I Fattori di Crescita sono proteine capaci di stimolare la proliferazione e il differenziamento cellulare. Il nostro corpo ne produce diversi, quelli di interesse ortopedico sono quelli piastrinici detti PRP (Plasma Ricco di Piastrine). Nel trattamento si utilizza del plasma sanguigno autologo (cioè del paziente stesso) con una quantità di piastrine (che sono cellule del nostro sangue) in quantità molto maggiore del normale. Le piastrine contengono fattori di crescita capaci di ridurre l’infiammazione, produrre collagene, aumentare il numero di cellule nell’osso e nei tendini favorendo i processi di guarigione. Il trattamento consiste nel prelevare al paziente del sangue, questo viene introdotto in una apparecchiatura a centrifuga a circuito chiuso (Citomedix Angel System*, Hemalife Medicall Llc, St. Louis, Missouri, USA, www.hemalifemedical.com) capace di separare il plasma e le piastrine dalle altre cellule del sangue. Il PRP che si ottiene (alcuni millilitri) viene quindi iniettato sterilmente nell’articolazione malata di artrosi (per la sola anca sotto controllo ecografico) oppure nel tendine malato. Il trattamento prevede un tempo di circa 30 muniti ed è eseguibile ambulatorialmente in un’unica seduta. Il trattamento in alcuni casi può essere ripetuto più volte per ottenere i migliori risultati terapeutici. Le indicazioni al trattamento infiltrativo con PRP sono: l’artrosi e le tendinopatie (esempio: tendinosi dell’Achilleo, epicondiliti).

*Esistono 3 sistemi produttivi dei PRP: 1) gli “Home Made” che producono un gel piastrinico con il vantaggio di bassi costi e lo svantaggio di maggior rischio di contaminazione batterica, avere spazi dedicati, lunghi tempi di preparazione, difficoltà nella standardizzazione dei risultati; 2) sistemi industriali detti “chiusi” con vantaggio di ridotta contaminazione batterica, semiautomatizzazione, prodotto congelabile e standardizzazione e lo svantaggio del costo maggiore, difficoltà alla produzione di piccoli volumi, necessità di predisposto nel setting autologo; 3) sistemi industriali detti “aperti” con vantaggio di prodotto fresco, non necessità di predeposito, possibilità di produrre piccoli volumi, standardizzazione e svantaggi di costi maggiori, aumentato rischio di contaminazione batterica, difficoltà logistiche, prodotto non sempre congelabile.
Pertanto le infiltrazioni da me effettuate sono fatte con PRP prodotto da un “sistema industriale chiuso” che dà maggiori garanzie di sterilità e quindi minori rischi per il paziente.