Che cosa è?

L’ecografia transrettale è un esame diagnostico, poco o affatto invasivo, utilizzato in medicina, per valutare attraverso l’utilizzo degli ultrasuoni, l’anatomia del retto (medio-inferiore), dell’ano e del canale anale.
Si tratta di una ben mirata e specifica ecografia del retto e dell’ano, nonché dei tessuti ad essi adiacenti, eseguita dall’interno del retto.


Per quali patologie si prescrive?

Gli ultrasuoni hanno una elevata risoluzione spaziale soprattutto quando vengono impiegate sonde ad elevata frequenza. A livello transrettale l’ecografia permette di identificare con notevole accuratezza tutte le strutture tissutali del compartimento pelvico posteriore: lo sfintere anale interno ed esterno dell’ano, gli strati parietali del retto e dell’ano e gli spazi perianali e perirettali.
Per tali ragione l’ecografia transrettale viene prescritta per tutte le seguenti patologie:
1. Incontinenza fecale,
2. Dissinergie del pavimento pelvico,
3. Difetti del pavimento pelvico (Rettocele, Enterocele),
4. Fistole ed ascessi perianali,
5. Stadiazione di tumori del Retto e dell’Ano.


Come si esegue?

Essa viene eseguita introducendo per via endoanale una soda ecografica (lineare, biplanare o radiale), di piccolo calibro (da 1cm a 1.5 cm). La sonda viene protetta con un copri-sonda monouso per evitare la contaminazione.
Il paziente è posizionato in decubito laterale sinistro, in posizione genupettorale (posizione di Sims) e l’esame ha una durata di circa 20 minuti.
Nello studio delle fistole ed ascessi perianali può essere utilizzato un mezzo di contrasto (H2O2, acqua ossigenata), che viene inserito attraverso ago-cannula o specillo all’interno della fistola od ascesso tramite l’orifizio fistoloso esterno.
Nello studio dei difetti del pavimento pelvico (rettocele, enterocele) l’esame può essere completato attraverso uno studio per via vaginale del setto rettovaginale.


A che cosa serve e quali informazioni ci fornisce?

Nell’incontinenza fecale:
Permette di identificare eventuali assottigliamenti e/o lesioni del muscolo sfintere anale interno ed esterno o del muscolo puborettale. Permette di misurane lo spessore o l’angolo di interruzione (in caso di lesione muscolare), al fine di pianificare correttamente le strategie terapeutiche possibili (riabilitazione pelvica, interventi di ricostruzione sfinteriale, bulking, ecc).

Negli ascessi e fistole perianali.
Permette di identificare il decorso e la loro localizzazione:
- fistole intersfinteriche (45%): decorrono nello spazio intersfinterico, dalla linea pettinata alla cute, tra sfintere interno ed esterno;
- fistole transfinteriche (30%): attraversano sia lo sfintere interno che esterno; possono complicarsi con ascessi ischio-rettali;
- fistole soprasfinteriche (20%): dalla cute alla fossa ischio-rettale senza comunicazione con lo sfintere anale;
- fistole extrasfinteriche (5%): attraverso il muscolo elevatore dell’ano nello spazio pelvico.
Permette di valutare accuratamente l’entità di interessamento muscolare al fine di pianificare il giusto approccio chirurgico: (escissione completa, drenaggio, ecc.).
Permette di identificare l’orifizio anale interno, attraverso l’impiego del mezzo di contrasto.

Nei difetti del Pavimento Pelvico (Rettocele, Enterocele):
Permette di valutare l’entità del difetto muscolare. Nel rettocele, per esempio l’ecografia permette di valutare le dimensioni ed il grado del difetto rettovaginale, nonchè la sua esatta localizzazione.
Stadiazione di tumori del Retto e dell’Ano:
Nei tumori del Retto e dell’Ano permette di valutare l’estensione intra-parietale del tumore e l’eventuale presenza di metastasi linfonodali locoregionali. E’ un esame di fondamentale importanza nell’individuare quei pazienti con malattia localmente avanzata meritevoli di un trattamento preoperatorio radiochemioterapico, da quei pazienti con malattia iniziale subito candidabili ad intervento chirurgico resettivo.


Domande frequenti

- Ci possono essere complicazioni?
Nessuna specifica descritta; tuttavia in presenza di patologie anorettali associate a flogosi o congestione venosa (patologia emorroidaria, ragade anale, fistole anali, prolasso del retto, neoplasie), si può presentare al termine dell’esame  un piccolo ed autolimitante sanguinamento, o una esacerbazione temporanea (pochi minuti) della sintomatologia dolorosa preesistente.
- Quali sono le controindicazioni?
Stenosi anale o rettale.
- Devo eseguire una preparazione particolare?
Circa un’ora prima dell’esame è necessario che il paziente esegua un clistere di pulizia.