Cos’è il Disturbo Post traumatico da Stress?
ll Disturbo Post traumatico da Stress è un disturbo psichiatrico che insorge in seguito all’esposizione ad un evento traumatico ed emerge con forti sofferenze psicologiche per la persona.
Il fattore scatenante, che può essere un qualsiasi evento a forte impatto emotivo come un terremoto, un incidente stradale, un’aggressione o qualsiasi tipologia di minaccia alla vita di una persona, causa un disagio clinicamente significativo o una compromissione delle interazioni sociali, quindi coinvolge almeno un’area cruciale della vita del soggetto, impedendo per esempio il normale svolgimento lavorativo. Il DPTS è un disturbo molto comune che, però ,può essere trattato con diverse terapie.
Quali sono i sintomi del disturbo?
Il sintomo principale si identifica con il continuo rivivere l’evento traumatico attraverso flashback ripetuti e anche incubi notturni che portano il soggetto a cercare di evitare qualsiasi cosa gli ricordi questo trauma. Questa continua tensione si traduce in uno stato di irritabilità e di ansia, che porta il soggetto a tenersi sempre più lontano dagli altri, riducendo progressivamente l’interesse per le proprie abilità. Spesso si osservano anche disturbi del sonno e della concentrazione, con un’ipervigilanza. Ci può essere anche un intorpidimento delle emozioni, concentrate solo sulla negatività dell’evento.
Come capire se si è affetti da Disturbo Post traumatico da Stress?
Secondo la quinta edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali (DSM-5) per lo sviluppo di un DPTS è necessario che:
(A) L’esposizione all’evento traumatico deve avere entrambe queste caratteristiche:
- la persona ha vissuto, assistito, o si è confrontata con un evento che ha implicato morte, o minaccia di morte, o gravi lesioni, o una minaccia all'integrità fisica propria o di altri;
- la risposta della persona comprende paura intensa, sentimenti di impotenza, o di orrore.
(B) L’evento traumatico viene rivissuto persistentemente in uno (o più) dei seguenti modi:
- ricordi spiacevoli ricorrenti ed intrusivi dell’evento, che comprendono immagini, pensieri, o percezioni;
- sogni spiacevoli ricorrenti dell’evento;
- agire o sentire come se l’evento traumatico si stesse ripresentando (ciò include sensazioni di rivivere l’esperienza, illusioni, allucinazioni ed episodi dissociativi di flashback);
- disagio psicologico intenso all’esposizione di fattori scatenanti interni o esterni che simbolizzano o assomigliano a qualche aspetto dell’evento traumatico;
- reattività fisiologica o esposizione a fattori scatenanti interni o esterni che simbolizzano o assomigliano a qualche aspetto dell’evento traumatico.
(C) Evitamento persistente degli stimoli associati al trauma e attenuazione della reattività generale come indicato da tre (o più) dei seguenti punti:
- sforzi per evitare pensieri, sensazioni o conversazioni associate con il trauma;
- sforzi per evitare attività, luoghi o persone che evocano ricordi del trauma;
- incapacità di ricordare qualche aspetto importante del trauma;
- riduzione marcata dell’interesse o della partecipazione ad attività significative;
- sentimenti di distacco ed estraneità verso gli altri;
- affettività ridotta (per es., incapacità di provare sentimenti di amore);
- sentimenti di diminuzione delle prospettive future.
(D) Sintomi persistenti di aumentato arousal (non presenti nel trauma), come indicato da almeno due dei seguenti elementi:
- difficoltà ad addormentarsi o a mantenere sonno;
- irritabilità o scoppi di collera;
- difficoltà a concentrarsi;
- ipervigilanza;
- esagerate risposte di allarme.
La durata del disturbo (sintomi ai Criteri B, C e D) è superiore ad un mese. Il disturbo causa disagio clinicamente significativo o menomazione nel funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti.
A che rischi può portare un evento traumatico?
Oltre a sviluppare il DPTS, a seguito di un evento traumatico e stressante, possono manifestarsi anche alcuni sintomi dissociativi, come la depersonalizzazione e la derealizzazione. La prima riguarda una sensazione di distacco dai propri processi mentali, come se si fosse in un sogno, qualcosa di esterno a noi; la seconda comprende la percezione di avere esperienze irreali, come se il mondo attorno a sé fosse distorto ed irreale.
Molto spesso, le persone che sviluppano un DPTS presentano anche altre problematiche: per esempio l’80% degli individui a cui è stato diagnosticato può avere anche altri disturbi mentali come:
- ansia;
- depressione;
- disturbi del comportamento alimentare;
- problemi di sonno;
- somatizzazione;
- abuso di sostanze;
- altre dipendenze comportamentali;
- è molto frequente l’associazione con altri disturbi di personalità, come quello Borderline o Ossessivo-Compulsivo.
Come si cura il Disturbo Post traumatico da Stress?
La terapia più utilizzata è quella cognitivo-comportamentale, che si avvale di molte tecniche, tra cui:
- terapia espositiva: espone le persone in modo graduale e sicuro al trauma che hanno vissuto, aiuta le persone a controllare la paura attraverso immagini mentali, la scrittura, o visite al luogo dell’evento;
- ristrutturazione cognitiva: aiuta le persone a ricordare l’evento in un modo differente, a dare un senso ai brutti ricordi trasformandoli in qualcosa di costruttivo, osservando il tutto in modo realistico;
- inoculazione dello stress: cerca di ridurre i sintomi del disturbo post traumatico, insegnando al paziente delle tecniche per ridurre l’ansia.
Ci sono numerosi altri trattamenti che possono aiutare le persone a superare questo disturbo, come le tecniche di rilassamento, le tecniche per imparare meglio a gestire le emozioni come la rabbia o la vergogna, migliorare la qualità della propria quotidianità.
Se le terapie da sole non funzionano, si accostano all’utilizzo dei farmaci: i più frequenti sono gli antidepressivi poiché possono contribuire a controllare le emozioni negative e rendono più facile l’efficacia della psicoterapia.
Bibliografia
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