Perché sempre più persone scelgono un animale domestico

Nella società contemporanea, sempre più persone scelgono di accogliere un animale domestico nella propria vita. Non si tratta solo di un trend passeggero, ma di un fenomeno radicato che risponde a un bisogno profondo di connessione, calore e reciprocità. La compagnia di un animale, infatti, può offrire un supporto psicologico concreto e significativo, soprattutto nei momenti di fragilità emotiva.

Illustrazione 1 - Psicologia

Gli animali domestici come compagni emotivi e affettivi

Un cane, un gatto o anche un piccolo roditore, un coniglio o un uccellino possono diventare veri e propri compagni di vita. Questi amici silenziosi e fedeli sono in grado di percepire le emozioni umane, spesso molto meglio di quanto crediamo. La loro presenza non giudicante, il loro affetto spontaneo e costante, possono alleviare i sintomi dell’ansia, offrire sollievo nei momenti di tristezza e stimolare sentimenti positivi.

Quali sono i benefici psicologici della compagnia degli animali domestici?

Gli studi scientifici confermano che vivere con un animale domestico può ridurre i livelli di cortisolo, l'ormone dello stress, e aumentare la produzione di ossitocina, l'ormone legato alle relazioni affettive e al benessere. La semplice azione di accarezzare un cane o un gatto può generare un senso immediato di calma e conforto. Inoltre, prendersi cura di un animale stimola una routine quotidiana che, nei casi di depressione lieve o stati ansiosi, può aiutare a ritrovare motivazione e struttura.

Oltre al beneficio individuale, la compagnia degli animali favorisce anche la socializzazione. Chi possiede un cane, ad esempio, è spesso portato a uscire più spesso, fare passeggiate e incontrare altre persone. Queste occasioni possono trasformarsi in nuove amicizie o semplici scambi che, nel tempo, contribuiscono a ridurre il senso di isolamento.
 

Adottare un animale in un momento difficile: cosa valutare?

Tuttavia, è importante sottolineare che la scelta di accogliere un animale deve essere ponderata con molta attenzione, specialmente quando si attraversa un periodo di forte vulnerabilità. L’immagine romantica dell’animale “salvatore” rischia di diventare una trappola emotiva. In situazioni di depressione grave, burnout o esaurimento psicofisico, l’impegno che richiede la cura di un altro essere vivente può diventare fonte di ulteriore stress.

Avere un animale significa prendersi cura quotidianamente del suo benessere: nutrirlo, portarlo dal veterinario, garantirgli attività fisica, pulizia e attenzioni. Tutto questo richiede energie e risorse che non sempre sono disponibili in chi sta già lottando per trovare un equilibrio interno. Se la persona si sente già sopraffatta dalle proprie difficoltà, l’animale rischia di trasformarsi in un ulteriore carico, generando sensi di colpa o frustrazione quando non si riesce a prendersene cura adeguatamente.

Inoltre, il legame affettivo che si crea con un animale è molto intenso e può diventare destabilizzante se non supportato da una stabilità emotiva minima. Il dolore per eventuali malattie, la preoccupazione per la loro salute o la gestione della loro perdita possono acuire la sofferenza anziché alleviarla.
 

Animali e supporto psicologico: il ruolo del terapeuta

È proprio per questi motivi che il coinvolgimento degli animali come strumento di supporto psicologico deve essere valutato caso per caso. Un terapeuta può aiutare a comprendere se la persona è pronta a gestire la relazione con un animale, se ha le risorse necessarie per farlo e se in quel momento della vita sia davvero un aiuto o un potenziale ostacolo.

In alcuni casi, può essere più utile concentrarsi prima su se stessi, rafforzare la propria stabilità emotiva, lavorare sul recupero delle energie e consolidare una rete di supporto umano (amici, familiari, terapeuti). Solo successivamente si potrà valutare, con maggiore lucidità e consapevolezza, se si è pronti ad accogliere un nuovo compagno a quattro zampe.
 

Pet therapy e volontariato: alternative all’adozione

Un’altra opzione, per chi sente il bisogno di contatto con gli animali ma non può permettersi un impegno a lungo termine, è partecipare a esperienze temporanee, come attività di pet therapy o volontariato nei rifugi. Queste esperienze possono offrire momenti di connessione e affetto senza il vincolo di un’adozione definitiva, permettendo alla persona di sperimentare la vicinanza con gli animali in un contesto più leggero e protetto.

In conclusione, la compagnia degli animali può essere un dono meraviglioso e un grande alleato nel percorso di benessere psicologico. Tuttavia, come ogni scelta importante, va presa con responsabilità e consapevolezza, tenendo sempre al centro le reali esigenze e possibilità della persona. Un animale non è una cura miracolosa, ma un essere vivente che merita attenzione, rispetto e amore costante. Solo quando il legame è sostenibile, equilibrato e genuinamente desiderato, può diventare davvero un potente strumento di guarigione e crescita personale.

Prima di accogliere un animale in un momento delicato, è importante parlarne con un professionista: non sempre è il momento giusto e a volte basta concentrarsi su di sé, senza aggiungere ulteriori responsabilità.
 

Bibliografia

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