Quando l’ansia nasce dal bisogno di controllo
L’ansia non è solo paura.Spesso è il segnale di un bisogno profondo: quello di avere tutto sotto controllo. Controllare gli orari, le parole, le emozioni, le reazioni degli altri, perfino i propri pensieri. È un modo per sentirsi al sicuro.
Eppure, più cerchiamo di controllare, più l’ansia cresce. È un paradosso: il tentativo di eliminare l’incertezza finisce per alimentarla.
Il paradosso del controllo
Chi soffre d’ansia tende a monitorare continuamente ciò che accade, dentro e fuori di sé.Ogni sensazione, ogni imprevisto diventa una minaccia da prevenire. Ma la realtà, per sua natura, è imprevedibile e il cervello, quando non riesce a prevedere tutto, interpreta l’imprevisto come pericolo.
Nasce così il circolo vizioso del controllo:
- più cerco di prevenire l’ansia;
- più divento ipervigile;
- più la mia mente si riempie di pensieri intrusivi;
- e più mi sento fuori controllo.
È la cosiddetta soppressione dei pensieri: “non pensare a un elefante rosa” e subito ecco l’elefante che appare nella mente.

Perché abbiamo bisogno di controllare
Il bisogno di controllo nasce da un’emozione di base: l’incertezza. Molte persone ansiose faticano a tollerarla: vogliono sapere come andrà, cosa penseranno gli altri, se riusciranno a gestire ogni possibile scenario.Nel linguaggio della psicologia cognitiva si parla di intolleranza all’incertezza (Carleton, 2016): la tendenza a considerare l’imprevisto come qualcosa di intollerabile, invece che come parte naturale della vita.
Questa intolleranza può derivare da esperienze precoci (ambienti molto rigidi o imprevedibili), da personalità perfezioniste o da periodi in cui la vita è diventata eccessivamente instabile.
In tutti i casi, il messaggio interiore è lo stesso: “se non controllo, succederà qualcosa di brutto”.
Il bisogno di controllo come strategia di difesa
Il controllo non è un nemico. È un tentativo — disfunzionale, ma comprensibile — di gestire la paura. Ci fa sentire momentaneamente più forti, ma nel lungo periodo riduce la flessibilità psicologica.Chi vive nel controllo spesso:
- pianifica in eccesso;
- rimugina sulle decisioni;
- evita situazioni nuove;
- teme l’errore più dell’immobilità.
Come si interrompe il circolo del controllo
Il primo passo non è “smettere di controllare”, ma riconoscere che il controllo è diventato una forma di protezione. Serve imparare a distinguere ciò che possiamo gestire da ciò che possiamo solo attraversare.L’approccio cognitivo-comportamentale lavora su due livelli:
- cognitivo: aiutando la persona a riconoscere i pensieri di controllo e a metterli in discussione (“se non controllo, davvero succederà qualcosa di terribile?”);
- comportamentale: promuovendo l’esposizione graduale all’incertezza, allenando la mente a tollerare piccoli imprevisti e a scoprire che nulla di catastrofico accade davvero.
Ritrovare equilibrio
Lasciar andare il controllo non significa diventare passivi. Significa scegliere di fidarsi del processo più che della previsione. Accettare di non sapere tutto apre spazio all’ascolto, alla spontaneità e alla calma. Il corpo, che in uno stato ansioso resta contratto e pronto alla difesa, può finalmente distendersi.Un esercizio utile? Ogni giorno, scegli una piccola cosa da non controllare: lascia che una mail resti non letta per un’ora, che qualcuno faccia a modo suo, che una risposta arrivi più tardi del previsto.
Nota che, nonostante la tensione iniziale, il mondo continua a funzionare. E tu respiri meglio.
Anche in questo caso, come in tanti altri di cui ho già parlato e continuerò a parlare nei precedenti e futuri articoli, la terapia forestale è una valida alleata nel contenere i sintomi legati all’ansia e nel prevenirli.
Bibliografia
- Carleton, R. N. (2016). Into the unknown: A review and synthesis of contemporary models involving intolerance of uncertainty. Journal of Anxiety Disorders, 39, 30–43.
- Hayes, S. C., Strosahl, K. D., & Wilson, K. G. (2012). Acceptance and Commitment Therapy: The Process and Practice of Mindful Change. Guilford Press.
- Wells, A. (1997). Cognitive Therapy of Anxiety Disorders: A Practice Manual and Conceptual Guide. Wiley.
- Wegner, D. M. (1994). Ironic processes of mental control. Psychological Review, 101(1), 34–52.