Cos’è l’emetofobia?

Spesso mi trovo a lavorare con pazienti che avvertono la necessità di restare a casa, di isolarsi dagli altri, a causa della paura intensa di sentirsi male e vomitare in pubblico. L'emetofobia è un disturbo caratterizzato dalla paura irrazionale ed ingiustificata sia di vomitare in pubblico che di vedere altri farlo. Vediamo nel dettaglio come si origina, come si evolve nel tempo ed i possibili trattamenti.

Illustrazione 1 - Psicologia

La fobia specifica per il vomito è un disturbo d'ansia poco studiato e poco compreso nella moderna società. Il DSM-5 include questa particolare condizione tra i disturbi d'ansia nella categoria diagnostica “fobia specifica'' sezione “altro”.

In letteratura scientifica abbiamo diverse ipotesi sull'origine di questo disturbo. Qui di seguito riporto quelle che, secondo il mio parere, hanno più probabilità di far insorgere e favorire tale paura:
  • la prima ipotesi fa riferimento ai traumi subiti nel corso dell'infanzia, non adeguatamente trattati e nel corso del tempo hanno causato condizioni psicopatologiche cronicizzate con il trascorrere degli anni;
  • la seconda ipotesi è strettamente legata ad episodi di vomito grave. La persona si accorge di avere questa fobia dopo aver visto gente (molto spesso familiari stretti) vomitare in pubblico e quest'esperienza viene ritenuta come una seria minaccia per sé stessi;
  • la terza ipotesi si basa sul desiderio di queste persone nell'avere tutto sotto controllo. Questo spiegherebbe tutta l'ansia associata all'epidodio di vomito che, nella maggioranza delle volte, è un evento incontrollabile.
 

Quali sono i rischi dell’emetofobia?

  • Evitare luoghi e mezzi pubblici;
  • evitare lunghi spostamenti (per la paura intensa di vomitare in bus/metro);
  • riduzione delle interazioni sociali;
  • impossibilità di lavorare a causa dell'eccessiva paura di sentirsi male e perdere i sensi;
  • usare impropriamente antiacidi e antiemetici;
  • trattenere eccessivamente il respiro in mezzo alla gente;
  • mangiare sempre gli stessi alimenti con lo scopo di evitare problemi di stomaco.
La persona che sperimenta questo disturbo, con il tempo, tende a isolarsi dagli altri e dalle situazioni ritenute minacciose. È importante riconoscere i sintomi e chiedere aiuto a un professionista della salute mentale. Il quale ha tutti gli strumenti necessari per accettare il negativo e restituire una nuova immagine di sé.

La terapia cognitivo-comportamentale ha come obiettivo quello di ridurre la tendenza della persona ad evitare certi avvenimenti, aiutandola a sviluppare nuove capacità nell'affrontare e superare le situazioni ritenute minacciose. In poche parole, questo tipo di approccio, si pone lo scopo di rieducare la persona a comportamenti funzionali al proprio vivere quotidiano.

 

Bibliografia

  • Faye AD, Gawande S, Tadke R, Kirpekar VC, Bhave SH. Emetophobia: A fear of vomiting. Indian J Psychiatry. 2013 Oct;55(4):390-2.