Quali sono i sintomi della vescica iperattiva?

I sintomi della vescica, o meglio delle basse vie urinarie (LUTS: lower urinary tract syptoms) sono divisi in disturbi:

  1. da svuotamento o ostruttivi
  2. da riempimento o irritativi
  3. post minzionali

Ostruttivi: Esitazione, getto ridotto, getto intermittente, tempo di svuotamento allungato, sensazione di svuotamento incompleto;
Illustrazione 1 - Urologia

Irritativi:Aumento della frequenza diurna (pollachiuria) e notturna (nicturia), urgenza;
 
Illustrazione 2 - Urologia
 
Post-minzionali: Sgocciolamento

Cause

Molte possono essere le cause, alcune comuni a uomini e donne, altre di esclusivo interesse maschile legati al naturale ingrossamento con l’età della ghiandola prostatica.

 

L'incontinenza può colpire anche le donne?

L’urgenza è un sintomo che può colpire uomini e donne e si definisce come un desiderio improvviso e impellente di urinare, così forte da dare la sensazione di non poter aspettare, a rischio di avere delle perdite di urina. 
 
L’incontinenza urinaria da urgenza è appunto la fuga involontaria di urine preceduta o accompagnata dalla sensazione di urgenza; tuttavia, nonostante il timore che questo possa accadere, non sempre urgenza vuol dire incontinenza.
 
Tra le cause di urgenza troviamo: vescica iperattiva neurologica o idiopatica, ipertrofia prostatica benigna, infezioni e infiammazione delle vie urinarie, calcoli, tumore della vescica.
 

Vescica iperattiva: cos'è e come riconoscerla

È una condizione ancora non del tutto compresa, in cui la vescica, o meglio, lo strato muscolare della vescica chiamato detrusore, riceve degli stimoli eccitatori e va incontro a contrazioni inadeguate, cui corrisponde il desiderio impellente di urinare.
 
La vescica iperattiva può essere neurologica, se i sintomi insorgono in persone con malattie quali la sclerosi multipla, o idiopatica, cioè in individui sani, senza altra ragione apparente.
 
Illustrazione 3 - Urologia
 

Come lavora nomalmente la vescica?

Normalmente, la vescica può contenere fino a 500 ml senza che ci siano “incidenti”. Ovviamente, nella norma, la sensazione di dover urinare inizia prima, intorno a un riempimento di 150 ml, tuttavia la vescica si lascia ancora riempire prima di iniziare lo svuotamento. Inoltre, si inizia a urinare quando le condizioni sociali e igieniche lo consentono, generalmente possiamo decidere se urinare o aspettare, quindi la minzione è il risultato di un riflesso involontario (sensazione di vescica piena) unito ad un atto volontario.

Quando parlare di vescica iperattiva?

Se la vescica è invece “iperattiva”, si hanno delle contrazioni del tutto improvvise, involontarie e che non dipendono da quanto è piena. Queste contrazioni hanno lo scopo di vuotare la vescica a tutti i costi, possono in parte riuscirci se molto violente (incontinenza da urgenza) e possono essere anche molto frequenti, ogni mezz’ora, con grave ricaduta sulla vita del paziente!

 

Cosa fare in caso di sospetta vescica iperattiva?

La prima cosa da fare è escludere le cause diverse dalla vescica iperattiva, ad esempio, infezioni delle vie urinarie, calcoli, problemi legati alla prostata e tumori della vescica: il medico richiederà le indagini che ritiene più indicate dopo aver ascoltato la storia del paziente.


Illustrazione 4 - Urologia
 

E' possibile curare la vescica iperattiva?

Esistono per fortuna validi trattamenti per la vescica iperattiva, che possono migliorare sensibilmente la qualità di vita di chi ne è affetto.
 
La prima linea consiste in modificazioni del comportamento e dello stile di vita, iniziare un programma di bladder training (una rieducazione della vescica a “resistere” in modo va via maggiore), per passare poi ai farmaci (sostanze che cercano di inibire i segnali di eccitazione che arrivano alla vescica e scatenano la contrazione). In terzo luogo, le tecniche più recenti e un po’ più invasive:
 
  1. stimolazione percutanea del nervo tibiale (PTNS): tramite la stimolazione con un ago sottile e corrente elettrica del nervo tibiale, si cerca di rimodulare gli stimoli che arrivano alla vescica, per eliminare quelli inappropriati
  2. neuromodulazione sacrale: la stimolazione elettrica avviene direttamente sui nervi sacrali grazie a una specie di pacemaker che viene impiantato
  3. tossina botulinica.
 

Cos'è la tossina botulinica?

Prodotta dal batterio Clostridium Botulinum, è uno dei veleni più potenti in natura, famoso per i casi di intossicazioni alimentari. Eppure, proprio il suo meccanismo letale, la rende un alleato fenomenale nelle giuste dosi in molte branche mediche: estetico/plastica, neurologia, urologia ad esempio.
 
La tossina botulinica agisce bloccando i segnali che eccitano i muscoli e li fanno contrarre fino a provocare degli spasmi. Abolendo questo input, il muscolo resta disteso e tra gli effetti desiderati abbiamo ad esempio: le rughe si appianano, la spasticità dolorosa tipica di molte malattie neurologiche viene smorzata e cosi l’emicrania e la cefalea, le ghiandole sudoripare riducono la loro secrezioni (trattamento della iperidrosi), la vescica resta stabile durante il riempimento.

Illustrazione 5 - Urologia
 
La somministrazione è locale mediante iniezioni nella zona interessata. Si raggiunge l’interno della vescica risalendo lungo le vie urinarie con uno strumento chiamato cistoscopio e si effettuano le iniezioni. La procedura è semplice e può essere effettuata anche in ambulatorio, non serve anestesia, non comporta particolare stress per il paziente.

La tossina botulinica ha effetti collaterali?

Le complicanze sono rare, reversibili e mediamente non particolarmente gravi. Tra le più frequenti, infezione urinaria e eccessivo rallentamento dello svuotamento vescicale nel periodo iniziale dopo la procedura.
 
L’effetto inizia in media 7-10 giorni dopo il trattamento e dura in media 6-12 mesi e fino a due anni, dopo di che si può somministrare nuovamente la tossina tutte le volte che è necessario; 8 pazienti su 10 generalmente riportano una scomparsa della incontinenza e un sensibile miglioramento della urgenza e della frequenza urinaria, riprendono una vita normale, non condizionata dalla necessità di urinare 10 o più volte al giorno e riducendo se non abolendo del tutto l’utilizzo di pannolini.
 

Bibliografia

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