso vengono da me pazienti convinti che la soluzione di cui stiamo parlando sia “temporanea”. Questo non è vero: se posizioniamo un bendaggio gastrico lo facciamo con lo scopo di lasciarlo lì permanentemente per risolvere, con un trattamento definitivo, una condizione cronica. Non avrebbe infatti nessun senso curare una malattia cronica come l’obesità con un presidio temporaneo. “Reversibile” vuol dire, invece, che in caso di necessità (ad esempio complicazioni) potremo fare un intervento chirurgico per rimuoverlo.
Esaminiamo ora anche i limiti di questa metodica. Abbiamo detto che il suo effetto è garantito dalla stimolazione delle pareti della tasca gastrica. La sazietà precoce è quindi legata strettamente al mantenimento delle dimensioni della tasca. Una sua dilatazione, infatti, comporta la perdita dell’efficacia dell’intervento. Inoltre i cibi liquidi, al contrario di quelli solidi, passano molto più facilmente attraverso il bendaggio e quindi non contribuiscono altrettanto alla riduzione del senso di fame. È’ quindi comprensibile come sia importante che il paziente aderisca strettamente alle istruzioni dietetiche ricevute, non solo per raggiungere la sensazione di sazietà ma anche per mantenere l’effetto “restrittivo” dell’intervento.
Una alimentazione sbagliata può comportare sia l’assunzione di un numero eccessivo di calorie (pensiamo, ad esempio, a quelle di grandi quantità di bevande zuccherate), sia la dilatazione permanente della tasca (ad esempio con l’introduzione di quantità eccessive di cibo oppure con il vomito). Il risultato di questo intervento è quindi particolarmente legato alla attitudine del paziente e alla sua capacità e volontà di seguire attentamente le istruzioni ricevute.
Inoltre è abbastanza chiaro che il meccanismo che abbiamo descritto non sia sufficiente a garantire un dimagrimento adeguato in quelle persone con gradi di obesità così elevati da necessitare elevati cali ponderali.
Una delle caratteristiche dei moderni bendaggi è quella di essere “regolabile”. Una parte dell’anello in silicone è, infatti, gonfiabile tramite un piccolo serbatoio che, all’atto dell’intervento, viene posto sotto la pelle della parete addominale. È quindi possibile entrare con un ago in questo serbatoio attraverso la pelle, con una siringa, introdurre piccole quantità di liquido che riducono il diametro interno dell’anello. In questo modo, nel periodo postoperatorio iniziale, è possibile variare l’effetto di restrizione ed adattarlo alle necessità del paziente. Ecco che quest’intervento è quello che richiede una maggiore frequenza di visite postoperatorie.
È anche dimostrato che i migliori risultati vengono ottenuti da coloro che si fanno seguire attentamente dal chirurgo per tutta la vita (come, del resto, per tutta la chirurgia dell’obesità).
Alla semplicità dell’approccio chirurgico si contrappone, però, l’elevato numero di pazienti che, negli anni successivi all’intervento, rimuove il bendaggio per complicazioni (ad esempio la dilatazione della tasca gastrica) o per sopraggiunta riduzione della sua efficacia. Questi pazienti dovranno ricorrere ad un nuovo intervento chirurgico per garantirsi un risultato duraturo.
Il bendaggio gastrico rimane, però, un eccellente intervento per un selezionato numero di pazienti rispettoso delle indicazioni ricevute, in grado di mantenere un regime alimentare adeguato,e condiscendente nel farsi seguire costantemente.
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