La carne cotta provoca un aumento della creatininemia e quindi riduce il filtrato glomerulare, determianndo quindi una valutazione sbagliata della malattia renale cronica nel paziente diabeteico.
Il processo di cottura converte la creatina in creatinina, che chiaramente assorbita a livello gasroenterico provoca un aumento transitorio della creatininemia a livello sistemico, spiega Sunil Nair, ricercatore del Dipartimento di endocrinologia e obesità dell’Ospedale universitario Aintree di Liverpool e coautore dell’articolo.

Come sappiamo il diabete è una delle cause principali della nefropatia cronica e l’accurata valutazione della creatininemia è un punto essenziale per un eventuale intervento tempestico o la gestione dei farmaci.
La velocita della filtrazione glomeruale è chiaramente la miglior misura della funzione renale , e come sappiamo viene valutata sulla base della creatininemia e poi chiaramente di altre variabili quali sesso, quali etnia, sesso massa corporea.
Fra i fattori esogeni responsabili dell’aumento e variabilità della creatininemia c’è appunto l’ingestione della carne cotta, che ne provoca un notevole aumento postprandiale, al contrario invece della carne cruda (ma chi la mangia?) che non lo provoca affatto.

Qualche numero:


Una bistecca ben cotta di 225 grammi causa dopo due ore dall’assunzione un aumento di creatininemia del 52% rispetto ai valori normali. E l’effetto sembra anche maggiore nelle forme di nefropatia cronica più avanzate.
Sono stati studiati 80 soggetti (64 nefropatici e 16 sani) cui è stato somministrato un pasto composto da due hamburger di manzo alla griglia, oppure due hamburger vegetariani e prelevati poi campioni di sangue a 1,2,4 ore dal pasto, nonchè la mattina dopo, dopo 12 ore di digiuno.
Dopo il pasto con carne cotta si è dimostrato un significativo aumento della creatininemia, e una riduzione del filtarto glomerulare, il picco massimo due ore dopo il pasto.

Conclusioni
:

Evitare il consumo di carne cotta prima dei prelievi per la funzione renale.