Cosa sono le Benzodiazepine?

Le benzodiazepine, più comunemente conosciute con il termine di ansiolitici, sono farmaci che hanno sostanzialmente modificato la cura e  la vita di milioni di pazienti affetti da ansia nelle sue diverse manifestazioni. Nonostante i pregiudizi, i timori e la disinformazione sono molecole efficaci e maneggevoli, un indispensabile ausilio terapeutico per il medico psichiatra.

Svolgono la loro azione ansiolitica nel giro di pochi minuti, dando un pronto sollievo dai sintomi fisici e psichici dovuti all’ansia.

Le molecole appartenenti alla classe delle benzodiazepine sono dotate di azione sedativa e ansiolitica ma anche ipnoinducente, anticonvulsivante e miorilassante. 

Illustrazione 1 - Psichiatria

Quali sono?

La scelta della specifica molecola dipende dal tipo di problema riferito dal paziente e dalla valutazione di altri parametri soggettivi che guidano il medico nella scelta. La via di assunzione più frequente è quella orale ma in casi specifici possono essere somministrate anche per via intramuscolare o endovenosa. 

Chi può utilizzarle?

Possono essere utilizzate nel paziente anziano rispettando alcune accortezze, in generale nel paziente anziano è richiesta un’attenzione ai dosaggi che devono essere inferiori a quelli prescritti nel paziente adulto sano.

Un parametro molto importante da considerare quando si sceglie una benzodiazepina è l’emivita. Per emivita s’intende il tempo necessario per ridurre del 50% la concentrazione plasmatica del farmaco. Alcune molecole hanno un’emivita molto breve, di poche ore, altre invece possono rimanere nell’organismo anche fino a uno o due giorni.

Il vantaggio delle molecole ad emivita lunga sta nel fatto che la sospensione, anche brusca, non determina la comparsa di sintomi di astinenza. La criticità sta nel fatto che inducono più facilmente fenomeni di accumulo. In generale bambini e anziani sono dotati di minori attività enzimatiche e ciò determina un allungamento dell’emivita del farmaco.
 

C'è il rischio di danni permanenti?

Gli effetti collaterali delle benzodiazepine possono essere facilmente evitati ricorrendo alle dosi minime efficacie per il periodo strettamente necessario. Per chi non ha mai assunto questi farmaci qualche effetto collaterale nei primi giorni di assunzione è probabile.  Nella pratica clinica i pazienti sono solitamente così tanto disturbati dall’ansia che sopportano senza particolari problemi qualche lieve disturbo, purché siano stati avvertiti e rassicurati dal medico che li prescrive.

Quali sono gli effetti colaterali?

I più frequenti effetti collaterali sono:

  • sonnolenza;
  • debolezza muscolare;
  • sensazione di stanchezza;
  • lievi e transitori disturbi della memoria.

Si tratta quindi di farmaci indispensabili in molte situazioni cliniche caratterizzate da ansia, agitazione e insonnia.
 

Sono farmaci efficaci?

I disturbi d’ansia più comuni come gli Attacchi di panico, il Disturbo Ossessivo Compulsivo, le fobie, il Disturbo d’Ansia Generalizzato richiedono però una terapia combinata con farmaci serotoninergici. Oggi sono ben noti i meccanismi biologici alla base dell’ansia ed è oramai chiara la necessità di una terapia con molecole che agiscano sulla serotonina. L’ansiolitico è indispensabile nella prima fase della cura per aiutare il paziente a tollerare i piccoli effetti collaterali delle prime settimane.

In conclusione possiamo sicuramente affermare che gli ansiolitici sono molecole molto valide ed efficaci, prescritte ed assunte nel modo corretto sono assolutamente sicure e possono veramente alleviare i sintomi e coadiuvare la terapia di tutti i disturbi d’ansia.
 

Bibliografia

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