Cos’è l’artrosi di Spalla?

Una causa di dolore alla spalla nel paziente anziano è l’artrosi di spalla. La principale articolazione della spalla è l’articolazione gleno-omerale. A seguito di fratture, lesioni croniche dei tendini della cuffia dei rotatori o per cause congenite, le superfici articolari, normalmente lisce, si consumano. 

Il consumo delle superfici articolari in una fase avanzata si definisce artrosi gleno-omerale o, più semplicemente, artrosi di spalla. L’artrosi determina rigidità articolare e dolore.

 

Illustrazione 1 - Ortopedia e Traumatologia

 

Quali sono i sintomi dell’ artrosi alla spalla?

I sintomi più frequenti sono:

  • il dolore alla spalla durante i movimenti;
  • rigidità articolare.
 

Come si diagnostica?

La diagnosi è clinica e strumentale. Si basa sull’esame obiettivo e sull’esclusione di altre patologie che possono dare dolore alla spalla.  

L’esame obiettivo

Durante l’esame obiettivo il medico muove il braccio in diverse direzioni per valutare la libertà di movimento. Alcuni test specifici vengono, inoltre, eseguiti per valutare la forza del paziente e per capire meglio l’origine e la severità del problema.
 

Illustrazione 2 - Ortopedia e Traumatologia


Il medico spesso, inoltre, ritiene utile richiedere degli accertamenti diagnostici:

  • Rx: fondamentale per fare la diagnosi e per valutare la gravità dell’artrosi;
  • Tc e/o Rmn: questi esami possono essere richiesti dallo specialista ortopedico per valutare in dettaglio l’entità dell’interessamento delle superfici articolari e dei tendini.
 

Come guarire da un’artrosi?

Il primo obiettivo è ridurre il dolore e migliorare la funzionalità della spalla.

Nella pianificazione della cura, sono considerati diversi aspetti: 

  • l’età del paziente;
  • il livello di attività;
  • la salute generale;
  • il tipo di artrosi.
Non tutti i casi di artrosi di spalla sono sintomatici (danno, cioè, disturbi). Spesso la diagnosi di artrosi è casuale. Il paziente esegue degli esami per altri motivi e si evidenzia, per caso, l’artrosi di spalla. In questi casi l’artrosi non va trattata. Il medico tratta, generalmente, solo le artrosi che determinano dolore o rigidità articolare.

Il riposo 

E’ il primo passo per ridurre il dolore. Importante evitare soprattutto lavori che richiedano di portare la mano sopra la testa (ad esempio cambiare le tende).

I farmaci

La somministrazione di antinfiammatori può ridurre il dolore. Importante è, inoltre, il posizionamento della borsa del ghiaccio alcune volte al giorno a livello della spalla. Evitare il contatto diretto con il ghiaccio.

L’iniezione nella spalla di cortisone è uno strumento palliativo (beneficio temporaneo) per ridurre il dolore e migliorare la funzione della spalla. Il cortisone è un farmaco spesso ben tollerato per cui la sua prescrizione non deve spaventare il paziente. Dopo la somministrazione del cortisone è possibile un certo aumento temporaneo del dolore. Per ridurre al minimo questa breve fase è consigliata la somministrazione di ghiaccio locale ed, eventualmente, l’assunzione di antinfiammatori. Un'alternativa al cortisone è l’infiltrazione di acido ialuronico che ha sia un effetto meccanico che antinfiammatorio. Prima di essere sottoposto a questo trattamento, il paziente deve sapere che sono comunque trattamenti palliativi, che non favoriscono la ricrescita cartilaginea.

E’ importante sottolineare, tuttavia, che in pazienti affetti da diabete e glaucoma o in terapia con anticoagulanti, la somministrazione di cortisone mediante infiltrazione è in genere sconsigliata o deve essere strettamente controllata dal medico.

Si sottolinea anche che non bisogna abusare del cortisone. In genere, da 2 a 3 iniezioni sono sufficienti a ridurre i sintomi. Se ciò non avviene, il medico può considerare altri trattamenti, compreso il trattamento chirurgico. L’iniezione deve essere inoltre eseguita in un ambiente idoneo.

La fisioterapia

Un corretto programma di fisioterapia è fondamentale per ridurre il dolore e migliorare la funzione della spalla. Prima di iniziare la fisioterapia è indispensabile eseguire una visita fisiatrica per usufruire della fisioterapia a carico del Servizio Sanitario Nazionale.

Il trattamento chirurgico

Quando il trattamento conservativo non è sufficiente, lo specialista ortopedico può ritenere indicato un intervento chirurgico.Generalmente, per il trattamento dell’artrosi di spalla, si opta per l’impianto di una protesi. In alcuni casi selezionati, tuttavia, si può anche ricorrere anche all’artroscopia.

Protesi di spalla

Esistono diversi tipi di protesi di spalla: 

  • la protesi anatomica con stelo;
  • la protesi di superficie;
  • la protesi inversa. 

L’ortopedico, discutendone con il paziente, consiglierà quale protesi è la più idonea per ogni caso.

L’intervento viene, generalmente, eseguito in anestesia generale. Il paziente entra la mattina dell’intervento e rimane ricoverato per circa 2-3 notti. Alla dimissione, il paziente riceve una lettera con tutte le indicazioni per le cure successive. I punti di sutura vengono rimossi in circa 2 settimane.

La fisioterapia post-operatoria è, inoltre, una parte fondamentale del trattamento. Deve essere eseguita da personale preparato al fine di recuperare il movimento e la forza.
I tempi di recupero sono molto variabili e dipendono da diversi fattori fra cui

  • il tipo di protesi;
  • la qualità del tessuto osseo e dei tendini;
  • fattori biologici propri del paziente. 

L’artroscopia 

L’intervento in artroscopia può risultare utile in alcuni pazienti ma, in caso di artrosi di spalla, ha un utilizzo limitato. In alcuni pazienti l’usura della superficie articolare e della rottura dei legamenti non è la causa principale del dolore. Il chirurgo ortopedico può proporre un intervento in artroscopia per:

  • la rimozione del tessuto infiammatorio
  • l’eventuale tenotomia del capo lungo del bicipite 
  • il release articolare.

I benefici di questo approccio sono la bassa invasività chirurgica (rispetto alla protesi) ed il fatto che, se dovesse fallire, rimane sempre la scelta protesica. L’aspetto negativo di questo intervento è la non riproducibilità del risultato. In sintesi, è difficile capire quali pazienti staranno meglio e per quanto tempo dopo l’intervento.

Tecniche sperimentali

Alcune tecniche sperimentali hanno suscitato interesse della comunità scientifica e dei mass media come l’utilizzo di cellule staminali, concentrati piastrinici, utilizzo di allograft. Il paziente deve essere cauto nell’affidarsi a queste tecniche spesso non supportate da risultati scientifici. La discussione se utilizzare o no queste tecniche va ampiamente discussa con lo specialista ortopedico.



Bibliografia

  • Della Rocca, Carlo, and Stefano Gumina. "Artropatie gleno-omerali. Artrosi primitiva: patomorfologia." Artropatie della spalla: chirurgia e riabilitazione. Libro degli atti. 2003. 27-27.
  • Di Giorgio, G., and Stefano Gumina. "Artrosi gleno omerale. Diagnosi e trattamento artroscopico." (2010).
  • Pisello, Emanuele, et al. "Gestione anestesiologica della chirurgia protesica gleno-omerale."
  • Randelli, Mario, Mario Borroni, and Nikolaos Markopoulos. "L’ARTROSI GLENO-OMERALE." Ortopedia (2013): 168.