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Strappo muscolare

Dr. Alessandro Battisti

Dr. Alessandro Battisti

Fisioterapista Fisioterapista Creato il: 23/05/2020 Ultimo aggiornamento: 09/01/2024

Con strappo muscolare si intende una rottura delle fibre muscolari che si manifesta in seguito a un forte stress. Lo strappo si può presentare in varie forme ed entità, in base alla dimensione della lesione, compromettendo la funzionalità del muscolo in modo più o meno grave.
 

Strappo muscolare

Cause Cause

Gli strappi muscolari, come detto, sono delle lesioni delle fibre muscolari. Queste, solitamente, si sviluppano in seguito a traumi fisici che possono essere movimenti sbagliati (ad esempio, sollevamento di carichi in modo errato) o bruschi, in grado di sottoporre i muscoli a uno stress notevole, causandone l’iperestensione ed eventualmente la rottura. 

In base all’entità della lesione (ossia dalla quantità di fibre muscolari interessate), queste si possono classificare secondo tre gradi: 

  • lievi (primo grado): le fibre sono allungate ma non rotte; eventuali lesioni sono in numero ridotto;
  • moderate (secondo grado): un numero elevato di fibre è stato rotto;
  • gravi (terzo grado): tutte le fibre sono rotte. 

Sebbene molte lesioni siano causate da traumi singoli, un ruolo importante nella comparsa delle lesioni muscolari è da imputare anche a un’usura prolungata nel tempo. 

Sintomi Sintomi

Il sintomo senza dubbio più comune associato agli strappi muscolari è il dolore, che si può manifestare sia alla palpazione della zona lesionata che durante il movimento, generalmente irradiandosi anche nell’area circostante. 

Solitamente, il dolore è accompagnato da una varia sintomatologia molto riconoscibile, che include:

  • gonfiore;
  • impossibilità di movimento, generalmente dovuto al dolore che si manifesta nel movimento;
  • debolezza
  • ecchimosi, comunemente noto come livido, spesso dovuta alla lesione dei vasi sanguigni nella zona interessata.

Diagnosi Diagnosi

Come primo approccio nella diagnosi di uno strappo muscolare, di solito l’anamnesi è fondamentale; questa, infatti, consente di ottenere una prima base di informazioni sull’entità del dolore, su dove si colloca la lesione ed eventualmente sul movimento che l’ha provocata.

L’esame obiettivo, in questi casi, consiste in una valutazione diretta, con la palpazione e la mobilizzazione della zona interessata per osservare la comparsa di dolore e visionare eventuali fratture ossee e lesioni di altro tipo (es. dei legamenti).

Eventuali esami strumentali possono essere di aiuto per stimare la gravità dello strappo muscolare; questi, in generale, prevedono l’esecuzione di una risonanza magnetica, che consente di osservare la struttura dei tessuti molli (e quindi dei muscoli) mentre le radiografie sono consigliate comunemente quando si sospettano delle fratture.
 

Rischi Rischi

Le complicanze associate agli strappi muscolari sono generalmente rare e associate al mancato trattamento della lesione, se particolarmente grave, o all’inefficacia di quest’ultimo. 

Infatti, le lesioni muscolari totali non regrediscono spontaneamente e, se ignorate, possono portare alla perdita di funzionalità della zona interessata. 

Altri tipi di complicazioni possono essere rappresentati dalle lesioni delle terminazioni nervose; in questi casi, infatti, la compressione o lo stiramento dei nervi può provocare una perdita di sensibilità nella zona colpita, facilmente riconoscibile con il tipico formicolio a valle.
 

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Gli strappi muscolari più lievi, generalmente, guariscono spontaneamente. Nella sua fase acuta, tuttavia, si può seguire un protocollo standard per ridurre l’entità dei sintomi, soprattutto del dolore, e favorire il recupero; la procedura comprende:

  • immobilizzazione: la fasciatura con tessuti morbidi consente di proteggere la zona lesionata da eventuali traumi aggiuntivi;
  • riposo: tenere il muscolo danneggiato a riposo consente di evitare ulteriori lesioni e favorire il recupero;
  • ghiaccio: l’applicazione di ghiaccio sulla zona lesionata induce vasocostrizione, impedendo un ulteriore afflusso di sangue e riducendo sia il dolore che il gonfiore;
  • compressione: sempre per limitare l’afflusso di sangue sulla lesione muscolare è utile comprimere la zona interessata con una benda elastica;
  • sollevamento: mantenere la zona dolorante più elevata possibile aiuta il deflusso del sangue venoso dalla lesione, prevenendo il gonfiore. 
A queste procedure, in genere, può essere utile accompagnare l'uso di analgesici, come il paracetamolo, al fine di ridurre il dolore. 

Bibliografia

  • Garrett WE Jr. Muscle strain injuries. Am J Sports Med. 1996;24(6 Suppl):S2-8.
  • Oakes BW. Hamstring muscle injuries. Aust Fam Physician. 1984 Aug;13(8):587-91.
  • Wheeler AH, Aaron GW. Muscle pain due to injury. Curr Pain Headache Rep. 2001 Oct;5(5):441-6.
  • Arrington ED, Miller MD. Skeletal muscle injuries. Orthop Clin North Am. 1995 Jul;26(3):411-22.

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