Le varie forme di ipertiroidismo

Per ipertiroidismo si intende una condizione clinica caratterizzata da una aumentata produzione di ormoni tiroidei, tiroxina e triiodotironina (T4 eT3) da parte della tiroide. Il termine tireotossicosi è meno specifico in quanto indica un quadro clinico derivante da elevati livelli circolanti di ormoni tiroidei, qualunque ne sia la causa, anche extratiroidea.

  • Le forme più comuni di ipertiroidismo sono:
  • Il gozzo tossico diffuso (morbo di Basedow)
  • Il gozzo tossico multinodulare
  • L’adenoma tossico (morbo di Plummer)
  • Le fasi iniziali della tiroidite subacuta (Hashitossicosi).

Fra le varie forme menzionate la forma di gran lunga più frequente è il morbo di Basedow (l’85 % di tutti i casi). È una malattia autoimmune, caratterizzata dalla presenza in circolo di auto-anticorpi (TRAb) in grado di legarsi al recettore del TSH situati sulle cellule tiroidee, stimolando la tiroide ad una maggiore sintesi e secrezione ormone, al di fuori delle normali vie di regolazione, nonché ad una iperplasia. È una patologia ad eziologia multifattoriale, con una interazione fra fattori genetici e fattori non genetici, principalmente ambientali (infezioni, stress psichico, fumo, traumi della tiroide, stato nutrizionale) che portano alla perdita della tleolleranza immunologica verso gli antigeni tiroidei coinvolti. Può manifestarsi a qualsiasi età, ma interessa soprattutto le donne in età fertile, a causa di una maggiore predisposizione del sesso femminile alle malattie autoimmuni. Alcuni pazienti con malattia di Basedow possono avere una miscela di TRAb stimolanti ed inibenti, per cui il quadro clinico dipende dall’equilibrio fra questi anticorpi

Il gozzo multinodulare tossico è la forma più comune di ipertiroidismo non autoimmune. Frequente nelle aree iodio-carenti, dove esiste una elevata prevalenza di gozzi multinodulari, nei soggetti anziani, con struma di lunga durata e grosse dimensioni, dando una sintomatologia di entità non elevata (ipertiroidismo apatico).

L’adenoma tossico (o morbo di Plummer) è causato da un nodulo singolo, benigno, che usualmente inizia ad iperprodurre ormoni tiroidei quando raggiunce la raggiunge il diametro di 2,5 cm.

L’ipertiroidismo iatrogeno:un carico acuto di iodio, quale quello che si ha utilizzando alcuni farmaci (in particolare, l’Amiodarone, un antiaritmico ad alto contenuto di iodio) o mezzi di contrasto iodati utilizzati per esami (TC, coronarografie) aumenta il rischio di ipertiroidismo in soggetti con gozzo nodulare non tossico, morbo di Basedow latente, deficit iodico di lunga durata.

L’ipertiroidismo centrale: una rarissima forma di ipertiroidismo causato da un adenoma ipofisario che produce TSH, l’ormone stimolante la tiroide (TSHoma).

I sintomi dell’ipertiroidismo: oltre ad un sensibile aumento di volume della tiroide, l’iperattività metabolica indotta dagli alti livelli ormonali tiroidei determina una sintomatologia complessa, che interessa praticamente tutti gli organi e sistemi. Fra i più comuni: sudorazione eccessiva; accelerazione della frequenza cardiaca, con possibili aritmie; tremori; perdita di peso; irritabilità, ansietà, insonnia; sensazioni di calore; disturbi oculari; diarrea; debolezza muscolare;alterazione del ciclo mestruale; fragilità dei capelli.

La diagnosi si basa sul riscontro di un elevato livello nel sangue degli ormoni tiroidei liberi (free-T3 ed free-T4), e di un livello basso, al di sotto dei limiti normali dall’ormone ipofisario TSH, per l’effetto inibente degli ormoni tiroidei su di esso.
Per dirimere di quale forma si tratti, è necessario determinare il TRAB, e gli altri auto-anticorpi anti-tiroide, antiperossidasi (AbTPO) e antitireoglobulina (AbTG), per valutare in modo più completo la autoimmunità tiroidea; eseguire una ecografia tiroidea servirà per valutare la ecogenicità della struttura tiroidea; eventualmente, una scintigrafia tiroidea per valutare la presenza di noduli “caldi” o di un parenchima iper-captanti lo Iodio 131.

A seconda del tipo di ipertiroidismo, la terapia può basarsi: - sull’utilizzo di farmaci che riducono la produzione degli ormoni tiroidei da parte delle cellule tiroidee (metimazolo, propiltiouracile), associati a beta-bloccanti per ridurre la tachicardia e i tremori; - sulla somministrazione orale di una dose di Iodio 131, che, captato dal tessuto tiroideo iperfunzionante, ne riduce la funzione (terapia radio metabolica); - sulla terapia chirurgica (tiroidectomia), in particolare se in presenza di struma voluminosa, di recidive ripetute o di oftalmopatia.

Si raccomanda di evitare il sale iodato o altri prodotti contenenti iodio.