Se devo esprimere in un solo pensiero l’emozione che mi pervade fra le tante sventure che ai maledetto covid ha riportato in me e credo anche nella maggior parte dei colleghi, è l’orgoglio della nostra professione, che la burocrazia sanitaria del nostro paese aveva per tanto tempo avvilito.
Come ginecologa godo da sempre di un osservatorio privilegiato sulla situazione non solo fisica ma anche e soprattutto spirituale ed umana delle donne che si rivolgono a me. Posso dire che questo periodo è stato particolarmente duro per tante mamme in attesa. Ai dubbi che sempre si affacciano alla mente di chi aspetta un bambino si sono aggiunte questa volta le preoccupazioni per le conseguenze che un contagio, anche asintomatico, avrebbe potuto avere sul nascituro. E cosa particolarmente triste io, come medico, potevo offrire solo generiche parole di incoraggiamento perché in realtà tutti noi medici non avevamo esperienze pregresse.
Altro problema drammatico è stato, per tutti, ma particolarmente per le donne, per le figlie, adulte ma ancora giovani, doversi tenere lontane dalle proprie mamme e dalle proprie nonne per timore di fare involontariamente loro del male contagiandole, ma perdendo al tempo stesso il conforto della loro esperienza e della stessa vicinanza fisica.
Un aspetto gratificante è stato invece constatare una maggiore attenzione delle pazienti alle nostre parole, una maggiore considerazione verso i nostri consigli. Ci si è accorti di nuovo, mi pare, della centralità della figura del medico e del rapporto non formale che si crea con lui, o lei nel mio caso, ciò ha riportato in me ed anche in altri colleghi, credo, la fierezza per una scelta di studio e di lavoro fatta tanti decenni or sono quando la figura del medico e particolarmente del ginecologo godeva di per sé di un vasto credito.
Vedo, come vedono tutti, gli sforzi del sistema per fronteggiare al meglio la pandemia. Ho sperimentato personalmente il servizio vaccinale e l’ho trovato ben organizzato ed efficiente il che darebbe motivo di ben sperare. Tutti noi medici saremo certamente pronti a fare al meglio la nostra parte nei difficili momenti che ancora ci attendono.