Apicectomia

L’Apicectomia è un intervento di chirurgia endodontica (termine che indica il settore dell’odontoiatria finalizzato alla terapia della parte interna del dente). Generalmente, viene eseguito in quei casi in cui un paziente presenti:
 

• una radice dentale infetta;
• un’infiammazione dell’apice della radice;
• un ascesso, o altro ancora.

Tale intervento prevede la rimozione della radice dentale (dove sono localizzati in maggior misura i batteri), per poi ripulire, dall’infezione, l’area che circonda la radice stessa. Si ricorre all’apicectomia in condizioni particolarmente severe, quando le altre opzioni terapeutiche non risultano percorribili.
 

Cause

I motivi per cui si ricorre all’apicectomia, come abbiamo visto in precedenza, possono essere legati a un’infiammazione o a un’infezione che si presenta in maniera ricorrente, a carico dell’apice radicale di un dente (ossia, la punta della radice del dente). Pensiamo, per esempio, a:
 

• un granuloma apicale;
• un ascesso;
• una cisti;
• un severo trauma a carico della radice;
• diverse altre condizioni.

L’apicectomia può avere anche un carattere preventivo, venendo eseguita proprio per evitare di ricorrere all’estrazione del dente. Generalmente, infatti, si preferisce conservare la dentatura naturale di un individuo per quanto più tempo possibile.
 

Sintomi

Tenendo presente, dunque, quali sono i motivi che portano a ricorrere all’apicectomia, è possibile tenere presente quale possa essere la sintomatologia tipica di suddette condizioni patologiche.

Generalmente, il dente che poi sarà oggetto dell’intervento arreca un dolore forte e ricorrente. Ciò si verifica anche durante la masticazione. Potrebbe manifestarsi, inoltre, un’escrescenza infetta sulla gengiva, in corrispondenza della radice del dente interessato.
 

Diagnosi

La diagnosi di apicectomia, in genere, viene fatta da un dentista, il quale si occupa di valutare attentamente il paziente e le sue condizioni orali. La valutazione non potrà prescindere, comunque, da un’anamnesi scrupolosa. Lo specialista prenderà nota di quelle che sono le abitudini di igiene orale del paziente, eventuali patologie odontoiatriche già sofferte, possibili malattie in corso o allergie, ecc.

L’odontoiatra, o lo specialista affine, infatti, raccoglierà tutte le informazioni cliniche necessarie per avere un quadro generale della condizione del paziente, compresa la sintomatologia. Successivamente, passerà a un esame obiettivo, valutando quelli che sono i segni clinici oggettivi.

Mediante una radiografia, inoltre, sarà possibile ottenere immagini dettagliate del dente, in modo da dissipare ogni dubbio di natura diagnostico e valutare l’entità della lesione presente.  
 

Rischi

L’apicectomia, essendo un intervento, non è esente da disturbi post – operatori. Essi, in genere, si manifestano nei giorni successivi all’operazione e, comunemente, possono essere i seguenti:
 

• dolore, solitamente lieve, fino ad arrivare a un livello moderato, a carico della zona che è stata interessata dall’intervento;
• intorpidimento della gengiva interessata in prossimità dell’area dove è stata eseguita l’operazione;
• gonfiore: può manifestarsi nella zona dell’intervento. Diminuirà gradualmente con il passare del tempo;
• sanguinamento;
• sensibilità eccessiva nell’area trattata. Ciò potrebbe portare anche a difficoltà di masticazione.

Va specificato, comunque, che si tratta di effetti collaterali che scompaiono dopo poco e, a tal fine, lo specialista saprà indicare al paziente una serie di norme alle quali attenersi. Tra queste, ad esempio:
 

• l’apposizione di ghiaccio all’esterno della mascella, in linea con l’area di intervento;
• in casi particolari, invece, potrebbe rivelarsi utili il ricorso ai farmaci antinfiammatori;
• prestare attenzione durante la pratica dell’igiene orale, ad esempio, spazzolando delicatamente l’area della gengiva e/o utilizzare collutori disinfettanti;
• consumo di cibi liquidi e morbidi;
• altri ancora, in base alla specificità del caso.

Un ruolo importante è rappresentato dalla prevenzione: al fine di evitare eventuali ricadute, è bene sottoporsi a regolari controlli di routine, concordati con il proprio specialista di riferimento.
 

Cure e Trattamenti

L’apicectomia è un intervento ambulatoriale, eseguito generalmente con anestesia locale. Presenta una durata variabile, in base a quella che è la posizione del dente interessato dall’operazione.

Di solito, l’apicectomia prevede queste fasi:
 

• si procede, inizialmente, con l’anestetizzare il dente da trattare;
• successivamente, vengono rimossi sia il tessuto infetto che l’apice della radice;
• a questo punto, lo specialista prosegue l’intervento con una disinfezione scrupolosa della zona interessata dall’intervento. Si tratta di un passaggio molto importante, perché permette di eliminare i batteri e prevenire eventuali infezioni future;
• al fine di evitare l’ingresso di nuovi batteri, si procede con l’otturazione dell’apice della radice del dente, mediante specifici materiali;
• infine, vengono riposizionati i lembi gengivali e applicati i punti di sutura. La cicatrizzazione, di solito, arriva dopo 7/10 giorni.

Dopo l’intervento, il paziente dovrà essere monitorato dallo specialista, ricevendo anche specifiche raccomandazioni post-operatorie, come viste nel paragrafo precedente.
 

Bibliografia

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