Aloe: cos'è e a cosa serve? 

L'aloe socotrina è un rimedio omeopatico di origine vegetale. Si tratta di una pianta grassa perenne appartenente alla famiglia delle liliaceae ed è xerofita, cioè in grado di conservare l’acqua al proprio interno, in modo da sopravvivere anche a lunghi periodi di siccità. La pianta è originaria del Sudafrica, anche se oggi è coltivata in tutto il mondo. Cresce nelle zone fertili e bonificate, con terreno sabbioso e luce solare diretta.

La pianta può raggiungere un’altezza compresa tra 60cm e 1m, presenta lunghe foglie verdi carnose, lanceolate, incurvate verso il basso, che crescono direttamente dal terreno e che sono contornate da spine, simili a denti sporgenti. Le foglie sono rivestite da una triplice membrana protettrice, all’interno della quale si trova un gel incolore e denso che possiede le note virtù medicinali. 

Illustrazione 1 - Omeopatia e Agopuntura

Le proprietà medicinali delle diverse varietà di aloe sono state sfruttate per secoli. Greci e romani lo ritenevano un prezioso tonico e purgante. La proprietà purgativa del gel essiccato è ritenuta tuttora valida in fitoterapia, ma oggi questa pianta è forse più nota per l'efficace lozione cutanea lenitiva che si ricava dal suo gel.

Ricerche svolte tra il 1979 e il 1995 hanno dimostrato che gli estratti di questa pianta stimolano il sistema immunitario e possono essere utili anche nel trattamento del cancro. L'aloe fu sottoposta a sperimentazione da Helbig nel 1833. Il rimedio omeopatico aloe viene preparato utilizzando il succo estratto dalla pianta. Tale succo viene essiccato per ricavare una resina di consistenza dura, che viene polverizzata e macerata in alcol per almeno 5 giorni. In seguito, il prodotto ottenuto viene filtrato e utilizzato come base di partenza per la preparazione del rimedio omeopatico.

Principali indicazioni 

La sfera d'azione principale di aloe è nei disturbi intestinali, quali ad esempio gastroenteriti o coliche, e nei disturbi rettali. Aloe agisce anche sulla muscolatura liscia delle vene, provocando congestione venosa passiva in molti distretti. È indicato in caso di incontinenza fecale, attacchi improvvisi di diarrea, specie alle 5 del mattino, senso di instabilità rettale, emorroidi, cefalee che migliorano con le applicazioni fredde, mal di schiena che si alterna alla cefalea e alle emorroidi. 

Quando è indicata?

L’aloe è indicato per i soggetti che presentano aggravamento con il calore, affaticamento, riluttanza a lavorare e grande irritabilità, soprattutto nei giorni nuvolosi. Si tratta spesso di pazienti insoddisfatti di sé, che migliorano la sera, intolleranti alla contraddizione. L'insoddisfazione e la collera vengono interiorizzate e talora causano stipsi. Il paziente può addirittura fare sogni riguardanti le feci. Il soggetto presenta alternanza di fiacchezza con periodi di grande attività fisica. L'aggravamento dei sintomi può essere periodico (ad esempio ogni giorno, ogni settimana, ogni mese, ecc.). Per quanto riguarda i sintomi a carico del retto, l'aloe è spesso prescritto per diarrea, emorroidi, incontinenza fecale. 

L'aloe può avere un'ottima azione terapeutica per la diarrea caratterizzata da un bisogno improvviso a defecare, specialmente al mattino presto, che talvolta obbliga il paziente ad alzarsi dal letto, spesso verso le 5 del mattino. La diarrea può alternarsi a stipsi, caratterizzata da defecazioni incomplete e da un'intensa pressione a livello della regione addominale inferiore. Le emorroidi che rispondono bene alla somministrazione di aloe sono simili a piccoli grappoli d'uva, protrudono dall'ano e sono molto dolorose e sensibili. Migliorano con applicazioni di acqua fredda.

Per quanto riguarda le cefalee, l'aloe risulta essere molto efficace per le cefalee gravi e dolorose che sembrano causare una sensazione di congestione di volto e alla testa e che spesso si alternano o all'insorgenza di emorroidi e diarrea o si associano a dolori lombari. I pazienti che necessitano di aloe, infatti, possono presentare una caratteristica alternanza di mal di schiena e mal di testa.
 

Aconitum napellus: cos'è e a cosa serve?

L'aconitum napellus è una pianta officinale della famiglia delle ranuncolacee con fiori blu o più raramente bianchi, che cresce al di sotto dei 2000 metri, sui terreni rocciosi e montagnosi delle regioni temperate e fredde dell'America del nord, dell'Europa e dell'asia. 

È indicato molto frequentemente nei soggetti pletorici, predisposti alle congestioni, particolarmente sensibili al vento freddo-secco e al calore intenso, molto eccitabili, irrequieti, ansiosi e impauriti da qualsiasi cosa.

Quadro clinico 

Quando osserviamo il quadro clinico di un paziente che necessita di aconitum il più delle volte ci troviamo di fronte ad una sintomatologia acuta. La sintomatologia di aconitum, infatti, è caratterizzata da estrema violenza e rapidità d'insorgenza; rossore del viso, brividi intensi che si accentuano scoprendosi e al minimo movimento, ipertermia improvvisa ed elevata, calore intenso, sete, gusto amaro per qualsiasi bevanda ad eccezione dell'acqua, tosse e sensazione di oppressione al torace, anche in assenza di lesioni polmonari; parestesie e sensazione di "insetti che corrono sulla cute", estrema irrequietezza, ansia e paura della morte. 

Anche le principali indicazioni cliniche confermano l'esistenza di stati acuti violenti ed improvvisi, come ad esempio:

  • fase d'esordio di malattie acute ed esantemi;
  • congestione da freddo;
  • rinite acuta;
  • faringite acuta;
  • laringo-tracheite acuta;
  • congestione polmonare;
  • pleurite;
  • odontalgie;
  • disturbi della dentizione;
  • gastralgie;
  • gastroenteriti infantili;
  • crisi ipertensive;
  • angina;
  • endocardite;
  • pericardite;
  • lipotimie;
  • collasso;
  • asfissia nei neonati, da monossido di carbonio o da congelamento;
  • artriti;
  • nevralgie;
  • paralisi a frigore;
  • convulsioni;
  • ictus;
  • emorragie;
  • epistassi;
  • emottisi;
  • insolazione;
  • malattie da alta montagna;
  • insonnia della terza età;
  • stati fobici e conseguenze di spaventi ed emozioni;
  • edemi infiammatori;
  • ustioni;
  • traumi;
  • sequele di interventi chirurgici. 
 

Thuja occidentalis: che cos'è?

Thuja occidentalis è un rimedio omeopatico di origine vegetale. È un albero, appartenente alla famiglia delle conifere, che raggiunge i 7-15 metri di altezza e ha foglie sempreverdi. 

Cresce in America del nord e in Canada, lungo i bordi rocciosi di certi fiumi e su terreni umidi e paludosi. Fu utilizzata per la prima volta in medicina da Nicolas Lemery che ne descrisse le proprietà ed attribuì un'azione antielmintica all'olio essenziale in essa contenuta. È stata utilizzata anche per uso topico in caso di formazioni vegetanti ed emorroidi. Il rimedio omeopatico viene preparato a partire dalla tintura madre ottenuta con le foglie fresche, raccolte verso la fine di giugno e fatte macerare in alcool. 

È indicato soprattutto nei casi cronici, nei bambini, nelle donne, negli anziani, nei soggetti predisposti ai processi proliferativi e alle secrezioni mucopurulente, piuttosto rigidi e controllati, con disturbi cenestesici, fobie, ossessioni, deficit mnemonici e difficoltà di espressione verbale. Può essere indicato qualora nella storia del paziente vi siano precedenti di vaccinazioni ripetute, uso protratto di pillola anticoncezionale, cortisonici e antibiotici, soppressione di verruche o condilomi. 

È indicato in caso di scarsa capacità reattiva, sequele di vaccinazioni, obesità, magrezza eccessiva, edemi, neoplasie maligne e benigne (polipi, papillomi, lipomi, fibromi, cisti), leucemie, ritardo della dentizione, sinusite cronica, prostatiti, artrite deformante, rachitismo, ictus, crampi muscolari, paralisi, sclerosi multipla, ustioni, verruche, condilomi, morsi di serpenti, fragilità ungueale. 

Il paziente spesso presenta tendenza alle neoformazioni, idee ossessive e disturbi cenestesici (sensazione che il corpo o gli arti siano fragili o si possano rompere; sensazione di avere "qualcosa di vivo" che si muove nell'addome). Il quadro clinico spesso mostra delle differenze nel bambino e nell'adulto. Il bambino alla nascita può presentare sovrappeso e verso i 10 anni può essere piuttosto grasso o molto magro. L'eccesso ponderale in genere si manifesta in età preadolescenziale ed è particolarmente evidente nelle bambine. Il pannicolo adiposo è distribuito prevalentemente sul tronco mentre gli arti sono piuttosto sottili. La cute del viso è piuttosto impura, grassa e acneica; i capelli sono secchi e fragili; le unghie sono molli, rigate e tendono ad esfoliarsi; le mani sono fredde e sudate. In altri casi, invece, il bambino può essere molto magro e può presentare bassa statura. L'ossatura è gracile, i muscoli sono ipotrofici ed ipotonici, il tessuto adiposo è scarsamente rappresentato e distribuito unicamente sull'addome e alla radice delle cosce. 

Spesso il sistema pilifero è esageratamente sviluppato e nel periodo neonatale si può osservare un'ipertricosi (eccesso di peli o peluria) sul dorso. In genere è freddoloso, non tollera l'umidità ed il caldo eccessivo, si stanca facilmente, ma migliora con il movimento e l'esercizio fisico. Dopo le vaccinazioni di legge può presentare un aggravamento dello stato generale, comparsa di diarrea, di affezioni respiratorie ad andamento cronico, asma ed eruzioni cutanee. Va soggetto a rinofaringiti a ripetizione, tonsilliti, otiti e bronchiti spesso croniche, asma bronchiale, congiuntiviti purulente recidivanti o croniche, verruche e neoformazioni, acne, eczema, cistiti ripetute, disturbi digestivi e diarrea. 

Dal punto di vista mentale a volte è calmo, lento, pigro, indolente e piuttosto apatico, a volte è molto attivo, irrequieto, eccitato e piuttosto irritabile. Spesso non riesce a concentrarsi nello studio, ha poca memoria e difficoltà nell'esprimersi. In genere è piuttosto solitario, poco attratto dalla compagnia.

L'adulto spesso presenta un eccesso ponderale o comunque un maggior sviluppo del pannicolo adiposo a livello dell'addome, dei fianchi e dei glutei. Gli arti inferiori sono relativamente magri, ma piuttosto uniformi, senza netto distacco tra la circonferenza del polpaccio e della caviglia.

La cute del viso è piuttosto oleosa, impura e con pori dilatati. Sono frequenti le manifestazioni acneiche, localizzate in prevalenza a livello del solco naso-labiale e la comparsa di rughe precoci e particolarmente evidenti alla radice del naso. Le sopracciglia sono rade e l'arco è spesso incompleto all'estremità. Lo sguardo è piuttosto fisso, distratto, privo di vivacità. I capelli sono fragili, sottili ed opachi, cadono facilmente e crescono lentamente. Le unghie sono fragili, molli, con tendenza ad esfoliarsi o deformate.

In genere presenta molti nevi, piccoli fibromi, verruche, neoformazioni ed ipercromie cutanee. La sudorazione è localizzata prevalentemente alle mani, ai piedi, sopra il labbro superiore, alle ascelle e nella zona genitale; spesso ha un odore caratteristico, dolciastro, di porro. 

Dal punto di vista endocrino spesso presenta una tendenza all'ipotiroidismo, all'iperinsulinismo, all'ipercortisolismo e ai disturbi dell'apparato genitale. Va soggetto a verruche, condilomi, polipi, papillomi e neoformazioni; cefalea, nevralgie, rino-faringiti, bronchiti, asma, cistiti, uretriti, prostatiti, ipertrofia prostatica, vulvo-vaginiti, affezioni reumatiche, eczemi. Dal punto di vista mentale presenta numerose fobie, idee fisse e una forte ansia per la salute. 

 

Silicea: quando va usata? 

La silice è una varietà di silicio, uno dei principali elementi non metallici della crosta terrestre e un componente essenziale delle piante. È una polvere fine, bianca, insolubile in acqua, priva di sapore e di odore. Il silicio dopo l'ossigeno è l'elemento più diffuso sulla crosta terrestre. La preparazione omeopatica di silicea si ottiene dal cristallo di rocca sottoposto a triturazione. Silicea fu sperimentato da Hahnemann nel 1823. 

Illustrazione 2 - Omeopatia e Agopuntura

È un rimedio costituzionale, indicato prevalentemente nei casi cronici, nei bambini, nelle donne, negli anziani, nei soggetti freddolosi, astenici, con tendenza ai processi suppurativi cronici, piuttosto pignoli, ostinati ed insicuri.

È indicato nei casi di

  • psicoastenia;
  • scarsa capacità reattiva;
  • tendenza alle recidive dopo affezioni acute;
  • sequele di polmoniti e meningiti;
  • esiti di vaccinazioni;
  • processi suppurativi acuti e cronici con tendenza alle fistolizzazioni;
  • disturbi dell'accrescimento;
  • arresto dello sviluppo staturale e ponderale;
  • nanismo;
  • magrezza eccessiva nei bambini e negli anziani;
  • deviazioni del rachide;
  • ritardo nella deambulazione;
  • ritardo della dentizione;
  • disturbi della dentizione;
  • fragilità ossea;
  • ritardo nella formazione del callo osseo;
  • facilità alle fratture anche nei giovani;
  • rachitismo;
  • artriti;
  • sinoviti;
  • traumi della colonna;
  • rinite cronica;
  • sinusiti;
  • tonsilliti;
  • otiti croniche;
  • asma;
  • bronchite cronica;
  • fistola anale;
  • epilessia;
  • convulsioni;
  • crampi;
  • tremori;
  • paralisi;
  • anchilosi;
  • sclerosi multipla;
  • edemi infiammatori;
  • vene varicose;
  • ustioni;
  • ulcere;
  • fistole;
  • ferite a lenta cicatrizzazione;
  • cheloidi;
  • caduta dei capelli. 

 

Il neonato può presentarsi piuttosto magro e poco vigoroso. Spesso ha un'espressione sofferente, triste, imbronciata e un po’ ostile. Suda molto in testa, soprattutto al momento di addormentarsi. Il sudore può essere piuttosto acido ed emanare cattivo odore.

Frequentemente rifiuta il latte materno e può presentare vomito e diarrea dopo la poppata e reclama un biberon d'acqua a metà della notte. È presente, spesso, stitichezza associata a feci piuttosto secche e difficili da espellere. Le fontanelle restano aperte a lungo, a volte anche dopo i 18 mesi. La dentizione e la deambulazione sono tardive e difficoltose. 

Va soggetto a raffreddori, bronchiti ed asma. È molto sensibile, piange facilmente e spesso urla quando viene toccato o coccolato. È ipersensibile ai rumori. Nel bambino, invece, il quadro clinico può essere rappresentato da magrezza ed aspetto piuttosto malaticcio e vecchieggiante. La testa è voluminosa e le bozze frontali sono piuttosto prominenti. I denti sono piccoli e giallastri, spesso presentano abrasione dello smalto e si cariano precocemente. I capelli sono sottili e le unghie fragili e spesso macchiate di bianco. 

I muscoli sono ipotrofici ed ipotonici e l'addome è piuttosto voluminoso. I linfonodi sono duri ed ipertrofici, le tonsille sono ingrossate e soggette ad infezioni ricorrenti. 

La sudorazione è abbondante, particolarmente profusa in testa, alle mani e ai piedi, spesso fredda e di cattivo odore. L'alvo è tendenzialmente stitico, ma sono frequenti gli episodi diarroici con il caldo eccessivo, durante la dentizione e dopo le vaccinazioni. L'appetito è variabile, ma in genere si sazia facilmente e non assimila. Spesso desidera gelati, bevande e cibi freddi, rifiuta i cibi caldi e la carne. Può presentare rilevanti disturbi dell'accrescimento, note di rachitismo, ritardo dell'età ossea, arresto dello sviluppo staturale e ponderale, deviazioni del rachide di tipo cifotico o scoliotico di notevole entità. È molto freddoloso e si raffredda per ogni minima variazione di temperatura. Va soggetto a tonsilliti a ripetizione, riniti, otiti, bronchiti, asma, manifestazioni allergiche, verminosi, processi suppurativi, acne e foruncoli. Si stanca facilmente e risente di qualsiasi sforzo fisico o intellettivo. 

A scuola non riesce a fissare a lungo l'attenzione, spesso ha difficoltà nell'imparare a scrivere, ma in genere si applica ed è piuttosto preciso e pignolo. Dal punto di vista caratteriale è timido, ipersensibile e insicuro, ma molto ostinato, piuttosto irritabile e spesso di cattivo umore. Urla, piange facilmente e non ama essere avvicinato. 

L'insicurezza lo porta a temere qualsiasi prova, ma se viene stimolato ed incoraggiato spesso riesce ad ottenere buoni risultati. A volte i disturbi dell'accrescimento e del comportamento possono insorgere dopo periodi di ospedalizzazione, separazioni familiari, soggiorni in collegio o situazioni che comportino carenze affettive, regressione ed accentuazione dell'aggressività. L'adulto, in genere, è piuttosto magro, le spalle spesso sono curve e i muscoli ipotonici. È molto freddoloso e non tollera il freddo soprattutto alla testa e ai piedi. L'astenia e la mancanza di energie comportano difficoltà nell'affrontare qualsiasi sforzo fisico e una scarsa capacità di ripresa dopo affezioni acute. 

Va soggetto a processi suppurativi spesso cronici, riniti, sinusiti e bronchiti ad andamento cronico, asma, osteomieliti, fistole, ascessi, granulomi ai denti, acne e calvizie precoce. 

Dal punto di vista mentale si può sottolineare la scarsa autostima, l'indecisione, la timidezza, la remissività, l'ostinazione, la meticolosità e l'avarizia. 

Eziologia 

Le cause che spesso possono determinare la comparsa di sintomatologia che necessita l'assunzione di siliea, possono essere affaticamenti e sforzi psicofisici, vaccinazioni, sequele di polmoniti, meningiti od altre affezioni acute, fratture, esiti di traumi della colonna, perdita di liquidi organici, allattamento, soppressione della sudorazione, vaccinazioni, freddo, bagni freddi, ferite con inclusione di corpi estranei. 

Il quadro clinico può presentare degli aggravamenti al mattino, di pomeriggio, di sera, di notte, con il freddo, con l'aria fredda, con le correnti d'aria, con i bagni freddi, con le applicazioni freddo-umide, dopo aver preso freddo anche ad una singola parte del corpo, con le variazioni di temperatura, con i cambiamenti di tempo soprattutto dal caldo al freddo, con l'aria da neve, con il freddo secco o il freddo umido, con il vento freddo, con l'umidità, prima e durante il temporale, in primavera e durante l'inverno, scoprendosi, dopo soppressione di una rinite, durante il mestruo, durante l'allattamento, con gli sforzi fisici, con il lavoro manuale, all'inizio del movimento, camminando velocemente, con i sobbalzi, con la pressione, con lo sfioramento, con il decubito sul lato dolente, con la luce. 

Il quadro clinico può presentare dei miglioramenti con il caldo, con l'aria calda, con il calore del letto, coprendosi bene, al chiuso e negli ambienti caldi, con i bagni caldi, con le applicazioni caldo-umide, al buio, durante l'estate, con il movimento lento e continuo, con la comparsa di secrezioni. 

 

Cos'è la sepia officinalis?   

Sepia officinalis è un rimedio omeopatico di origine animale. Si tratta dell'inchiostro di seppia. La seppia è un mollusco marino, privo di conchiglia e provvisto di una borsa contenente un liquido bruno-nerastro. L'inchiostro di seppia viene emesso nell'acqua, al fine di oscurarla e permettere al mollusco di nascondersi o di catturare la preda. Vive prevalentemente nel mar Mediterraneo, sui fondali in prossimità delle rive. Nel 1834 Hahnemann sottopose a sperimentazione sepia dopo aver osservato che un amico artista, abituato ad umettare con la lingua il pennello intinto di nero di seppia, aveva sviluppato apatia e depressione. Ippocrate prescriveva la seppia nelle malattie ginecologiche ed ostetriche. Dioscoride e Plinio la consigliavano in caso di leucorrea, calcolosi, catarri vescicali e alopecia. Nell'antica grecia l'inchiostro di seppia veniva utilizzato per trattare la gonorrea e i calcoli renali. La preparazione omeopatica di sepia utilizza l'inchiostro di seppia essiccato, triturato e diluito secondo i procedimenti classici.  

  Illustrazione 3 - Omeopatia e Agopuntura


È indicato soprattutto nei casi cronici, nei bambini, nel periodo puberale, nelle donne affette da irregolarità mestruali, prolasso uterino, sterilità, frigidità, disturbi del climaterio, depressione ed avversione nei confronti dei familiari e del marito, negli anziani e in caso di senescenza precoce, nei soggetti astenici, scarsamente reattivi, affetti da disturbi epatici, digestivi e urogenitali, tendenzialmente irritabili, depressi, misantropi e apatici. I pazienti possono presentare psicoastenia, scarsa capacità reattiva, stati alternati e contraddittori, irregolarità mestruali, prolasso uterino, amenorrea, sterilità, aborto abituale, frigidità, disturbi del climaterio, prostatite, litiasi renale, litiasi epatica, dispepsia, magrezza eccessiva, neoplasie benigne e maligne, disturbi vasomotori, vampate di calore, anemia, emorragie, collasso, lipotimie, edemi infiammatori secondari a scompenso cardiaco, processi suppurativi, artrite, sinoviti, rachitismo, osteomalacia, gotta, varici, psoriasi, herpes, ulcere, verruche, ustioni, ictus, crampi, spasmi muscolari, depressione.  

Quadro clinico  

Il quadro clinico può presentare delle differenze nell'adulto e nel bambino. Per quanto riguarda il bambino, spesso, attraverso l'anamnesi, si può risalire ad una storia di genitori poco affettuosi o dalla mentalità rigida e poco tollerante, una figura paterna assente o, in alcuni casi, ad una storia di adozioni. Nella storia della madre del bambino spesso è possibile riscontrare una grave depressione durante la gravidanza, nel post-partum o nei primi anni di vita del bambino, aborti ripetuti o minaccia d'aborto. Nell'anamnesi personale del bambino spesso è possibile riscontrare ittero neonatale protratto, interventi chirurgici, emozioni violente, delusioni sentimentali durante l'adolescenza. Spesso le fontanelle si chiudono tardivamente e l'accrescimento staturale e ponderale è tardivo.

Le unghie sono fragili o deformate e i denti sono soggetti a carie. La cute tendenzialmente è secca e presenta numerose nevi o discromie. Spesso è presente una peluria sul dorso e sottili ed insoliti baffetti nei lattanti e nelle bambine. In genere è longilineo, le articolazioni sono lasse e i muscoli poco sviluppati e ipotonici. Tendenzialmente è freddoloso, si raffredda con facilità e si aggrava con il freddo e al mare. La sudorazione spesso è profusa alle ascelle, alle mani e in genere fredda ai piedi e piuttosto acida in testa. 

L'appetito è piuttosto scarso soprattutto al mattino. Non tollera il latte, i latticini e cibi grassi, ha avversione per la carne e desidera i cibi acidi e dolci. Spesso accusa nausea, vomito, stipsi o diarrea. È piuttosto astenico e quando è stanco può presentare lipotimie, brividi, cefalea o mosche volanti. Il sonno può essere disturbato da sogni ansiosi che a volte lo svegliano. Può soffrire di insonnia, di bruxismo e di episodi di enuresi durante il primo sonno. 

Le ragazze spesso presentano ritardo del menarca, oligomenorrea e leucorrea alla pubertà. Va soggetto a infezioni respiratorie croniche, asma, anoressia, verminosi, dispepsia, cefalea recidivante, herpes, orzaioli, calazi, eczemi, psoriasi, verruche, alopecia, irregolarità mestruali, e leucorrea.

I bambini possono presentare un carattere introverso e inibito affettivamente. Per quanto riguarda l'adulto, la donna, generalmente, è astenica, alta, magra e complessivamente poco femminile. Il profilo è privo delle tipiche curve, la pelvi è stretta, l'addome è rilasciato, la muscolatura è ipotonica, il pannicolo adiposo è scarso e la carnagione è piuttosto scura. Gli occhi spesso sono cerchiati, la cute è secca, ruvida e di frequente presenta un colorito cutaneo disomogeneo. Va soggetta a irregolarità mestruali, amenorrea, prolasso uterino, vaginiti, aborti, ritenzione placentare, placenta previa, disturbi del climaterio, cefalea, caduta dei capelli, vampate di calore, dispepsia, epatopatie, disturbi emorroidali, stipsi, litiasi renale, cistiti, cistocele, lipotimie e dermatiti. Dal punto di vista mentale può presentare ansia, introversione, atteggiamento di rifiuto nei confronti dei rapporti interpersonali, una forte carica aggressiva, depressione, apatia e frequente avversione nei confronti del marito e dei familiari. 

L'uomo, invece, presenta tratti poco caratteristici. Spesso è rilevabile una scarsa peluria ed una certa ampiezza del bacino. Il desiderio sessuale è scarso, la personalità è piuttosto mediocre, di vedute ristrette ed incline a reazioni emotive bizzarre e tendenzialmente isteriche. L'incapacità di amare lo rende egoista, lo porta a rifiutare il coinvolgimento affettivo e a considerarlo come una debolezza di esclusivo appannaggio femminile. I sintomi peggiorano di primo mattino, all'inizio della sera, di notte, durante il sonno, con i tuoni, prima delle mestruazioni, con l'affaticamento, sdraiandosi sul fianco sinistro, con la menopausa. I sintomi migliorano con l'aria fresca, con il movimento, con l'occupazione, incrociando le gambe, dormendo, mangiando, con l'aria aperta, stando seduti con la schiena eretta. 
 

Rhus toxicodendron: cos'è?

Rhus toxicodendron è un rimedio omeopatico di origine vegetale. Si tratta di un arbusto, appartenente alla famiglia delle anacardiacee, il cui nome volgare è quercia velenosa. Presenta un fusto ligneo, con rami flessibili e sottili, foglie di colore verde pallido e fiori piccoli di colore verdastro. È originario dell’America del Nord ed in Europa cresce nei boschi e nei luoghi umidi. Tutta la pianta ed in particolare le foglie contengono un succo di odore penetrante e nauseante, con proprietà antigeniche ed in grado di provocare la formazione di vescicole in seguito a contatto. I principi attivi sono contenuti in tutta la pianta e principalmente nelle foglie. Il rimedio fu sperimentato da Hahnemann. La preparazione omeopatica di rhus toxicodendron utilizza la tintura madre, preparata con le foglie fresche raccolte nel mese di maggio, oppure le foglie secche triturate.  


Illustrazione 4 - Omeopatia e Agopuntura
 

È indicato nei casi acuti e cronici, nei bambini, nelle donne, negli anziani, nelle affezioni reumatiche, traumatiche o da sovraccarico funzionale caratterizzato da prevalente interessamento tendineo o legamentoso e da dolori alleviati dal movimento continuo e graduale, nelle eruzioni vescicolose, brucianti e pruriginose, nei soggetti ansiosi, irrequieti ed iperattivi. Viene frequentemente prescritto in caso di herpes simplex e zoster, eczema, sciatica, cervicobrachialgie, affezioni reumatiche, artrosi, artriti, tendiniti, miositi, distorsioni, lussazioni, traumatismi tendinei, legamentosi e muscolari, stiramenti muscolari o tendinei, rottura dei tendini, periartrite scapolo-omerale, epicondilite, congiuntiviti, iridocicliti, laringite, asma, faringite, esofagite, dissenteria, ipertrofia cardiaca, malattie esantematiche, stenosi post-infiammatorie, crampi, cianosi nei neonati, asfissia, emorragie, anemia, ipertensione, varici, ferite, ustioni.  

Quadro clinico  

La sintomatologia insorge, generalmente, in seguito a sovraccarico funzionale, stiramenti muscolari o tendinei, dopo bagni freddi e con il clima umido, dopo perdite pecuniarie e rovesci finanziari. È caratterizzato da eruzioni vescicolose, brucianti e pruriginose, manifestazioni reumatiche con rigidità dolorosa alleviata dal movimento, congiuntivite, iridociclite, stati febbrili con manifestazioni erpetiche, ansia, irrequietezza e depressione.  

È particolarmente indicato in presenza di un quadro clinico cutaneo caratterizzato da eruzioni vescicolose accompagnate da edema, bruciore e prurito. È indicato in caso di mucose affette da processi irritativi ed infiammatori, in particolar modo a carico dell'apparato digerente e dell'apparato respiratorio.  

La sintomatologia dell'apparato muscolare è caratterizzata da rigidità dolorosa e fenomeni paretici. I tessuti fibrosi (tendini, legamenti, aponeurosi) sono affetti da fenomeni infiammatori con rigidità dolorosa, la cui causa è spesso di origine reumatica, traumatica o secondaria a sovraccarico funzionale. Il sistema nervoso presenta un quadro clinico caratterizzato da astenia e depressione associata ad agitazione ed irrequietezza.  

Frequentemente le cause che possono determinare l'insorgenza di un quadro clinico che richiede l'assunzione di rhus toxicodendron, possono essere bagni freddi o di mare, umidità, sovraccarico funzionale, stiramenti muscolari o tendinei, vaccinazioni. I sintomi possono aggravarsi al mattino al risveglio, di pomeriggio, di notte, con il freddo, con le correnti d'aria, con l'aria di mare, dopo aver preso freddo soprattutto alle estremità, con i bagni freddi, con i bagni di mare, con le applicazioni freddo-umide, toccando cose fredde, scoprendosi, con le variazioni di temperatura, con i cambiamenti di tempo, con il clima freddo-umido, nuvoloso o piovoso, prima del temporale, all'inizio del movimento, con i movimenti violenti, correndo, con il riposo. I sintomi possono presentare dei miglioramenti con il calore, con l'aria calda., Con il calore del letto, con i bagni caldi, con le applicazioni caldo-umide, con l'esposizione al sole, con i cambiamenti di posizione, con il movimento continuo e moderato, dopo aver sudato, con il clima secco. 
 

Pulsatilla: quando è indicata?  

Pulsatilla nigricans o pratensis, detta anche "anemone dei prati", è una pianta appartenente alla famiglia delle ranuncolacee. I fiori, di colore violetto, sono a forma di campana e rivolti verso il basso. È originaria del nord Europa; cresce in luoghi ventosi ed asciutti necessitando di poca acqua. La preparazione omeopatica di pulsatilla utilizza la tintura madre, ottenuta macerando in alcool la pianta raccolta al momento della fioritura.

È indicato: nei casi acuti e cronici; nelle donne; nei bambini; nel periodo puberale; negli anziani; nei soggetti con secrezioni mucopurulente abbondanti e non irritanti, congestioni venose e variabilità dei sintomi, piuttosto timidi, bisognosi di protezione e con forte senso di abbandono.  

Quadro clinico  

Il quadro clinico può presentare delle differenze nell'adulto e nel bambino. Il bambino va soggetto a: congiuntiviti, orzaioli, otiti e bronchiti con abbondante espettorato. I sintomi sono variabili e spesso cambiano di giorno in giorno anche senza apparente causa. Ha poca sete, desidera cibi acidi e l'appetito è spesso capriccioso. Piange facilmente per qualsiasi motivo, ma soprattutto per attirare l'attenzione ed ottenere quelle attenzioni e carezze di cui è molto avido. Si calma appena la mamma lo prende in braccio, si occupa di lui e lo rassicura tacitando il suo senso di abbandono ed il suo bisogno di protezione. L'adulto spesso presenta in viso rossori e congestioni improvvise. I fianchi sono piuttosto rotondi e gli arti inferiori spesso edematosi e di colore violaceo. È freddoloso ma non tollera il caldo e gli ambienti chiusi. Va soggetto a: affezioni reumatiche ed artralgie spesso migranti, affezioni respiratorie con secrezioni mucopurulente, dispnea, asma, stasi venose, geloni, varici, flebiti, disturbi vasomotori, cefalea, emorragie ed anemia.  

La donna spesso presenta squilibri ormonali che interessano la sfera genitale, con conseguente irregolarità mestruali o amenorrea. L'uomo può presentare problemi prostatici, varicocele, orchite ed epididimite. Dal punto di vista mentale si può sottolineare: un forte senso di abbandono, la labilità affettiva con facilità al pianto e alla commozione, la remissività, la meticolosità, la tendenza all'introspezione critica, la capricciosità e l'impulsività. L'apparente docilità spesso è motivata dall'immaturità affettiva e da un bisogno infantile di protezione. Tuttavia, sotto "la maschera di soavità" spesso si cela una personalità piuttosto complessa, carica di aggressività, di ribellione sotterranea e di problematiche sessuali.  

I pazienti che rispondono bene a questo rimedio spesso presentano aggravamento dei sintomi al mattino al risveglio, di sera al crepuscolo e di notte, con il calore, con l'aria calda e coprendosi eccessivamente, con i cambiamenti di clima, con il clima molto caldo, freddo-secco, freddo-umido e caldo-umido, al chiuso, negli ambienti caldi ed affollati, in posizione sdraiata con la testa bassa, con il decubito laterale sinistro e con il decubito sul lato non affetto da dolore, correndo e camminando velocemente, con gli sforzi fisici, con le frizioni e con lo sfioramento, dopo il coito e dopo eccessi sessuali, prima e durante il mestruo, dopo aver bevuto, dopo aver mangiato eccessivamente, con la luce. Spesso questi pazienti presentano un miglioramento dei sintomi con il freddo, all'aria aperta, scoprendosi, con il clima secco, bagnandosi, con la comparsa di secrezioni, con il movimento continuo, moderato e all'aria aperta, camminando all'aria aperta, con il decubito laterale destro o sul lato dolente.  
 

Nux vomica: quando si usa?  

I rimedi omeopatici possono essere di origine vegetale, animale e minerale. La nux vomica è un rimedio di origine vegetale, che appartiene alla famiglia delle loganiacee. L'albero della nux vomica cresce nelle foreste con terreni sabbiosi e si trova soprattutto in India, Birmania, Cina, Thailandia e Australia. Nel medioevo veniva utilizzata come veleno per topi e come rimedio contro la peste. I fitoterapeuti indiani ne utilizzano la corteccia contro il colera, e in Nepal viene prescritta per i disturbi mestruali e la paralisi. Il rimedio, nella sua forma omeopatica, viene preparato a partire dai semi maturi ed essiccati, i quali vengono immersi in alcol per almeno 5 giorni, prima di essere filtrati e diluiti. La nux voimica venne introdotta in Europa dal sud est asiatico nel XV secolo. Hahnemann la sperimentò nel 1805.  

È un rimedio policresto, il che vuol dire che copre molti sintomi. È indicato: nei casi acuti e cronici; nei bambini; nelle donne; nei soggetti anziani o precocemente invecchiati; dopo intossicazioni da farmaci e stimolanti; in caso di stress caratterizzato da incapacità di fronteggiare in modo equilibrato qualsiasi ostacolo, dispiacere o delusione; nei soggetti pletorici, ipersensibili, impazienti, esigenti, irritabili, collerici, ma allo stesso tempo disponibili e pronti ad aiutare i deboli e chiunque sia in difficoltà. Può essere indicato in seguito ad abusi alimentari; intossicazioni e abusi di farmaci, in particolare di tranquillanti, di lassativi e di chinino; abusi di spezie, di alcolici, di caffè, di tabacco; abuso di mercurio; avvelenamento da arsenico o da piombo; perdita di liquidi organici; soppressione di eruzioni ed emorroidi; eccessivo impegno intellettivo; veglie notturne e mancanza di sonno; abusi sessuali; stravizi; sedentarietà; cateterismo; disprezzo, collera, dispiaceri e delusioni.  

Le principali indicazioni cliniche, infatti, risultano essere le intossicazioni da farmaci e stimolanti; etilismo; tabagismo; fase iniziale del trattamento di malattie croniche; reazioni di allarme con irritabilità ed insonnia; psicoastenia; magrezza eccessiva; obesità; cefalea; vertigini; iperacusia; tic facciali; nevralgie facciali; odontalgie dopo estrazioni dentali; dispepsia; vomito; gastralgie; gastrite; ulcera peptica; stasi portale; epatiti; epatopatie; litiasi biliare; ascite, ernia inguinale; stipsi; disturbi emorroidali; cistite; litiasi renale; nefrite; emorragie; lipotimie; scorbuto; rinite; iperosmia; asma; affezioni reumatiche; gonartriti; tremori; nevriti; paralisi; ictus; convulsioni; corea; sclerosi multipla; insonnia; stenosi post-infiammatorie; varici.  

Nux vomica è il rimedio delle persone maniache del lavoro che vivono all'insegna dello stress e dell'eccesso. Ambiziosi e intraprendenti, tali soggetti affrontano ogni sfida e spesso sono imprenditori o manager. Il modello tipico è un individuo molto suscettibile e intollerante alle osservazioni, perfezionista e ipercritico nei confronti degli altri. La determinazione sottopone a forte tensione l'organismo di tali pazienti, nel gioco come nel lavoro. Tendono ad avere forti spinte sessuali, a consumare cibi troppo ricchi, caffè, alcol ed anche stupefacenti. Tutto ciò provoca stress, insonnia e, spesso, disturbi digestivi. Nei casi più gravi, quando il corpo non riesce più a tenere il passo con lo stile di vita, possono svilupparsi patologie quali l'ulcera peptica, la sindrome del colon irritabile ed epatopatie.    

I sintomi peggiorano con il freddo, il rumore, la luce, gli odori, gli sforzi mentali eccessivi, con il contatto, fra le 3 e le 4, con le sostanze stimolanti, mangiando e con i cibi speziati. I sintomi migliorano con il calore, il riposo, le bevande calde, dormendo, con una forte pressione sulla zona interessata (ad es. Sull'addome, in caso di disturbi digestivi), di sera, con la solitudine, lavandosi e con le applicazioni calde. In genere i pazienti in cui nux vomica è indicata sono ipersensibili ai rimedi omeopatici e hanno reazioni molto rapide. 
 

Magnesia carbonica: come funziona?  

Magnesia carbonica è un rimedio omeopatico di natura minerale. È un sale molto comune in natura. Viene preparato artificialmente decomponendo il solfato di magnesio, sciolto in acqua, per mezzo di una soluzione di carbonato di potassio o di sodio. Per quanto riguarda la composizione chimica, si tratta di un sale dell'acido carbonico. Il magnesio come elemento chimico è un metallo. La preparazione omeopatica di magnesia carbonica si ottiene per triturazione. Il rimedio fu sperimentato da Hahnemann.  

È indicato nei casi acuti e cronici, nei neonati, nei bambini, nelle donne, nei soggetti astenici, magri, freddolosi, con secrezioni ed escrezioni di cattivo odore, affetti da cefalea e nevralgie prevalentemente notturne, dispepsia acida e disturbi del sonno. È indicato, inoltre, in caso di cefalea, nevralgie facciali, odontalgie, problemi legati al dente del giudizio, sinusite, cataratta, tremori, crampi, spasmi muscolari, convulsioni, insonnia, disturbi della dentizione, coliche gassose, diarrea ed intolleranza al latte nei bambini, allattamento, irregolarità mestruali, morbo di Basedow, diarrea, verminosi, ipertensione, varici, flebiti, affezioni reumatiche, traumi, distorsioni, eruzioni soppresse.  

Quadro clinico  

Il quadro clinico nel neonato è caratterizzato da intolleranza al latte, che viene spesso vomitato indigerito, provocandogli meteorismo, coliche gassose e diarrea acida, verdastra e a volte muco-sanguinolenta. Il quadro clinico nel bambino è caratterizzato da magrezza e a volte emaciazione. La sudorazione è abbondante e piuttosto acida. Il bambino va soggetto a cefalea, eruzioni cutanee di tipo squamoso al cuoio capelluto, disturbi e ritardo della dentizione, diarrea, rigurgiti acidi e vomito amaro soprattutto dopo assunzione di latte.  

È molto irritabile, capriccioso e spesso impara a leggere con difficoltà. Può essere frequentemente indicato nei bambini adottati o costretti a vivere in istituti. Nell'adulto il quadro clinico è caratterizzato da dispepsia cronica, fegato spesso dolente ed ingrossato ed alvo alternativamente stitico o diarroico.  

L'adulto va soggetto a cefalea, nevralgie notturne ed affezioni reumatiche. Nelle donne il ciclo mestruale è scarso di giorno ed abbondante di notte, è preceduto da dolori addominali, rinite, faringite e notevole agitazione. Alla comparsa del ciclo la paziente spesso presenta un aggravamento dello stato generale. Dal punto di vista mentale si può sottolineare un forte senso di abbandono, l'ansia, l'ipersensibilità, l'irritabilità e il cattivo umore. I sintomi possono aggravarsi al mattino, di sera, di notte, in genere dopo mezzanotte, con il freddo, con le correnti d'aria, con i bagni freddi, con le variazioni di temperatura, durante l'inverno, scoprendosi, al chiuso, negli ambienti affollati, con il calore del letto, con i cambiamenti di tempo, con il clima freddo-secco, freddo-umido, piovoso o ventoso, con la luce, con lo sfioramento, con il lavoro manuale, stando sdraiato a letto, appoggiandosi sul lato dolente, iniziando a muoversi e con il movimento violento, con il riposo, prima e durante il mestruo, prima e dopo aver dormito, ogni 3 o 4 settimane, con il latte.  

I sintomi spesso migliorano con il caldo moderato, all'aria aperta, con l'aria fresca, con il clima secco, lavandosi, con le applicazioni umide, al buio, mangiando moderatamente, lasciando pendere gli arti, con il movimento continuo e moderato, camminando.  
 

Gelsemium sempervirens: che cos'è e a cosa serve?   

Gelsemium è un rimedio omeopatico di origine vegetale. Il rimedio si ricava a partire da una pianta appartenente alla famiglia delle loganiacee, il cui nome latino è appunto gelsemium sempervirens ed il cui nome volgare è invece gelsomino giallo. Si tratta di una pianta rampicante, con fusti sottili, che cresce principalmente nelle regioni meridionali del nord America, in prossimità di corsi d'acqua, su terreni umidi e pianeggianti. In passato veniva utilizzato dai coloni nordamericani in caso di febbre. Il rimedio omeopatico si prepara utilizzando la radice fresca raccolta un po’ prima della fioritura della pianta. Dalla radice fresca si ottiene poi la tintura madre che viene usata per le varie formulazioni commerciali. Il rimedio fu sperimentato per la prima volta da henry nel 1852 negli Stati Uniti.  

È indicato nei casi acuti e cronici, nei bambini e nel periodo puberale, nei processi infettivi o tossici e nei disturbi vascolari, in caso di intense sollecitazioni emotive, come prima di un appuntamento o di una prova, dopo spaventi o shock psicologici, nei soggetti emotivi, paurosi ed incapaci di dominare gli eventi.  È utilizzato anche in caso di astenia, scarsa capacità reattiva, sequele di malattie infettive, stati tossici, intensa emotività con paura, tremori e diarrea, ictus, meningite, paralisi spinale spastica, sclerosi multipla, nevriti, convulsioni, tremori, morbo di Parkinson, collasso, ipotensione, ipertensione, insolazione, disturbi della dentizione con diarrea, disturbi da altitudine.   

Quadro clinico  

È indicato in caso di patologie ad insorgenza acuta, come gli stati influenzali, i processi infettivi febbrili, gli stati tossici, le malattie esantematiche, l'insolazione, l'ictus, le meningiti, gli spaventi o le intense sollecitazioni emotive. Il quadro clinico acuto è caratterizzato da astenia, mialgie, sensazione di pesantezza degli arti, rigidità e contratture dei muscoli nucali e tremori. A volte può essere presente febbre con brividi lungo la colonna, pelle d'oca, battito dei denti, arti freddi, testa calda, viso rosso e congesto, respirazione stertorosa, paresi o paralisi che interessano in modo elettivo i muscoli oculari, palpebrali, laringei, degli arti e gli sfinteri. Il quadro clinico cronico è caratterizzato da intensa ansia di anticipazione, tremori, diarrea, pollachiuria e difficoltà nell'emissione della voce prima di un appuntamento o di qualsiasi prova, come esami o esibizioni in pubblico. Le cause che possono portare all'insorgenza di un quadro clinico, sia acuto che cronico, che necessita dell'assunzione di gelsemium, sono spaventi, shock psicologici, emozioni deprimenti, obblighi sociali, esami, debutti, processi infettivi, stati tossici, abuso di tabacco, insolazione, soppressione di eruzioni.  

I sintomi spesso presentano un aggravamento al mattino fino a mezzogiorno, di pomeriggio verso le 17, di notte dopo mezzanotte, con il caldo, con le correnti d'aria, con l'umidità, con il clima eccessivamente caldo, caldo-umido o freddo-umido, con il tempo nuvoloso e nebbioso, con le variazioni barometriche, prima e durante il temporale, con i cambiamenti di tempo, soprattutto dal freddo al caldo e in primavera, con la luna piena e calante, durante la primavera e durante l'estate, con il movimento, con gli sforzi fisici, con il movimento verso il basso, con il tabacco. I sintomi possono presentare un miglioramento con l'aria fresca, con il riposo, con il movimento continuo, con gli stimolanti, con la comparsa della sudorazione, dopo un'abbondante diuresi.
 

Carbo vegetabilis: in quali casi si usa?  

Carbo vegetabilis è un rimedio omeopatico di origine vegetale, il cui nome comune è appunto carbone vegetale. Viene ricavato dal legno della betulla bianca, dei faggi o dei pioppi che crescono nei boschi, nelle brughiere e sui monti dell'emisfero settentrionale. Per ottenere il rimedio omeopatico, il legno viene tagliato a pezzi, riscaldato finché non arde e sigillato in un recipiente di terracotta con chiusura ermetica. La cenere che ne risulta rappresenta la base di partenza per la preparazione del rimedio. Una delle caratteristiche particolari del carbone vegetale è rappresentata dalla sua durezza che gli permette di non decomporsi come il legno normale. In passato, la capacità di assorbire gas e tossine valsero al rimedio la reputazione di "purificatore" del corpo. Nel diciottesimo e diciannovesimo secolo veniva impiegato anche per trattare le ulcere cutanee e per preparare collutori. Il rimedio fu sperimentato da Hahnemann. Una delle sue virtù maggiormente riconosciuta è la proprietà di far riprendere un soggetto dopo un grave collasso.  

Illustrazione 5 - Omeopatia e Agopuntura


È indicato nei casi acuti e cronici, nei bambini, negli anziani, nelle malattie gravi o terminali, dopo traumi, anestesie e interventi chirurgici, nel periodo della convalescenza dopo malattie acute gravi, nei soggetti astenici, scarsamente reattivi, freddolosi, ma con bisogno d'aria, incapaci di tollerare gli estremi di temperatura e di superare qualsiasi stress, inclini a stasi venose, emorragie, lipotimie, insufficienza cardiorespiratoria e turbe dispeptiche, tendenzialmente apatici, abulici e con frequenti deficit prestazionali. I sintomi che in genere portano alla prescrizione di questo rimedio sono più frequentemente astenia, scarsa capacità reattiva, malattie gravi e terminali, sequele di processi broncopneumonici, morbillo, scarlattina e malattie esantematiche, sequele di interventi chirurgici, anestesie o shock, processi settici, laringite, otite, pertosse, insufficienza cardiorespiratoria, disturbi digestivi, emorragie, allattamento, perdite di liquidi organici, lipotimie, collasso, cianosi, asfissia, anemia, edemi, traumi, trombosi, varici, ulcere varicose, processi suppurativi, fistole, gangrena, ustioni, ferite, ulcere, piaghe da decubito, neoplasie benigne e maligne, leucemie, tossinfezioni alimentari, intossicazioni, disturbi da altitudine.  

Quadro clinico  

Nella storia del paziente sono di frequente riscontro minaccia d'aborto, ritardo della crescita intrauterina, asfissia o sofferenza neonatale, malattie esantematiche o infantili caratterizzate da complicazioni e decorso grave, salmonellosi, virosi, setticemie, tossinfezioni alimentari, incidenti, ferite, interventi chirurgici, emorragie, shock, soppressione di eruzioni o di secrezioni, abuso di medicinali e stress psicofisici. Il quadro clinico nel bambino è caratterizzato da malattie acute che in genere hanno un decorso grave e caratterizzato da molteplici complicanze. Le ferite cicatrizzano lentamente, suppurano e assumono un andamento torpido. Le malattie esantematiche spesso sono complicate da bronchite asmatiforme e seguite da otite, otorrea, ipoacusia, congiuntivite, diarrea, asma e bronchite cronica.  

Il bambino si presenta generalmente freddoloso e ipersensibile al freddo. Le mani, i piedi e le ginocchia spesso sono ghiacciate, diventa cianotico dopo bagni freddi e può presentare crisi di ipotermia. Tuttavia, ha bisogno d'aria, non tollera il caldo eccessivo, si aggrava dopo bagni caldi e può presentare disturbi cronici dopo insolazioni o soggiorni in climi tropicali. Si stanca facilmente, non sopporta gli sforzi fisici intensi, ha bisogno di dormire molto, spesso si ammala nel week-end o prima di avvenimenti importanti. Desidera cibi acidi e salati, pane tostato e cibi che non tollera, come i grassi, il burro e i gelati. Va soggetto a: congiuntiviti, otiti, disturbi della dentizione, faringite cronica, verminosi, dissenteria, diarrea, rinite, laringite, asma, processi broncopneumonici e dermatiti. Il rendimento scolastico in genere è mediocre o insufficiente. Apprende lentamente e con molta difficoltà, spesso è distratto, non riesce a concentrarsi, dimentica fatti e dati anche recenti e il pensiero è rallentato e piuttosto vischioso. È privo di immaginazione, di interessi, di ambizione e di vivacità, fondamentalmente apatico e indifferente anche nei confronti dei genitori. Ha paura di essere abbandonato e di tutto ciò che non conosce, è molto timido in pubblico e spesso totalmente dipendente dalla madre. Spesso si maschera per darsi un contegno. È gentile, cerca di conquistare affetto e protezione, ma è poco spontaneo anche nelle manifestazioni affettive. A volte può essere aggressivo, impulsivo e imprevedibile per mancanza di controllo e per indifferenza.  

Il quadro clinico dell'adulto può essere caratterizzato da un viso spesso pallido, che diventa congesto dopo assunzione di vino o eccitanti. Si stanca facilmente, è privo di energia e incapace di superare agevolmente malattie acute, interventi chirurgici o qualsiasi tipo di stress. È freddoloso, ma non tollera gli estremi di temperatura e ha sempre bisogno d'aria.  

Va soggetto a collasso, lipotimie, insufficienza cardiorespiratoria, dispnea, cianosi, processi broncopneumonici, laringiti, emorragie, varici, processi suppurativi, turbe digestive e meteorismo (presenza di aria, flatulenza, a livello dell'apparato digerente).  

Dal punto di vista mentale gli aspetti più caratteristici sono i deficit prestazionali, l'apatia, l'abulia, la scarsa autostima, la sensazione di abbandono, l'ansia e l'irritabilità.  

Il quadro clinico in caso di patologia acute può insorgere nel corso di malattie respiratorie gravi (polmoniti e broncopolmoniti), cardiopatie, tossinfezioni alimentari, shock chirurgici, anestesie ed emorragie. È caratterizzato da sudori freddi, cianosi, cute fredda al tatto, desiderio d'aria, polso piccolo e impercettibile, dispnea, rantoli diffusi, emorragie soprattutto a livello degli orifizi, episodi di svenimento e perdita di coscienza.  

Eziologia

Le cause che possono portare all'insorgenza di un quadro clinico che necessita la prescrizione di carbo vegetabilis possono essere esiti di gravi malattie, emorragie, perdite di liquidi organici, allattamento, shock chirurgici e anestesie, traumi, eccessi alimentari, intossicazioni alimentari, abuso di medicinali, sforzi fisici, raffreddamento dopo aver avuto troppo caldo, insolazione, soppressione di eruzioni cutanee, di emorroidi, della sudorazione.  

I sintomi spesso si aggravano al mattino al risveglio, di sera, di notte prima di mezzanotte, con il freddo intenso, con il caldo intenso, ed in generale con tutti gli estremi di temperatura, con le variazioni di temperatura, con il clima freddo-secco, freddo-umido e caldo-umido, con i bagni troppo freddi o troppo caldi, con gli sforzi fisici, con il movimento, con la pressione, nei luoghi elevati, prima, durante e dopo le mestruazioni, durante l'allattamento, dopo aver bevuto, dopo mangiato e con i tranquillanti. I sintomi spesso migliorano con il caldo moderato, all'aria aperta, con l'aria fresca, quando viene ventilato, con il clima secco, con la luce, nel pomeriggio, sdraiandosi o stando con la schiena diritta.  
 

Che cos'è l'arnica montana?  

Il nome comune della pianta è "tabacco di montagna, ptarmica, margherita di montagna". L'arnica è una pianta che appartiene alla famiglia delle composite e cresce nei pascoli alpini e nei boschi dei Pirenei, della siberia e dell'Europa centrale, specialmente in svizzera e Germania. Predilige i terreni acidi. Il rimedio omeopatico viene prodotto a partire dalla pianta intera fiorita, compresa la radice. Sin dal XVI secolo è stata utilizzata per uso esterno in caso di contusioni o distorsioni; si tramanda che Goethe usasse assumere gocce di arnica come stimolante cardiaco. Il rimedio fu sperimentato da Hahnemann.  

È indicato: nei casi acuti e cronici; nei bambini; nelle donne; negli anziani; in caso di traumi, incidenti, interventi chirurgici, affaticamento eccessivo, shock psicologici, spaventi, dispiaceri, emorragia cerebrale, commozione cerebrale, stati infettivi gravi; nei soggetti predisposti a cardiopatie e vasculopatie cerebrali, dal carattere battagliero, dispotico, piuttosto egoista ma fondamentalmente mite e superficiale. I soggetti che rispondono bene al medicinale negano di essere malati, ignorano la gravità delle loro condizioni. Solitamente preferiscono restare soli e tendono ad essere agitati, irrequieti ed imbronciati. Tratti caratteristici sono la mancanza di concentrazione e la smemoratezza e gli incubi. Attualmente l'arnica viene perlopiù utilizzata come rimedio di pronto soccorso subito dopo un incidente, un intervento, un lutto, un parto o una terapia odontoiatrica.  

Quadro clinico  

Il quadro clinico, quindi, insorge dopo eventi traumatici fisici e psichici, in caso di processi infettivi, ictus o cardiopatie. È caratterizzato da: sensazione di indolenzimento e di contusione generalizzati, fragilità capillare, ecchimosi, emorragie, sonnolenza diurna, insonnia notturna, disturbi del sonno con agitazione ed incubi; talvolta febbre, con calore localizzato alla testa e freddo intenso al corpo, alito fetido, aritmie con oppressione precordiale, diarrea con feci di odore fetido, ritenzione urinaria, torpore o stato comatoso con perdita di coscienza. Dal punto di vista mentale si può sottolineare: la bonarietà, la superficialità, l'egoismo, un atteggiamento di distacco nei rapporti interpersonali, la psicoastenia, le alterazioni dello stato di coscienza, i disturbi della memoria ed i deficit prestazionali, l'ipersensibilità, l'ansia, la depressione e l'apatia. L'arnica è in grado di favorire la coagulazione, arrestare le emorragie, facilitare il riassorbimento dell'ematoma, migliorare la circolazione ed accelerare la guarigione dei tessuti traumatizzati. I pazienti nei quali l'arnica è indicata sono ipersensibili ai farmaci e ai rimedi omeopatici.  

Le modalità di aggravamento dei sintomi sono le seguenti: di sera e di notte, al chiuso, con il clima freddo-umido, ventoso e nuvoloso, con il minimo sfioramento o contatto, con la pressione, con i sobbalzi, con gli sforzi fisici, con il movimento rapido, con l'immobilità completa, con il freddo umido, con il vino, con la luce. Le modalità di miglioramento sono le seguenti: con il calore, all'aria aperta, con il riposo, in posizione supina con la testa bassa, cambiando posizione, con il movimento moderato, con le applicazioni freddo-umide, al buio.   

Parto e post-partum  

Vorrei sottolineare l'importanza dell'utilizzo dell'arnica in gravidanza, ed in particolare durante il parto ed il post-partum. Posso affermare, per esperienza, oltre che sulle mie pazienti, su me stessa, che i dolori del parto sono enormemente ridotti con la somministrazione dell'arnica fin dai primi momenti dall'inizio del travaglio. L'arnica è fondamentale per un travaglio dolce, proprio perché è adatto agli eventi traumatici. E cosa c'è di più traumatico del parto? È di aiuto enorme anche per i dolori del post-partum, perché anche in quel caso aiuta la neomamma in quel periodo particolare durante il quale l'utero deve piano piano tornare alle sue dimensioni originarie. Anche quello in fondo è un trauma.  
 

Apis mellifica: cos'è e quando si usa?  

Apis mellifica è un rimedio omeopatico di natura animale. L'ape è un insetto dell'ordine degli imenotteri. Ha un corpo bruno e peloso, con addome fornito di pungiglione. La quantità di veleno inoculato dalla puntura d'ape è di circa 50 microgrammi. L'ape domestica viene allevata per la produzione di cera e miele. Apis fu sottoposto a sperimentazione da F. Humphries nel 1852. Il rimedio viene ricavato dalle api originarie dell'Europa, oggigiorno presenti anche in Canada, negli stati uniti ed in molti altri paesi. Viene preparato a partire dal corpo intero dell'ape femmina o solo dal pungiglione, schiacciato, disciolto in alcol, diluito e dinamizzato. I prodotti ricavati dalle api, come il miele e la cera, sono stati a lungo utilizzati in molte medicine tradizionali, comprese quella greca, occidentale e cinese.  

Illustrazione 6 - Omeopatia e Agopuntura


È indicato, soprattutto nelle malattie acute e subacute, nelle donne, nei bambini, negli anziani, nelle affezioni a brusca insorgenza e violenta evoluzione, caratterizzate da edemi localizzati o generalizzati, dolori intensi di tipo puntorio e bruciante alleviati dalle applicazioni fredde, intolleranza al caldo, irritabilità, eccitabilità e a volte alterazioni dello stato coscienza. Quello che maggiormente è emerso dalla sperimentazione del rimedio è la presenza di edemi e di infiammazioni con dolore di tipo puntorio.  

Quadro clinico  

La sintomatologia insorge in caso di punture d'insetti, reazioni allergiche e malattie infettive.  È caratterizzata da eritema cutaneo, edemi, reazioni orticarioidi od infiammatorie, dolori brucianti e pungenti, simili ad aghi arroventati, alleviati dalle applicazioni fredde ed aggravati con il calore ed il minimo contatto, edema del viso diffuso o localizzato alle labbra e alle palpebre, edema e spasmi della glottide, infiammazione faringea con interessamento elettivo dell'ugola e delle tonsille, diarrea con feci acquose ed involontarie, versamento pleurico, peritoneale e pericardico a rapida insorgenza, dispnea o respirazione stertorosa, infiammazioni articolari con edema, ipersensibilità al tatto e alla pressione e dolori intensi alleviati dalle applicazioni fredde, gravi sintomi a carico dell'apparato urinario, anche con ematuria, edemi, aumento di volume delle ovaie per congestione, processi infiammatori ed irregolarità mestruali, irritazione meningea o meningite a rapida insorgenza con cefalea, rigidità nucale, volto congesto, occhi semichiusi, pupille midriatiche, febbre elevata, urla, attacchi convulsivi, stupore o perdita di coscienza.  

Dal punto di vista mentale si può sottolineare l'irritabilità, l'eccitabilità, l'irrequietezza, le crisi di pianto anche senza motivo, la loquacità, la gelosia ed i disturbi della coscienza. Questi ultimi sono caratterizzati da confusione mentale, obnubilamento, stupore, coma, delirio e sono osservabili in caso di processi febbrili, meningite, scarlattina o idrocefalo. È interessato con maggiore frequenza il lato destro del corpo, o alternativamente, i sintomi iniziano a destra e quindi passano a sinistra e vanno dall'alto verso basso.  

I sintomi possono aggravarsi: con il calore, con le applicazioni calde, con i bagni caldi, negli ambienti caldi, con il clima caldo o freddo umido, in primavera e durante l'estate, con il contatto, con la pressione (ad eccezione della cefalea), dopo aver dormito, in posizione sdraiata, camminando velocemente, con le luci artificiali. I sintomi possono migliorare: con il freddo, all'aria aperta, con le applicazioni fredde locali (bagni ed impacchi freddi), lavandosi, scoprendosi, dopo un'abbondante diuresi.  

 

Bibliografia 

  • James Tyler Kent "Lezioni Di Materia Medica Omeopatica"  
  • Andrew Lockie "Enciclopedia Dell'omeopatia"  
  • J.H. Clarke "Dizionario Di Farmacologia Omeopatica Clinica"  
  • Lucia Gasparini "Studio Di Materia Medica Omeopatica"  
  • B. Eugene Nash "Fondamenti Di Terapia Omeopatica".