È vero che i tumori vengono da molto lontano, ce l'avevano anche i dinosauri, ma è vero che si sono modificati nel tempo perché dell'inizio di questo secolo sono aumentati alcuni tipi di tumori e ne sono scomparsi altri. I nuovi si stanno radicando sempre di più perché due persone che hanno le stesse abitudini di vita e gli stessi fattori di rischio, per esempio fumano tutte e due, una sviluppa un tumore e l'altra no. Le donne guariscono dai tumori più facilmente. Cosa sta facendo la ricerca per vincere questa battaglia che è la più dura che la specie umana abbia mai affrontato?
Quelli che non chiamiamo tumori sono in realtà un insieme di almeno 100 malattie ognuna con caratteristiche particolari. All'inizio del ‘900 i tumori costavano la vita a tre persone su 100 mentre oggi ne muoiono 25 su 100, perché le nostre abitudini di vita sono peggiorate nel tempo per quanto riguarda la salute.
Quante contraddizioni: ci sono industrie che producono farmaci contro il cancro e industrie che producono tabacco e prodotti chimici cancerogeni. Il tumore del polmone una volta neanche esisteva e ora è la più frequente di tutte le cause dei tumori.
Nel 75% dei casi dipende da ciò che mangiamo, dal sovrappeso, dal fumo che respiriamo, dall'acqua che beviamo; molte cause di tumori non le conosciamo ma si possono evitare con una efficace prevenzione che farebbe diminuire anche i casi di infarto e di malattie respiratorie. Occorre, se vogliamo vivere a lungo e in salute, avere un corretto stile di vita, che passa da una corretta alimentazione ad una quotidiana attività fisica.
È drammatico come la maggior parte delle persone ignori i fattori di rischio, non conosca l’azione della nicotina sugli anticorpi T killer, non faccia prevenzione, in pratica si affidi alla sorte; di questo fatalismo siamo tutti responsabili. Lo dimostra il fatto che proprio i tumori prevenibili, quelli causati da errate abitudini di vita, sono in costante aumento; non abbiamo il coraggio di affrontare seriamente il problema.
Non è un male incurabile, una persona su due guarisce e si deve migliorare ancora. Ma dobbiamo dare una corretta informazione dall’età scolare in poi. Tutti gli organi di informazione devono essere in grado di diffondere notizie giuste, affidabili, scientificamente valide.
Dobbiamo fare ancora molta strada per ottenere questo risultato.