Spesso si arriva a richiedere di affrontare un percorso di psicoterapia perché ci si sente insoddisfatti dei propri rapporti intimi.

Parole chiave “non mi capisce”; “non mi fa sentire speciale”; “non mi ama veramente”; “non mi da attenzioni”. Tutte queste affermazioni possono riguardare più relazioni instaurate nel corso del tempo e se ci riflettiamo bene possiamo arrivare a comprendere come molti legami si somigliano tra loro e come alla fine dei giochi scegliamo partners che hanno caratteristiche molto simili.

La domanda allora cambia radicalmente e si trasforma da “perché non mi capisce?” a “perché scelgo persone che non mi capiscono?” … da “perché non mi ama veramente?” a “perché scelgo persone che non mi amano veramente?”.

Da questa prospettiva cambia totalmente la visione della finestra da cui guardiamo e ci rendiamo conto di come il problema abbia in sé la soluzione.

Appare importante citare alcuni concetti che si affrontano nell’ambito della psicoterapia cognitivo comportamentale.

Iniziamo dal concetto di pensieri automatici: si tratta di pensieri veloci che si verificano nella nostra mente quando ci troviamo in determinate situazioni. Il pensiero automatico è strettamente correlato all’emozione che proviamo in quel determinato momento.

Per fare un esempio: Sono a casa e attendo una sua telefonata (evento) - Non mi chiama ne sono sicura (pensiero automatico) - Provo tristezza (emozione).

Questa è chiaramente una semplificazione di ciò che spesso può accadere alla nostra mente guidata da schemi cognitivi ossia da “pacchetti preconfezionati” caratterizzati dalle esperienze passate.

Un percorso di psicoterapia svolto in tal senso non supporta soltanto la persona in un momento di difficoltà ma la rende consapevole di alcuni “tranelli” entro cui il soggetto cade e attiva meccanismi di autosabotaggio. In questa ottica dobbiamo anche inserire il concetto di responsabilità propria come agenti attivi del cambiamento e non più come persone che subiscono soprusi.

“Prima di fidanzarti con altre persone, fidanzati con te stesso” M. Marchisio.