Mobbing
Dr.ssa Raffaella de Tschudy
Psicologo Psicologa Clinica Creato il: 15/10/2019 Ultimo aggiornamento: 26/01/2024Coinvolge spesso una serie di azioni o omissioni ripetitive nel tempo, da parte di uno o più aggressori, che hanno l'obiettivo di destabilizzare la vittima. Questo comportamento può causare danni significativi alla salute psicofisica della persona coinvolta e può includere:
- minacce;
- scherni;
- isolamento;
- discriminazione;
- umiliazioni pubbliche;
- sprezzo.
Cause
Il mobbing, o bullismo sul luogo di lavoro, è un fenomeno complesso che può essere causato da diverse situazioni e dinamiche. Ecco alcune possibili cause del mobbing:
- incompetenza del superiore: il mobbing può essere scatenato dalla paura del superiore di essere messo in discussione o di perdere la propria posizione, portandolo a cercare di eliminare qualsiasi minaccia percepita;
- competizione e gelosia: il mobbing può essere causato dalla competizione tra colleghi che si traduce in comportamenti aggressivi o spiacevoli per eliminare la concorrenza;
- gelosia o invidia: il mobbing può derivare dall'invidia o dalla gelosia che una persona provoca nei confronti di un'altra a causa delle loro abilità, successo o riconoscimento;
- differenze personali o culturali: il mobbing può sorgere a causa di differenze personali o culturali tra i membri di un gruppo, che possono portare a sentimenti di ostracismo o discriminazione;
- ambiente di lavoro negativo: un ambiente di lavoro tossico o poco salutare può favorire il mobbing, poiché crea un clima di sfiducia, competitività e tensione che può incitare alla violenza verbale o comportamentale;
- problemi di gestione: una gestione inadeguata o scorretta può causare il mobbing, poiché i dipendenti sentono di non essere ascoltati o supportati e si può instaurare un rapporto di potere sbilanciato che favorisce gli abusi;
- problemi personali dei mobber: a volte, chi pratica il mobbing può farlo a causa di problemi personali o di un senso di insicurezza e impotenza che cerca di compensare sfruttando i colleghi più vulnerabili.
È importante sottolineare che il mobbing non ha una causa unica e può essere influenzato da molteplici fattori. In ogni caso, il mobbing è un comportamento inaccettabile e dannoso che va affrontato e contrastato adeguatamente.
Sintomi
I sintomi psicologici del mobbing possono variare da persona a persona, ma alcuni dei sintomi più comuni includono:
- ansia e stress: le vittime di mobbing possono sperimentare un aumento significativo dell'ansia e dello stress a causa delle continue situazioni di conflitto e umiliazione;
- depressione: il mobbing può causare una grave sofferenza emotiva, portando a sintomi depressivi come tristezza persistente, perdita di interesse per le attività quotidiane e sentimenti di inutilità;
- bassa autostima: le persone sottoposte a mobbing possono sviluppare una bassa autostima a causa delle continue critiche, insulti e umiliazioni subite;
- disturbi del sonno: l'ansia e lo stress associati al mobbing possono influire negativamente sulla qualità del sonno, causando difficoltà nell'addormentarsi, risvegli frequenti durante la notte o un sonno poco riposante;
- irritabilità e aggressività: a causa del costante stress e dell'oppressione causati dal mobbing, le vittime possono manifestare irritabilità e reazioni aggressive verso gli altri;
- isolamento sociale: le persone che subiscono mobbing possono ritirarsi socialmente, isolandosi dagli altri per paura di giudizi, critiche o ulteriori abusi;
- difficoltà cognitive: l'alto livello di stress causato dal mobbing può avere un impatto sulla concentrazione, sulla memoria e sulle capacità decisionali delle persone coinvolte;
- disturbi fisici: il mobbing può provocare sintomi fisici come mal di testa, problemi digestivi, dolori muscolari e tensione, disturbi del sistema immunitario e pressione alta;
- pensieri suicidari: in alcuni casi estremi, il mobbing può portare a pensieri suicidari a causa del forte impatto emotivo e dell'assenza di speranza per una soluzione.
È importante sottolineare che i sintomi possono variare da persona a persona e la gravità dipende dalla durata, dalla frequenza e dall'intensità delle azioni di mobbing subite. Se si sospetta di essere vittima di mobbing, è fondamentale cercare aiuto da un professionista della salute mentale per affrontare la situazione e proteggere la propria salute mentale.
Rischi
Il mobbing, nei soggetti che lo subiscono, può portare anche a conseguenze gravi; in alcuni studi, infatti, si è notato che le vittime del fenomeno possono:
- diventare reattivamente solitari e taciturni;
- perdere interesse verso la propria famiglia e il circolo di amicizie;
- possono ricorrere all’alcol, all’uso di sostanze o a un uso non pertinente di psicofarmaci
Cure e Trattamenti
I primi interventi che si possono effettuare sulle vittime di mobbing consistono nell’elaborazione dei sentimenti negativi che questo provoca, nonché nella gestione dell’autostima, che spesso viene pesantemente impattata da queste dinamiche. In tal senso due sono gli approcci valutati come efficaci:
- approccio terapeutico di tipo gestaltico-espressivo;
- terapia cognitivo-comportamentale orientata alla comprensione e desensibilizzazione.
Entrambi gli approcci hanno come obiettivo la gestione delle emozioni interne, intese come rabbia e depressione reattiva.
Gli incontri possono essere strutturati in due modalità, se necessario: in individuale o in gruppo. Nell’approccio individuale il lavoro viene svolto soprattutto sugli aspetti metacognitivi ed emozionali del soggetto; nell’approccio di gruppo, invece, si cerca di strutturare una realtà auto-centrata di accoglienza, ascolto, condivisione e sostegno alle difficoltà, sia personali che relazionali con il gruppo di lavoro.
In ambito lavorativo, invece, è utile cercare supporto esterno. In caso si decida di fare ricorso alle vie legali è bene tenere conto del fatto che una causa di lavoro può protrarsi per diversi anni. In genere, è preferibile fare ricorso a un procedimento civile, rivolgendosi ad avvocati o ad associazioni specializzati nel campo, chiarendo subito gli obiettivi che si vogliono raggiungere (danno biologico, demansionamento, reintegra nel posto di lavoro, patteggiamento, risarcimento dei danni, ecc.).
Per ciò che concerne la vita privata, è fondamentale che la vittima non si isoli, continuando a coltivare i rapporti sociali con amici e familiari e a seguire i propri interessi. Inoltre, esprimere i propri conflitti agli altri può avere un utile effetto terapeutico; in ogni caso è comunque bene non mettere attenzione esclusivamente sul proprio problema, in quanto si rischia di dar luogo a un “doppio mobbing”.
Bibliografia
- Amato F., Casciano V., Lazzeroni L., Loffredo A., Il mobbing. Aspetti lavoristici: nozione, responsabilità, tutele, Giuffrè, Milano 2003
- Andersson J., Relazioni sul mobbing sul posto di lavoro, Commissione europea per il lavoro e gli affari sociali, Bruxelles 2001
- Ascenzi A., Bergagio G.L., Il mobbing. Il marketing sociale come strumento per combatterlo, Giappichelli, Torino 2000
- Balducci C., I processi psichici del mobbing, Prima, Bologna 2000
- Balsamo P., L’utilità di una elaborazione autonoma della categoria di mobbing (nota a Trib. Catania 7 febbraio 2006), «Diritto delle relazioni industriali», 2000
- Botta N., Longobardo C., Staiano R., Zingaropoli A., Mobbing, stress e diritti violati, ESI, Napoli 2003
- Cinelli M., Il ristoro del danno non patrimoniale alla persona del lavoratore tra diritto civile e diritto speciale, «Giornale di diritto del lavoro e relazioni industriali», 2, 2006
- Cocco G., Angelone C., Pierfelice V., Il mobbing. Aspetti psicosociologici e giuridici, Sistemi Editoriali, Pozzuoli 2007
- D’Aponte M., Molestie sessuali e licenziamento, è necessaria la prova del mobbing, «RIDL», 4, 2000
- De Falco G., Messineo A., Messineo F., Stress e mobbing. Diagnosi, prevenzione e tutela legale, EPC Libri, Roma 2006
- De Risio S., Psichiatria della salute aziendale e mobbing, FrancoAngeli, Milano 2002
- Depolo M., Mobbing: quando la prevenzione è intervento. Aspetti giuridici e psicosociali del fenomeno, FrancoAngeli, Milano 2003
- Del Punta R., Diritti della persona e contratto di lavoro, «Giornale di diritto del lavoro e relazioni industriali», 2006
- Del Punta R., Il mobbing: l’illecito e il danno, «Lavoro e diritto», 2003
- Ege H., I numeri del mobbing. La prima ricerca italiana, Pitagora, Bologna 1999
- Ege H., Mobbing. Conoscerlo per vincerlo, FrancoAngeli, Milano 2001
- Ege H., Oltre il mobbing. Straining, stalking e altre forme di conflittualità sul posto di lavoro, FrancoAngeli, Milano 2005
- Lazzari D., Mobbing: conoscerlo, affrontarlo, prevenirlo, ESI, Pescara 2001 Leymann H., Leymann inventory of psychological terror, Violen, Karlskrona 1992 Leymann H., Mobbing at work and the development of post-traumatic stress disorders, «European Journal of Work and Organizational Psychology», 5, 1999
- Viscomi A., Il mobbing: alcune questioni su fattispecie ed effetti, «Lavoro e diritto», 2002
- Zoli C., Il mobbing: brevi osservazioni in tema di fattispecie ed effetti, «Il lavoro nella giurisprudenza», 2003. Leggi altro...
L'informazione presente nel sito deve servire a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente. In caso di disturbi e/o malattie rivolgiti al tuo medico di base o ad uno specialista.
Cerca i migliori specialisti che si occupano di Mobbing nelle province di: Roma, Milano, Torino, Monza e Brianza
Trova il Medico più adatto alle tue esigenze.