Intelligenza e capacità

Normalmente si dice intelligente chiunque abbia quelle potenzialità latenti elargite dalla natura fin dalla nascita, considerate come dono di benvenuto alla vita; crescendo, ognuno cercherà di incrementarlo con la propria esperienza per trasformarlo in capacità di essere e di agire. Le "potenzialità" sono le radici dell'intelligenza grazie alle quali essa cresce fortificando il cervello. Per questo non tutti siamo ugualmente intelligenti. Chi le incrementerà di più sarà più intelligente di chi le trascura perché senza "radici" non cresce una pianta e senza "potenzialità" non si fortifica un cervello, ma dove sono queste doti? Nella testa, nei sensi o nel cuore?

Illustrazione 1 - Psicologia

Questo "potenziale minimo" è nell'apparato neuro sensoriale, ovverosia nel corpo e non solamente, come qualcuno crede, nel cervello. Spetterà a ciascuno di noi saperlo gestire per farlo crescere. Qualcuno svilupperà il proprio pensiero nella poesia, altri nella filosofia e altri ancora nella destrezza e nell'astuzia imparando a dribblare con le gambe.
 

L'esempio di Maradona

Maradona ha impegnato il suo pensiero a schivare il suo avversario con il dribbling, evitando gli scontri ed eludendo abilmente gli avversari. Scansare abilmente un avversario e conservare il possesso della palla mediante opportune finte e veloci tocchi di piedi è sicuramente l'arte più efficace per passare alla storia: con essa Maradona è diventato idolo dei napoletani e icona dei giovani. Senza nulla togliere al grande calciatore e senza toccare i problemi della vita privata altrui, perché ognuno se la costruisce come vuole, ritengo opportuno non ingigantire certe immagini fantasiose e, forse anche pericolose, nella mente dei nostri ragazzi. Se tu con il trucco della droga raggiungi i più alti livelli professionali, diventi sì un genio, ma ciò non significa che sei un uomo. La droga non è solo sostanza che uccide, ma può diventare anche arte di vivere, se tu la scegli come tale, raggiungi alti livelli professionali, ma sei un mediocre nei sentimenti e nei valori cognitivi.

Anche il pensiero è la droga con cui risolvi solo i problemi del momento aggravando quelli del domani. Maradona aveva la droga nelle sue intuizioni strategiche e nei suoi incantevoli virtuosismi da giocoliere, come se le sue virtù fossero solo nei piedi. La droga l'ha reso celebre, ma gli ha tolto l'icona del modello perché la natura gli ha donato solo la genialità: quell'arte di vivere con acume, talento, fantasia e creatività che ti rende superiore a tutti nel bene e nel male.
 

Maradona era un genio?

Genio deriva dal latino genius che significa "generare", "creare": lui non calciava il pallone, ma lo generava a sua immagine e lo spediva in porta. Maradona era un "genio" più che "uomo" perché i soli piedi non fanno una "persona", come soltanto un cervello non fa l'uomo. La persona è una totalità e non una somma di vari pregi.

La natura gli ha dato l'agilità del campione e lui l'ha tramutata in leggerezza. La droga, invece, si vince con la forza del contenimento; tutto il resto ti rende favoloso in terra ma precario nel mito. E tu, campione, muori per un banale incidente che t'impedirà di diventare santo contro la volontà dei mass-media che avevano già decretato la tua presunta santità professionale. Diventa eterno solo chi accende il cervello nel "mito" della "persona" fruttifera che dopo il frutto, si restituisce alla pianta per fare di nuovo il fiore.