Quante volte abbiamo detto o sentito dire: ho il mal di schiena da tanti giorni e non mi passa.

La lombalgia è una patologia che può avere diverse cause: può derivare da problemi della colonna vertebrale (circa 1/5 delle cause), oppure per problemi di postura, stress fisici, infiammazioni muscolari, sovrappeso od obesità (circa i 3/5 delle cause) e infine per problemi di caldo/freddo nei periodi estivi per esposizione diretta a ventilatori e/o condizionatori (circa 1/5 delle cause).

Nella mia esperienza di medico di base, ho imparato che il paziente affetto da lombalgia ha un solo desiderio nella mente: prendere un anti dolorifico che lenisca il suo dolore.

Ho imparato anche, però, che l’antidolorifico da solo non basta e, se il paziente in esame è predisposto a tale tipo di patologia, prima o poi tornerà da me con la stessa dolorosa problematica.

Ho altresì imparato nel corso della mia lunga esperienza e grazie a ricerche scientifiche studiate che, al netto di patologie specifiche per le quali bisognerà indirizzare il paziente da uno medico specialista, per risolvere le problematiche della lombalgia, insieme a cure mediche specifiche per lenire il dolore, bisogna avere un corretto stile alimentare, al fine di togliere le infiammazioni cellulari che insistono sulla parte dolente.

Qualcuno dirà: ma come è possibile risolvere la lombalgia con la sola corretta alimentazione e quale sarebbe questa corretta alimentazione?

A questa domanda non si può rispondere in modo generico se prima non si è fatta una completa anamnesi del paziente e non sono state eseguite alcune specifiche analisi cliniche del sangue e delle urine.

In uno dei casi da me trattati, per esempio, un mio paziente aveva una persistente lombo sciatalgia da almeno due anni e dolori articolari vari su tutti gli arti.

Aveva precedentemente fatto varie visite mediche specialistiche che sembravano risolvergli  i suoi dolori, ma puntualmente, a distanza di uno/due mesi gli stessi dolori si ripresentavano sulle stesse zone già precedentemente colpite.

Quando gli esposi il mio programma di intervento proponendogli analisi cliniche e, successivamente, uno stile alimentare ben diverso da quello abitualmente da lui seguito, vidi la perplessità dipinta nei suoi occhi.

Nel caso in esempio, il mio paziente soffriva di una forte forma di disbiosi intestinale con particolare riferimento al marcatore “indicàno” che rileva una forte presenza di fenomeni fermentativi a livello intestinale.

A seguito di ciò furono messi in opera quattro micro processi di cura:

  1. Prescrizione di farmaci anti dolorifici per sette giorni;
  2. Specifica dieta alimentare personalizzata che attenuasse e/o eliminasse i suddetti processi fermentativi;
  3. Moderata attività fisica da effettuare in casa;
  4. Integrazione con vitamina “C” in compresse.

Volete sapere come andò a finire questa storia?

Il mio paziente non soffre più di lombalgia e dolori articolari.

Roma 02/07/2019                                                                                         Dottoressa Liliana Faiola