La visita proctologica che richiede esperienza e delicatezza consiste in un esame obiettivo accurato, dapprima visivo, in cui con lieve divaricazione dei margini anali è possibile evidenziare la ragade, poi esplorativo, in cui con delicatezza il dito esploratore può confermare la sede del dolore e quindi la ragade. Talvolta se la sintomatologia lo richiede o esistono dubbi diagnostici è fondamentale una colonscopia , per escludere tumori o malattie intestinali infiammatorie come il Morbo di Chron di cui la ragade può essere la localizzazione anale. Un esame importante nei casi di ipertono è la manometria ano-rettale, che eseguita in centri specializzati, serve a valutare lo stato degli sfinteri anali, e a valutare quale sia il tipo di trattamento chirurgico.
La cura della ragade anale dipende dal tempo di insorgenza, nelle forme iniziali acute l'approccio medico , con una dieta opportuna, la regolarizzazione dell'alvo, l'igiene possono dare buoni risultati.
Nei casi di ragadi che stentano a cicatrizzare e con il tempo cronicizzato, malgrado molti utilizzino dilatatori meccanici, pomate a base di nitroglicerina, iniezioni di botulino, l'intervento chirurgico rimane l'unica cura risolutiva.
L'intervento chirurgico è scarsamente impegnativo per il paziente, tanto è vero che può essere addirittura eseguito in day hospital, ma normalmente si preferisce far fare al paziente un giorno completo di degenza.
L'intervento di breve durata, viene eseguito in anestesia generale o locale, consiste nella divulsione anale, che serve a rilasciare lo sfintere , la toilette della ragade, e una sfinterotomia (piccola incisione del muscolo) parziale per ridurre l'ipertono, a cui segue una plastica (cioè una sutura della mucosa) della lesione utile a ridurre il dolore post-operatorio. Alla fine dell'intervento si lascia una piccola garza intrisa di pomata anestetica sulla ferita chirurgica.
All'indomani dell'operazione si toglie la garza ed il paziente torna a casa. La defecazione può avvenire da subito regolarmente e senza problemi. La chiusura della piccola ferita avviene in un paio di settimane, al termine di cui i punti cadono da soli.
Il dolore nel post-operatorio è ben controllato con gli antidolorifici orali. Ci si può sedere già dal giorno dopo l'operazione, anche se è meglio stare distesi per un paio di giorni ancora. Oppure ci si può sedere cercando di non fare pressione sulla parte interessata.
La sfinterotomia parziale se ben eseguita, è l'unico modo per impedire quelle forti contrazioni involontarie che causano la ragade e ne impediscono la guarigione. Ovviamente l'intervento deve essere eseguito da chirurgo di provata esperienza perché una sezione troppo ampia dello sfintere potrebbe determinare incontinenza sia a gas che alle feci con invalidità permanente.
L'intervento chirugico di ragade anale, come detto, previene il riformarsi della ragade ma, anche se perfettamente eseguito, non previene ulteriori successive piccole lesioni dell'epitelio dell'ano. Quindi è bene sapere che qualche sanguinamento occasionale potrà sempre avvenire nel futuro, in caso di stipsi ostinata o di emissione di feci dure e voluminose), quindi è bene che il paziente consumi pasti ricchi di fibra ( verdure, frutta, etc), beva molta acqua, faccia una regolare attività fisica (almeno una mezza ora di passeggiata al giorno), ed esegua un'accurata igiene personale.
In conclusione, una diagnosi precisa porta sempre alla opzione terapeutica più adatta al singolo caso e risolve un problema che spesso condiziona in modo determinante la qualita' della vita per la sintomatologia spesso intensa ed invalidante.