Com’è fatta una lente intraoculare?

Il cristallino artificiale rifrange i raggi luminosi e forma un'immagine sulla retina. Come regola, un cristallino artificiale consiste di due parti:

  • zona ottica: una lente artificiale di materiale trasparente biologicamente compatibile con i tessuti dell'occhio. La superficie della zona ottica contiene una zona di diffrazione speciale che fornisce un'immagine chiara;
  • elementi di supporto, i quali garantiscono il sicuro alloggiamento e fissazione della lente artificiale.
 Illustrazione 1 - Oculistica

 

Quali lenti intraoculari (IOL) esistono?

Il cristallino artificiale (lente intraoculare) viene impiantato per sostituire la lente naturale dopo la chirurgia della cataratta o l’estrazione a scopo refrattivo del cristallino trasparente. La lente intraoculare può essere "rigida" e "pieghevole". La lente 'rigida' ha una forma rigida e permanente e, per questo, richiede una più estesa incisione chirurgica con necessità di sutura che prolunga il periodo di riabilitazione considerevolmente. La maggior parte dei moderni centri di oftalmologia preferiscono le lenti intraoculari pieghevoli o "soft”, costituite da polimeri sintetici elastici. Queste lenti sono impiantate attraverso una microincisione auto sigillante di circa 2,2 mm che non richiede sutura. Le lenti sono inserite nell’occhio in posizione ripiegata e poi si aprono assumendo la loro posizione definitiva. Ci sono 6 tipi principali di lenti:

  • IOL monopezzo;
  • IOL con filtro giallo;
  • IOL asferiche;
  • IOL toriche;
  • IOL multifocali;
  • IOL accomodative.
 


Lenti intraoculari monopezzo

Un passo rivoluzionario nella chirurgia della cataratta è stato lo sviluppo di una lente intraoculare cosiddetta monopezzo. Questo modello è basato su un design monoblocco, i suoi elementi strutturali sono, cioè, realizzati in un materiale bioattivo che riduce al minimo i rischi di reazione delle strutture oculari e lo sviluppo di una cataratta secondaria. Il disegno integrato della lente intraoculare monopezzo ha reso possibile non solo minimizzare l'incisione dell’impianto a 2,2 mm, ma anche evitare alcune complicazioni durante l'intervento. Nel corso dell’impianto di queste lenti, infatti, i tessuti oculari non vengono traumatizzati e mantengono la loro forma ed integrità. Inoltre, la lente viene impiantata attraverso un iniettore che riduce il rischio di infezione. Ad oggi sono state impiantate nel mondo 15 milioni di lenti intraoculari monopezzo.

Lenti intraoculari con filtro giallo

Il cristallino naturale umano non solo determina l’accomodazione per la visione da vicino e da lontano, ma possiede anche proprietà di protezione speciale per la retina. Con l'avanzare dell'età, il cristallino diventa giallastro per un meccanismo naturale di protezione della retina nei confronti degli effetti negativi dei raggi ultravioletti e blu (per prevenire lo sviluppo della distrofia della retina). Nel corso dell’intervento per cataratta il chirurgo oftalmico sostituisce il cristallino con una lente intraoculare artificiale. Tuttavia, tale operazione è accompagnata dalla rimozione del filtro giallo che riduce le funzioni protettive dell'occhio e aumenta il rischio di malattie della retina legate all’età.

Il filtro giallo della lente di nuova generazione è simile a quello del cristallino naturale. Questo filtro blocca i raggi dello spettro di luce blu, pur mantenendo l'equilibrio della percezione del colore. Protegge, inoltre, la retina come un cristallino naturale.

Lenti intraoculari asferiche

Sono state sviluppate appositamente per la correzione delle aberrazioni sferiche (distorsioni). Le aberrazioni insorgono frequentemente dopo l'impianto di un cristallino artificiale. Nella maggior parte dei casi, il motivo è dato dall’incompatibilità del sistema ottico dell'occhio umano e la lente intraoculare.

Il caso più tipico di aberrazione sferica è quello che si verifica a causa della rifrazione della luce ad angoli diversi, quando passa attraverso la superficie sferica della lente intraoculare e il mezzo ottico dell'occhio. Senza correzione adeguata, i raggi luminosi non possono essere focalizzati proprio sulla retina e le immagini compaiono molto poco chiare. Molto spesso, dopo un intervento chirurgico di cataratta, le persone che prima di sviluppare la cataratta avevano  una buona visione, cominciano a vedere aloni, bagliori, lampi di luce, soprattutto la sera e le ore notturne.

Fino a poco tempo fa non era possibile evitare le aberrazioni sferiche con modelli tradizionali di lenti intraoculari. Oggi, invece, ci sono lenti speciali che hanno una superficie asferica. Tutte le sezioni della lente intraoculare hanno lo stesso potere ottico e, per questo motivo, i raggi di luce vengono rifratti e concentrati in un solo punto.

Queste caratteristiche assicurano una migliore qualità dell'immagine, che è molto importante in tutte le occupazioni in condizioni di scarsa illuminazione, quando cioè la pupilla è dilatata. 

Lenti intraoculari toriche

Molto spesso la cataratta (parziale o completa opacità lenticolare) è associata ad un astigmatismo. L’astigmatismo corneale ha maggiore impatto sulla vista di quello presente nel cristallino, poiché la cornea ha un maggiore potere refrattivo.

In passato, una cataratta associata con astigmatismo poneva un problema serio per il chirurgo poiché, anche dopo la rimozione della cataratta e l’impianto della lente intraoculare, il paziente non poteva vedere bene senza indossare occhiali con lenti cilindriche per la correzione dell’astigmatismo. Lo sviluppo e l'utilizzo di lenti intraoculari toriche ha permesso ai pazienti affetti da cataratta e astigmatismo di acquisire una nuova qualità della visione.

La lente torica ha maggiore potere di rifrazione in alcune porzioni della lente e, questo, permette di ridurre e spesso eliminare l’astigmatismo della cornea, migliorando così la visione a distanza senza necessità di occhiali. La lente torica non solo sostituisce il potere  ottico del cristallino con cataratta che viene asportato, ma corregge anche l'astigmatismo corneale iniziale.

Lenti intraoculari multifocali

Le variazioni della capacità accomodativa - la capacità dell'occhio di vedere chiaramente a distanze diverse - è ciò che si verifica in tutti gli individui a partire dai 40 anni. A questa età  il cristallino si indurisce, diventa meno elastico e perde la sua capacità di cambiare forma in modo rapido. Ciò significa che la persona ha bisogno di occhiali per vedere a distanza ravvicinata.  

Le lenti multifocali ('pseudo accomodative') hanno un grande vantaggio rispetto alle lenti monofocali tradizionali. Il particolare disegno delle ottiche di questo obiettivo (un tipo misto diffrazione-rifrazione ottica) permette, infatti, di imitare la funzione del cristallino naturale dell'occhio. Le lenti multifocali hanno più di una distanza focale e questo garantisce la massima acutezza visiva a tutte le distanze, permette di ridurre la dipendenza da occhiali o di abbandonarli completamente. Secondo le statistiche, fino all’ 80% dei pazienti con lenti intraoculari multifocali impiantate non indossa affatto occhiali.

 Illustrazione 2 - Oculistica

Lente intraoculare accomodativa

Le lenti intraoculari accomodative imitano il funzionamento del cristallino naturale e garantiscono una visione ottimale a tutte le distanze. Questo tipo di lenti hanno caratteristiche molto simili alle proprietà della lente naturale umana. Il design unico della lente accomodativa permette di utilizzare i muscoli oculari. La lente "si muove" e "si modifica" proprio come il cristallino naturale e, questo, imita la naturale capacità di focalizzare dell'occhio.

Le caratteristiche uniche delle lenti accomodative consentono di ripristinare una buona visione per tutte le distanze, fatto che è prerogativa solo dei soggetti giovani e sani. Con questa lente diventa possibile correggere entrambi i problemi: cataratta e presbiopia (ipermetropia legata all’età).

 

Bibliografia

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