Scabbia
Dr. Giovanni Maria Ticca
Dermatologo Medico Chirurgo, specialista in Dermatologia e Venereologia Creato il: 06/05/2024La scabbia è stata conosciuta fin dall'antichità e può interessare persone di tutte le età e condizioni socioeconomiche. Pur essendo una patologia comune, può creare disagio e imbarazzo per coloro che ne sono affetti.
Cause
La scabbia è altamente contagiosa e si trasmette principalmente attraverso il contatto diretto con la pelle di una persona infetta per almeno una decina di minuti. Tuttavia, è importante sottolineare che il parassita può sopravvivere anche per un breve periodo su oggetti contaminati, come vestiti, lenzuola, asciugamani o superfici comuni.La scabbia è presente in tutto il mondo e può colpire qualsiasi soggetto indifferentemente da età, sesso ed etnia. In genere, la scabbia si diffonde più rapidamente e frequentemente in luoghi molto affollati e con scarse condizioni igieniche, dove i contatti promiscui sono più frequenti.
In genere, quando si viene infettati dal Sarcoptes scabiei, questi possono penetrare attraverso l’epidermide formando dei cunicoli nella cute in cui poi depositano le proprie uova, questi possono essere talvolta visibili anche a occhio nudo.
Sintomi
Normalmente, la sintomatologia della scabbia tende a comparire circa un mese dopo il contagio, con un periodo di incubazione che dura circa tre settimane ma che può anche diventare più breve se il soggetto è già stato infettato in passato.Il sintomo più comune della scabbia è un prurito intenso, che spesso peggiora di notte; questo è infatti dovuto a un’ipersensibilità dell’organismo ad alcune proteine prodotte dal parassita, che penetra nella pelle secernendo un agente in grado di rompere lo strato corneo, attivando un meccanismo infiammatorio. In genere, il prurito tende quindi ad associarsi anche a un’eruzione cutanea con la comparsa di bolle, brufoli o papule sulla pelle.
Inoltre, come detto in precedenza, i cunicoli scavati dal parassita possono presentarsi in modo visibile sulla cute come delle piccole linee grigie o rossastre con una bolla sierosa alla loro estremità. Questi si presentano maggiormente negli spazi tra le dita, sui polsi, sotto le ascelle, sui glutei e sui genitali.
In alcuni casi, se il paziente cede alla necessità di grattarsi sulle zone infette, il rischio è che compaiano anche delle lesioni secondarie, che possono esporre a infezioni batteriche aggiuntive.
Diagnosi
La diagnosi della scabbia di solito si basa sui sintomi clinici e sull'esame fisico. Solitamente, infatti, il dermatologo, o specialista affine, per avere una diagnosi può spesso bastare un’osservazione della cute alla ricerca di segni caratteristici della malattia, come i cunicoli o le lesioni cutanee tipiche.In alcuni casi, può essere necessario eseguire un test di scavo cutaneo per confermare la presenza del parassita. Durante questo test, il medico raschia delicatamente la pelle infetta e cerca sotto il microscopio la presenza di parassiti, uova o feci.
Rischi
La scabbia, nella maggior parte dei casi, è una condizione facilmente gestibile con gli opportuni trattamenti; tuttavia, se non viene trattata in modo adeguato, è legata a una serie di rischi per il paziente e per le altre persone, tra cui:- infezioni secondarie della pelle: il grattamento costante delle zone pruriginose può infatti danneggiare la pelle, favorendo l’ingresso di altri agenti patogeni e quindi di infezioni batteriche secondarie come follicolite o impetigine;
- scabbia crostosa: una forma più grave della malattia in cui compaiono delle eruzioni cutanee di tipo squamoso e che può colpire anche le unghie e i bulbi piliferi; rispetto a quella comune è più difficile da eradicare e da diagnosticare;
- contagiosità: in assenza di un trattamento opportuno, infatti, il paziente può trasmettere facilmente l’infezione ad altre persone;
- reazione allergica: in soggetti che presentano una particolare ipersensibilità ai prodotti proteici dei parassiti, la sintomatologia della scabbia può diventare particolarmente intensa, arrivando a interessare tutto il corpo.
Cure e Trattamenti
La scabbia può essere trattata con successo con una combinazione di misure farmacologiche e non farmacologiche. Il trattamento standard prevede l'applicazione topica di creme o lozioni scabicide, generalmente a base di permetrina, sulla cute. Questo farmaco, infatti, uccide il parassita e le sue uova, alleviando i sintomi e prevenendo la diffusione dell'infezione.In genere, gli scabicidi vanno somministrati dopo un accurato lavaggio di tutto il corpo, in modo da facilitare l’esposizione dei cunicoli cutanei all’azione dei farmaci.
Come trattamento di sollievo dal prurito (che può persistere per alcuni giorni o settimane anche dopo la guarigione) in genere si fa ricorso ad agenti emollienti o ad antistaminici per via orale, che riducono la reazione allergica tipica.
Durante l’infezione, inoltre, è fondamentale che il paziente sia isolato adeguatamente per prevenire i contagi e gli eventuali contatti stretti sottoposti a un trattamento di profilassi se non hanno già sviluppato la malattia. Un ruolo cruciale nella prevenzione del contagio è costituito dalla decontaminazione degli oggetti personali del paziente, che devono essere lavati ad alte temperature con sapone o, nei casi in cui non sia possibile, esposti all’aria per almeno 2-3 giorni.
Una volta che l’infezione è stata eradicata, gli scarti del parassita possono rimanere a contatto con l’organismo per alcuni giorni; in questi casi, il prurito dovuto alla reazione allergica può persistere ancora qualche giorno ma tende a non presentarsi più durante la notte. Come trattamenti, in questi, casi, può essere utile proseguire la somministrazione dell’antistaminico o applicare una pomata a base di corticosteroidi.
Bibliografia
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