Come rallentare il declino cognitivo?

Il progressivo peggioramento delle capacità cognitive, spesso considerato normale con l’avanzare dell’età, può essere anche causato da una carenza di esercizio ed allenamento mentale. Se le funzioni vengono mantenute attive e sempre ben allenate si può contrastare questo fenomeno di invecchiamento mentale, grazie ad una palestra che permetta di mantenere la mente sempre flessibile ed allenata e permetta, allo stesso tempo, di migliorare le proprie performance nei diversi ambiti.

 Illustrazione 1 - Neurologia

Come stimolare le funzioni cognitive?

Sono stati creati dei programmi personalizzati di Palestra Cognitiva (BrainFitness) e Riabilitazione Cognitiva, che si applicano ai diversi ambiti della vita quotidiana e professionale attraverso:
  • palestra strategica - questo training si propone di rendere la mente più flessibile e di migliorare la capacità di multitasking e la concentrazione. Si contrasta il tipico rallentamento dell’avanzare dell’età nella concentrazione e nello svolgimento di più compiti in contemporanea;
  • palestra creativa – un percorso per cercare di alleggerire la mente dai pensieri di tutti i giorni, per riuscire a concentrarsi meglio nelle cose più importanti, in ciò che crediamo più significativo per noi. E’ un insieme di rafforzamento e rilassamento mentale che unisce la tradizione occidentale e orientale insieme;
  • palestra multimediale – un nuovo percorso per tutte le età, pensato per i più anziani ma anche per i più giovani; un approccio iniziale sulle principali funzioni del computer, perché tenersi al passo coi tempi è sempre un modo per sentirsi ancora partecipi del tempo in cui viviamo. Inoltre, imparare ad utilizzare le nuove tecnologie è un ottimo allenamento mentale per tutti;
  • palestra sensoriale – un viaggio all’interno di gusti ed odori, allenando l’olfatto e il gusto con percorsi specifici per aumentare o perfezionare la capacità di percepire questi due importanti sensi, indicato sia nel caso di patologie che nelle professioni in cui l’olfatto è qualità indispensabile.
 

Cosa si intende per working memory?

La memoria di lavoro (o working memory) può essere considerata come il fulcro a cui poter attribuire un generale calo del rendimento cognitivo, in particolare nella concentrazione e nella velocità di processamento degli stimoli. Questo è un episodio che si verifica spesso con l’avanzare dell’età, soprattutto dopo i 60 anni, in cui le persone incontrano sempre più difficoltà nella vita quotidiana.

La working memory è la capacità di mantenere in memoria e utilizzare alcune informazioni essenziali per svolgere altri compiti cognitivi più complessi, come nei casi di ragionamento, calcolo o apprendimento. E’ un’abilità fondamentale per portare a termine la maggior parte dei compiti che svolgiamo nella vita quotidiana.

Essa, infatti, prevede la memorizzazione e l’elaborazione simultanea in modo attivo di alcune delle informazioni di fronte alle quali ci troviamo in ogni istante, e che abbiamo bisogno di gestire e integrare, per svolgere azioni e ragionamenti complessi.

Miglioramento della memoria di lavoro

Ci sono dei training riabilitativi per cercare di migliorare questa funzione, per il mantenimento della sua efficienza; essi servono soprattutto a rendere la quotidianità delle persone migliore, poiché grazie a piccoli ma grandi allenamenti si possono avere netti miglioramenti sulle abilità cognitive collegate alla working memory.

 

Bibliografia

  • Baddeley, Alan. "Working memory." Memory. Routledge, 2020. 71-111.
  • Magnani, Arianna. "Potenziare le funzioni cognitive nell’invecchiamento: training di memoria di lavoro in un campione di giovani-anziani."
  • Stajkovski, Hristijan. "L’attività fisica è in grado di migliorare la performance delle funzioni esecutive in soggetti anziani senza deficit cognitivi? Una revisione della letteratura." (2023).