Cos’è

La psicologia estetica si occupa della bellezza come esperienza percettiva e soggettiva che nasce nella relazione col mondo di un soggetto dotato di sensi e intelletto: non può esistere quindi bellezza se non c’è una mente che la coglie. Se nel giudizio estetico siamo condizionati da esperienze, cultura e pressioni sociali, quotidianamente usiamo filtri cognitivi ed emozionali per interpretare ciò che percepiamo, mentre ci appare “bello” solo ciò che si mostra capace di poter soddisfare aspettative e bisogni individuali.

La psicologia estetica approfondisce l’interconnessione tra bellezza, immagine corporea, benessere nel legame tra psiche e corpo: lavora su aspettative, emozioni, bisogni e motivazioni che sono alla base del desiderio di bellezza, affinandone la gestione in funzione dell’autostima e del benessere individuale, mentre tralascia la visione di una bellezza universale come dato oggettivo - reale sotto l’aspetto formale - ma inadeguata dal punto di vista psicologico. Da qui l’importanza del lavoro dello psicologo estetico sulla nota relazione tra bellezza e benessere.

Il nostro rapporto con la bellezza è da sempre guidato dalla ricerca di un riequilibrio del nostro immaginario sociale e dal desiderio di comunicazione ed espressione della nostra identità, o di chi pensiamo di essere. In una prospettiva di benessere individuale occorre quindi fare chiarezza sulla sfera psichica connessa alla nostra concezione di bellezza, come rappresentazione del Sé individuale e sociale.

Illustrazione 1 - Psicologia

La relazione tra bellezza e benessere

La ricerca di bellezza ci aiuta a entrare in contatto con il mondo emozionale e sensoriale e tende a coincidere con il benessere psico-fisico (o bell’essere), inteso come lo “stare pienamente nella vita”.
La bellezza si evolve quindi in uno stare bene, ossia nel raggiungere un equilibrio profondo e duraturo in armonia con i nostri bisogni, dove potere:
 
  • accrescere la fiducia in noi stessi;
  • imparare a gestire le emozioni e lo stress;
  • recuperare la pienezza delle sensazioni che tendiamo a controllare e reprimere;
  • migliorare funzioni cerebrali come lucidità, memoria, capacità di prendere decisioni;
  • essere predisposti alle relazioni sociali e al contatto con l’altro.
Soddisfare il nostro bisogno di bellezza e di rivelarci attraverso il nostro corpo vuole dire riappropriarci di un’immagine corporea positiva sulla base della nostra autenticità fisica e psichica, migliorando l’autostima, l’accettazione di Sé e il nostro essere con gli altri, oltre alla consapevolezza del proprio vissuto emotivo, per poter vivere la dimensione estetica come dono di condivisione e migliorare la qualità delle relazioni.
 

Quando la psicologia estetica può aiutare?

Se si ha intenzione di iniziare un qualsiasi protocollo di miglioramento estetico, è quindi consigliabile essere affiancati dallo psicologo estetico, capace di farci lavorare sia sulla dimensione psichica dell’immagine corporea che sulla dimensione sociale e relazionale.

L’estetica è ciò che colpisce i sensi e l’immaginazione. Non è estetico tutto ciò che anestetizza il nostro sentire, motivo per cui è importante lavorare sul recupero della nostra capacità percettiva e sulla capacità di vivere la bellezza come nutrimento emozionale, rivelando una bellezza abitata.

Quando il nostro bisogno di bellezza si traduce nella richiesta di trattamenti di medicina e chirurgia estetica, dobbiamo prestare attenzione a mantenere uno stretto legame con il nostro Sé più autentico, distinguendolo da un Sé ideale, spesso irraggiungibile, che genera disagio e ci allontana dagli altri; essere consapevoli di cosa desideriamo comunicare e contrastare la spinta narcisistica e l’omologazione, puntando alla valorizzazione della propria unicità e dei propri tratti distintivi.  

La psicologia estetica in poche parole ci educa ad una bellezza sana, attuando strategie percettive e comportamentali che nutrono e fanno bene all’anima.


Bibliografia

  • L'alchimia imperfetta. Guida pratica all'autostima estetica. Grassi S. 2023