Cos'è la stitichezza?
Non andare di corpo ogni giorno non significa stitichezza.
La frequenza defecatoria può essere variabile da persona a persona e rientrare nella normalità, anche se l'evacuazione avviene ogni 2, 3 o più giorni.
Stitichezza è il
non avvertire lo stimolo della defecazione o fare
grandi sforzi per defecare o evacuare feci dure in modo frazionato e incompleto.
Una giusta dieta può prevenire la stitichezza (verdure, frutta,cibi integrali, molta acqua)
Cosa fare per prevenirla?
Un'attivita fisica quotidiana è molto utile. I lassativi, se impiegati in modo corretto, rappresentano un buon aiuto, ma se si utilizzano in modo improprio, conducono ad una pericolosa assuefazione.
Cosa mangiare per prevenire la stitichezza?
- 2 bicchieri di acqua tiepida appena svegliati.
- subito dopo: 2 Kiwi
- Quindi: 2 cucchiai di All Bran nel caffè, thè, o latte ( gli All Bran sono bastoncini di crusca che troverete in qualsiasi super market)
Defecazione Ostruita: cos'è?
Molte persone, in maggior parte donne, sono affetti, senza saperlo, dalla cosiddetta " defecazione ostruita", cioè dall'impossibilità di defecare in modo naturale.
Quali sono le cause?
Il fastidio è causato, moltissime volte, da un problema inerente al canale ano-rettale, cioè della parte finale dell'apparato digerente e non da errate abitudini di vita.
A volte la mucosa del retto si prolassa (Prolasso rettale) crendo un'ostacolo al passaggio delle feci, (ragione degli sforzi per evacuare), altre volte la muscolatura del retto si sfianca creando una sacca (Rettocele) che protrude, nelle donne, verso la vagina (e quindi la necessità di "digitare" nella vagina per far passare le feci), altre volte poi , residui di feci rimangono in piccole tasche mucose lasciando la sensazione di dover ancora defecare, oppure di sentire la necessità di andare in bagno più volte (defecazione frazionata ed incompleta).
Che cos'è il prolasso rettale?
Il retto, sottoposto ad aumenti di pressione sia durante gli atti defecatori che durante sforzi che aumentino la pressione addominale (sollevamento di pesi, colpi di tosse etc.), non rimane nella sua sede ma prolassa, cioè scende verso il basso. Possiamo avere più tipi di prolasso rettale a seconda che questo sia permanente o saltuario ed a seconda che questa discesa, cioè prolasso, interessi soltanto il rivestimento mucoso oppure la parete rettale completa. Il prolasso rettale puo' essere di grado tale da esteriorizzarsi dal canale anale.
Rettocele: cos'è?
È una protusione della parete rettale verso il canale vaginale, per progressivo assottigliamento e lacerazione del tessuto normalmente interposto fra i due organi. I sintomi del rettocele sono la protusione vaginale e l'estroflessione sacculare della parete rettale quando il materiale fecale è spinto nel canale anale. La defecazione può richiedere la pressione digitale sulla parete posteriore della vagina, per riportare indietro le feci dalla dilatazione sacculare del retto all'ampolla. Alla maggior parte delle pazienti con rettocele si può associare un cistocele od un prolasso uterino, di entità variabile.
Perineo Discendente: cos'è?
Abbassamento, permanente o sotto sforzo, delle strutture muscolo-fasciali che sono deputate a sostenere gli organi presenti nella parte inferiore della cavità addominale, detti organi pelvici, e che al tempo stesso chiudono inferiormente la cavità addominale (che è chiusa superiormente dal muscolo diaframma).
Quali rimedi ci sono contro stitichezza e defecazione ostruita?
E' possibile oggi, in molti casi, normalizzare chirurgicamente l'anatomia del canale anale in modo da "disostruire" il passaggio delle feci. Esistono diversi tipi di interventi attuabili per via vaginale, rettale, perineale, combinata.
Tuttavia l'intervento più recente prevede, con un accesso trans-anale (cioè attraverso l'ano), la resezione completa dell'ultimo tratto del retto e la ricostruzione contemporanea del viscere, grazie all'impiego di suturatrici meccaniche circolari (PPH > STARR) o semicurve (CCS 30 > Transtar).
Il trattamento è efficace?
Tale intervento, sebbene faccia parte della chirurgia resettiva maggiore, risulta molto rapido e relativamente sicuro, non lascia ferite esterne, può essere effettuato con una particolare anestesia combinata (locale + generale), che è molto gradita ai pazienti, consente di alzarsi e di alimentarsi già dopo 2 ore.
Il ricovero è di 2-3 giorni, le funzioni intestinali si normalizzano subito e si torna alle proprie occupazioni nel giro di una settimana.
Naturalmente necessita una grande esperienza da parte dell'operatore.
Cosa fare ?
Prendere appuntamento col proctologo, e insieme verificare la possibilità di risolvere il problema.
Bibliografia
- Bharucha AE, Wald A. Chronic Constipation. Mayo Clin Proc. 2019 Nov;94(11):2340-2357. doi: 10.1016/j.mayocp.2019.01.031. Epub 2019 May 1. PMID: 31054770; PMCID: PMC6829047.
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