Come si formano le lesioni cutanee croniche?

È noto che, purtroppo, alcune lesioni cutanee recidivanti o croniche possono creare un profondo disagio e una significativa alterazione della qualità di vita nei pazienti anziani. Gli stessi problemi possono coinvolgere pazienti giovani, affetti da pluripatologie oppure in esiti di lesioni traumatiche, che spesso sono costretti a convivere con piaghe ed ulcere più o meno estese ma molto dolorose.

              Illustrazione 1 - Chirurgia Vascolare


Come si trattano queste lesioni?

Queste piaghe sono trattate in ambulatori, più o meno attrezzati o qualificati, e richiedono lunghi periodi di medicazioni consecutive. In alcuni casi, queste non giungono mai a guarigione; oppure, quando guariscono, tendono poi rapidamente a recidivare. Persino negli ambulatori più attrezzati e specializzati, come quelli codificati come strutture vulnologiche, esistono pazienti costretti a restare in cura per mesi o anni: dopo un apparente risposta alla terapia, infatti, le lesioni si arrestano e diventano anergiche e insensibili ad ogni trattamento, sia per il sovrapporsi di infezioni o contaminazioni, sia per mancanza di stimoli rigenerativi, legati, più o meno, alla patologia vascolare causale.

In tali situazioni, le possibilità di guarigione diventano veramente difficoltose e strumenti terapeutici, come la terapia antibiotica selettiva, gli innesti vascolari o la correzione della patologia vascolare non sempre permettono di giungere ad una soluzione stabile.

 

Cos’è la biofotonica?

Di recente è stato proposto un nuovo trattamento, la biofotonica: inizialmente sperimentato su animali e poi affermatosi nell’ambito della medicina estetica per il ringiovanimento cutaneo, si è oggi imposto anche nel trattamento delle lesioni croniche recidivanti ed estese.


Illustrazione 2 - Chirurgia Vascolare
 

La biofotonica si basa su uno stimolo luminoso, determinato da una lampada multi-led a lunghezze d’onda specifiche su determinati cromofori. Questo meccanismo, innescando una cascata di reazioni biologiche, ripristina e riavvia il processo di guarigione. L’attività della Luce Led è mediata da un gel che viene steso sull’ulcera e quindi la luce della lampada passando attraverso il gel viene scissa in varie frequenze luminose, che hanno azione differente sulla piaga.

La lunghezza d’onda blu libera ossido nitrico, determinando vasodilatazione e un effetto battericida. La lunghezza d’onda verde attiva i fattori di crescita con produzione di collagene. La lunghezza d’onda gialla favorisce infine la formazione di nuovi vasi (angiogenesi), esercita un’azione antinfiammatoria e di rigenerazione tissutale.

Le potenzialità del trattamento sono molto elevate e l’attività è possibile sia su soluzioni di continuo (ferite aperte), sia su cute integra ma patologica (ferite arrossate, cheloidi, distrofie cutanee di vario genere).

Da alcuni mesi i macchinari per biofotonica sono disponibili presso il Centro di Vulnologia della casa di Cura Santamaria di Castellanza. La prestazione è in regime di convenzionamento con il SSN. 

 

La tecnica è efficace?

L’efficacia del trattamento, sin dall’inizio, si è rivelata significativa, con una risposta immediata e una ripresa dell’attività rigenerativa in tutti i pazienti trattati. I tempi di guarigione si sono significativamente accorciati, e in alcuni casi le lesioni inveterate che sembravano irrisolvibili sono giunte a guarigione, o quanto meno hanno ripreso a rispondere ai trattamenti collaterali. 

Il trattamento biofotonico è infatti utilizzato sia in fase iniziale, per stimolare la lesione che poi viene curata con trattamenti standard, sia con cicli ripetuti alternati a trattamenti standard, in associazione a medicazioni domiciliari. 

Il trattamento viene effettuato con una cadenza settimanale (in questo caso dura 10 minuti) oppure bisettimanale (con una durata di 5 minuti). Alla luce di una breve ma intensa esperienza (15 pazienti trattati in due mesi) è già possibile sostenere che i vantaggi sono stati al di sopra delle aspettative, a oggi senza alcuna complicanza evidente. Non sarà questa la soluzione a tutti i problemi vulnologici, ma sicuramente si sta rivelando un passo avanti importante nel trattamento delle lesioni cutanee, vascolari e non.

 

Bibliografia

  • Wade M, Charest V, Ballardin B, Edge D, Nielsen MCE. Biophotonic Therapy with Fluorescent Light Energy Decreases Facial Erythema, Improves Signs and Symptoms of Rosacea, and Increases Patient Satisfaction: A Postmarket Study. J Clin Aesthet Dermatol. 2021 Jul;14(7):16-21. 
  • Sterenborg HJ, Bendsoe N, Svanberg K. Clinical Biophotonics. J Biophotonics. 2011 Oct;4(10):665-6.