Cos’è la rottura del Legamento Crociato Anteriore?

Tutti gli sportivi conoscono il "Legamento Crociato Anteriore". Così come tutti gli sportivi sono a conoscenza della sua importanza nel garantire la stabilità dell'articolazione del ginocchio.

Tutti, per averne sentito parlare da amici o compagni di squadra o per aver riportato personalmente un infortunio di gioco, sanno che le rotture del legamento crociato anteriore (LCA) sono una lesione comune e devastante tra i giovani atleti che nel caso si verifichi una re-rottura in conseguenza di un nuovo infortunio essa può rappresentare una minaccia significativa sia per ritornare con successo in campo che per l'efficienza a distanza del ginocchio.

Illustrazione 1 - Ortopedia e Traumatologia
 

Come si ricostruisce il Legamento Crociato Anteriore?

Per ricostruire un LCA si crea un tunnel nell'osso e si dà passaggio ad un innesto tendineo che ripercorrendo il percorso naturale del legamento al centro del ginocchio tra il femore e la tibia riesce a sostituire il legamento rotto e ridare stabilità e funzione all'articolazione lesionata.

Quanto tempo serve per guarire?

La guarigione dell'innesto durante la ricostruzione del LCA è un processo biologico lento, che prevede l'incorporazione dell'innesto nei siti del tunnel osseo, nonché il rimodellamento dell'innesto a livello intrarticolare.

Il processo di rimodellamento dell’innesto a livello intraarticolare è noto come legamentizzazione e avviene in tre fasi dopo la ricostruzione:
 
  • la prima fase di guarigione precoce avviene tra 0 e tre mesi;
  • la seconda fase avviene tra 6 mesi e un anno;
  • la fase finale di maturazione avviene dopo 1 anno quando l'innesto appare molto simile al LCA nativo. 
Ma gli studi di laboratorio hanno dimostrato che gli innesti tendinei subiscono un'invasione vascolare precoce, cioè la formazione di nuovi piccoli vasi sanguigni all'interno ed intorno al neolegamento. E questo processo si verifica già 3 settimane dopo l'intervento chirurgico e aumenta man mano nel tempo. 

È per rispettare questi tempi biologici dei processi di guarigione e ristrutturazione che il percorso di recupero dopo l'intervento chirurgico è lungo ed impegnativo, anche per ridurre al minimo il rischio che una ripresa troppo precoce pregiudichi gli sforzi fatti ed esiti in una nuova rottura legamentosa durante questo periodo. 
 

Esistono alternative alla ricostruzione del LCA?

Allora perché non sfruttare le nuove conoscenze e pensare non più a ricostruire ma soltanto a riparare il tessuto legamentoso danneggiato e rinforzarlo ed accrescerlo fin da subito aggiungendo al suo interno i fattori di crescita e le cellule rigenerative presenti già nel nostro corpo?

A questo abbiamo lavorato negli ultimi anni ed i risultati sono sempre più evidenti, certi ed incoraggianti.
L'intervento di riparazione (e non più ricostruzione) del LCA significa riattaccare il proprio LCA all'osso. Non è una idea nuova. Ma le nuove tecniche, i nuovi materiali di sutura ed i più moderni strumentari di artroscopia hanno reso tale procedura più semplice ed affidabile, consentendo al tempo stesso di rivoluzionare i tempi chirurgici e di ripresa della corsa e dello sport.

È importante però essere ortopedici esperti e dedicati alla cura di questi problemi. Bisogna sapere selezionare attentamente i candidati ideali all'intervento, scegliere bene tempi e modi, seguire e consigliare da vicino i pazienti ed affidarli ai propri riabilitatori e personal trainers già formati su queste tecniche.

Ed altrettanto importante è cambiare le proprie abitudini: non più aspettare che il ginocchio si sgonfi, si sfiammi perdendo i primissimi giorni e le prime settimane dopo il trauma, momenti in cui l'articolazione è più ricolma di tutte le sostanze e le cellule in grado di promuovere la rigenerazione tessutale.

Quali sono i vantaggi della riparazione?

La procedura di riparazione consente di mantenere l’anatomia naturale e la importante funzione biomeccanica del legamento crociato anteriore del paziente, che, talvolta può risultare ridotta in coloro che ricevono una ricostruzione del LCA, con un aumentato rischio di artrosi ad esordio precoce. 

La riparazione del LCA non richiede alcuna forma di innesto e utilizza il tessuto del legamento esistente attraverso il quale vengono fatte passare più volte delle suture poi fissate sull'osso. 

Ma la novità ancor più recente non è solo la nuova tecnica chirurgica ma anche la possibilità di associare
alcune sostanze biologiche presenti nell'organismo per facilitare una migliore guarigione dei tessuti, l’incorporazione dell’innesto e ridurre al minimo qualsiasi potenziale fallimento dell’innesto dopo l’intervento chirurgico. 

Quali sostanze biologiche possono essere usate? 

Le sostanze biologiche che possono essere utilizzate nei pazienti che presentano lesioni acute o croniche del LCA includono:
 
  • il plasma ricco di piastrine (PRP);
  • le cellule mesenchimali;
  • il concentrato di aspirato di midollo osseo (BMAC).
Il razionale del loro utilizzo risiede nella presenza di una popolazione di cellule staminali perivascolari tessuto-specifiche nel setto tra i due fasci del legamento crociato anteriore: tali cellule opportunamente stimolate possono aumentare la capacità di guarigione del legamento. Tali sostanze hanno anche una azione immunomodulante in grado di ridurre al minimo il disagio infiammatorio intra-articolare, fornendo così un ambiente più adatto per la guarigione del LCA.

Per quanto riguarda il PRP, il sangue viene prelevato dal braccio del paziente e immesso in una macchina, centrifugato per concentrare una grande quantità di piastrine da applicare al tessuto. Per il BMAC, un campione di midollo osseo può essere prelevato in anestesia locale e con tecnica mini-invasiva dalla tibia o dalla cresta iliaca. Il concentrato contiene un numero significativo di cellule pluripotenti, inclusi fattori di crescita, in grado di favorire la guarigione del LCA. Queste forme di trattamento possono avere ulteriori benefici nei soggetti con lesioni solo parziali del LCA poiché in molti casi la somministrazione localizzata di queste cellule e fattori di crescita biologici può comportare la riparazione dei tessuti senza la necessità di un intervento chirurgico ricostruttivo, in quanto tali sostanze, una volta prelevate dal paziente stesso, possono essere iniettati direttamente nel legamento crociato anteriore per concentrare le proprietà curative sul legamento.
 

Dopo quanto tempo si ritorna alle attività abituali?

È facile comprendere come i progressi nelle tecniche chirurgiche e nell'utilizzo degli additivi biologici per accelerare e migliorare il processo di guarigione stanno avendo un impatto significativo sulla gestione delle lesioni del legamento crociato anteriore.

Infatti, gli studi hanno già dimostrato che questo trattamento offre il potenziale pluripotente delle cellule per influenzare la guarigione, la rigenerazione, la forza biomeccanica del neolegamento tanto da presentare un carico di cedimento e una rigidità significativamente più elevati, favorendo nel contempo anche un miglioramento della osteointegrazione dell’innesto tendineo

E le esperienze cliniche ed i tests funzionali hanno mostrato che gli atleti sono stati in grado di tornare ai propri livelli sportivi e di replicare i valori dei punteggi di valutazione pre-infortunio già a dodici settimane dall'intervento.

E l'applicazione della ortobiologia ha anche un forte impatto sulla infiammazione e sull'ambiente articolare appena operato: meno gonfiore, meno dolore, meno atrofia muscolare con un ritorno anticipato al lavoro o allo sport.

Ciò apre un orizzonte completamente nuovo per noi chirurghi del ginocchio e per voi pazienti. 

 

Bibliografia

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