Le talangectasie, definite comunemente capillari, sono dilatazioni delle piccole vene cutanee che si possono manifestare sul volto, sul tronco e sugli arti inferiori. Quelle del volto vengono chiamate anche “couperose” e si trattano mediante elettrocoagulazione o DTC (con una corrente elettrica a basso voltaggio, per intenderci) o con il laser così come quelle del tronco. Quelle degli arti inferiori si possono trattare con entrambe le metodiche ma queste presentano dei limiti. Le dimensioni innanzitutto e poi il colore: il laser ha mostrato la sua massima validità nel trattamento delle telangectasie piccole e di colore rosso mentre nel caso di vasi più grandi e vicini al blu tende a diminuire la propria efficacia e a lasciare segni permanenti e la DTC è stata ormai abbandonata per le stesse ragioni. Il “gold standard” per il trattamento di tutti i capillari di dimensioni adeguate è la scleroterapia, le cosiddette sclerosanti.  Questa si effettua iniettando con aghi di piccole dimensioni un liquido che crea un’infiammazione “programmata” (dipendente da tipo, quantità e concentrazione del liquido iniettato) irritando la parete interna del vaso e facendo sì che si formi un coagulo al suo interno che “tappa” il capillare. Da quel momento l’organismo non riconosce più quest’ultimo come vaso sanguigno e lo riassorbe sostituendolo con tessuto connettivo che è dello stesso colore dei tessuti circostanti e quindi non più visibile. Una benda elastica, da portare sulla zona trattata per 24 ore, completa la procedura che dura 5-10 minuti e non è quasi per nulla dolorosa (un vago senso di bruciore all’iniezione che dura pochissimi istanti) ma dà risultati sorprendenti. Bisogna però che la persona trattata si doti di grande pazienza per due ragioni: l’effetto non è immediato e si deve rinunciare per un po’ all’esposizione diretta al sole. E’ questa la ragione per cui di solito chiedo alle signore di iniziare la cura ai primi freddi dato che, da noi, a maggio si va al mare e la tintarella è un “must” da allora a fine ottobre e la tarda primavera e l’estate sono i periodi in cui si scoprono e “mostrano” le gambe lasciando da parte le calze.