Epifisiolisi
Dr. Romolo Bellucci
Ortopedico Medico Chirurgo, specialista in Ortopedia e Traumatologia Creato il: 25/11/2024- epifisiolisi stabile: è la più comune, l'articolazione rimane stabile nonostante lo scivolamento, consentendo di sostenere correttamente il peso;
- epifisiolisi instabile: è la più grave, l’articolazione dell’anca non riesce a sostenere il peso, impedendo quindi la deambulazione anche con le stampelle; in questi casi è necessario un trattamento immediato per impedire danni più gravi.
Cause
La testa è la parte superiore del femore, che è il più grande osso del corpo umano, e costituisce la parte mobile dell'articolazione dell'anca, incastrandosi all’interno della coppa acetabolare, presente nell’osso del bacino.L’epifisiolisi, come detto, si ha quando la suddetta testa del femore si stacca dal cosiddetto collo e scivola in basso, finendo sulla placca di accrescimento dell’osso.
Cosa causi effettivamente l’epifisiolisi non è ancora chiaro, ma si ipotizza che un ruolo importante lo giochi l’età, in quanto la condizione colpisce soprattutto ragazzi all’inizio della pubertà. In questo senso si ipotizza che la causa sia un rapido accrescimento delle ossa, che può essere normale durante lo sviluppo.
Ad aumentare il rischio di epifisiolisi possono intervenire alcuni fattori come l’obesità (che espone a maggiori sollecitazioni le ossa delle gambe), la familiarità per la condizione e malattie endocrine come l’ipertiroidismo, in quanto possono interessare il ricambio osseo durante lo sviluppo.
Sintomi
I sintomi dell’epifisiolisi possono variare in base all’entità della condizione. Il dolore è spesso il sintomo più evidente e può essere localizzato all'inguine, al ginocchio, all'anca o alla coscia. In genere, il dolore associato all’epifisiolisi può persistere anche per diverse settimane e, pur avendo carattere intermittente, tende a peggiorare durante l’attività fisica.Nelle forme più gravi, il dolore articolare può avere un esordio improvviso e molto acuto, rendendo difficile o impossibile camminare e spingendo la gamba coinvolta verso l’esterno. In questi casi, non è raro osservare una differenza di lunghezza tra la gamba con l’epifisiolisi, che appare più corta, e quella sana.
Diagnosi
La comparsa di un improvviso dolore all’anca durante l’adolescenza può indurre il medico a sospettare la presenza di un’epifisiolisi; questa può poi essere accertata da un ortopedico mediante l’osservazione clinica del paziente e un’accurata anamnesi, attraverso cui valutare i sintomi presenti, la loro insorgenza ed eventuali fattori di rischio per la malattia. La diagnosi clinica a volte può essere difficoltosa, in quanto alcuni pazienti possono manifestare dolore esclusivamente al ginocchio.Durante la visita, l'ortopedico può anche eseguire alcune manovre specifiche della gamba interessata, generalmente finalizzate a osservare la comparsa del dolore o l’eventuale rigidità articolare legata alla malattia.
In genere, la conferma diagnostica può essere ottenuta facilmente mediante il ricorso alle radiografie dell’anca, del bacino e della coscia, le quali consentono di visualizzare l’osso lesionato. Qualora queste non producano esiti rilevanti per la diagnosi si può fare ricorso ad altri esami strumentali, come ecografie e risonanze magnetiche che possono offrire informazioni aggiuntive sull’entità e la direzione dello scivolamento.
Rischi
In assenza di un trattamento rapido e adeguato, l’epifisiolisi può produrre una serie di complicanze, anche molto fastidiose, in quanto il dolore all’anca può aggravarsi e ostacolare significativamente la deambulazione. Inoltre, la deformazione del femore può anche estendersi, producendo quadri di artrite che possono assumere carattere cronico.Per di più, nei casi di epifisiolisi instabile in cui la gamba si presenta estroflessa può emergere un coinvolgimento dei vasi sanguigni, aumentando quindi il rischio di schiacciamento o necrosi ischemica della testa del femore. In questi casi il rischio maggiore è quindi costituito dalla comparsa di lesioni più gravi e che possono diventare irreversibili.
Cure e Trattamenti
In genere, il trattamento dell’epifisiolisi si basa su un intervento chirurgico mirato a stabilizzare l’anca e prevenire eventuali complicanze. Questo intervento può esser svolto in vari modi, tra cui:- riduzione: è necessaria nei casi di epifisiolisi instabile e consiste nell’apertura della l’anca per riportare la testa del femore nella sua posizione originale, dove verrà quindi fissata mediante delle viti;
- fissazione: è preferibile nelle forme lievi e prevede una piccola incisione dell’anca attraverso cui viene inserita una vite metallica che blocca la posizione della testa del femore fino a quando lo sviluppo non è del tutto completo.
Come forma di prevenzione per eventuali recidive è bene che il paziente si sottoponga poi a trattamenti di fisioterapia che consentono il recupero della muscolatura delle gambe e dell’anca, migliorando i movimenti e garantendo una buona stabilità articolare.
È importante anche che il bambino segua un protocollo di follow-up regolare dopo l’intervento, con esami radiografici a intervalli regolari per verificare la corretta crescita dell’osso ed escludere la presenza di complicanze.
Bibliografia
- Loder RT. Slipped capital femoral epiphysis. Am Fam Physician. 1998 May 1;57(9):2135-42, 2148-50. Erratum in: Am Fam Physician 1998 Jul;58(1):52.
- Crawford AH. Slipped capital femoral epiphysis. J Bone Joint Surg Am. 1988 Oct;70(9):1422-7.
- Busch MT, Morrissy RT. Slipped capital femoral epiphysis. Orthop Clin North Am. 1987 Oct;18(4):637-47.
L'informazione presente nel sito deve servire a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente. In caso di disturbi e/o malattie rivolgiti al tuo medico di base o ad uno specialista.
Cerca i migliori specialisti che si occupano di Epifisiolisi nelle province di: Roma, Milano, Brescia, Torino
Articoli correlati
Trova il Medico più adatto alle tue esigenze.