Suk, Democrazia e Dignità: che significa?

Suk, Democrazia e Dignità sono tre parole il cui significato rimanda al concetto di popolo, di libertà e rispettabilità, ma mi spiego meglio.

Il suq scritto con la "Q" finale richiama il luogo arabo fuori città, dove si trovano negozi di articoli vari per lo più di scarso pregio; italianizzandolo con il "k" il suk, non cambia di significato, ma rimane sempre lo stesso luogo dove si mercanteggiano generi di valore inferiore.

La Democrazia che dovrebbe essere scritta sempre con la lettera maiuscola per l'elevata simbologia che rappresenta, è il luogo della pluralità delle idee e della libertà delle scelte dove non si dovrebbero mercanteggiare le opinioni e i beni pubblici, bensì prendere decisioni sagge per risolvere i problemi più difficili della vita altrui. Il significato della democrazia è tutto qui: "io eletto dal popolo a fare scelte, non potrò mai preporre il mio bene, ma esclusivamente quello altrui, agendo in sintonia con il partito con cui sono stato eletto."

La Dignità, scritta con la "D" maiuscola è una qualità personale che significa tante cose: va dal decoro all'onorabilità e dalla correttezza alla rispettabilità. La Dignità l'hai o non l'hai e se per caso non la possiedi per natura, prima di occuparti della cosa pubblica ti responsabilizzi, perché quando amministri gli interessi degli altri, non sei più libero di cambiare idea passando da un partito all'altro. Se ti è stato dato un voto tramite il partito, tu attendi il "fine mandato" per cambiare idea. Solo dopo sei libero di "mutare casacca" e non prima.

Illustrazione 1 - Psicologia

 

Salute del corpo, del cittadino, dello Stato: cosa si intende?

Fatta codesta lunga premessa, senza l'ardire di aver scoperto l'innominabile, è bene riflettere su ciò che appare davanti ai nostri occhi, perché anche noi che di tanto in quando andiamo a votare per eleggere i nostri rappresentanti in Parlamento (altra parola simbolica da scrivere con la lettera maiuscola) dobbiamo formarci la coscienza per saper scegliere i nostri candidati.

Se li scegliamo in un suk di bassa lega, essi tratterranno i nostri interessi come merce di scarso valore perché così hanno imparato a vivere e non possono essere diversi perché essi credono di avere il potere di decidere per senso di "responsabilità" che chiaramente, è una metafora giusta, ma in questo caso di comodo.

Se scegliamo quelli che storicamente hanno "cambiato casacca" varie volte, non ci dobbiamo meravigliare se continuano ancora a esercitare lo stesso mestiere perché la politica, per costoro, non è orientata al bene altrui, ma al proprio.

Ciò che fa male alla Democrazia e offende la Dignità delle persone democratiche, sono le frasi che, purtroppo, ci sentiamo tutti i giorni: "Non possiamo andare a votare perché vincerebbero gli altri".              

Cari amici parlamentari, di qualsiasi colore voi siate, non vi rendete conto che così pensando, siete già fuori dal parlamento? Siete talmente fascisti o comunisti dal pensiero unico, con il marchio ideologico in testa. C'è un modo migliore di pensare.
 

Bibliografia

  • Platone, "La Repubblica", Economica La Terza, 2007.