Cos’è l'obesità?

 

L'obesità è una malattia complessa dovuta a fattori genetici, ambientali e individuali, con conseguente alterazione del bilancio energetico e accumulo eccessivo di tessuto adiposo nell'organismo.

Studi su famiglie e gemelli hanno sempre sostenuto l'ipotesi di un'influenza genetica, responsabile delle cosiddette anomalie metaboliche che faciliterebbero l'insorgenza dell'obesità in presenza di alta disponibilità di alimenti e cronica sedentarietà. Esistono poi fattori individuali che possono contribuire all'eccessiva introduzione di cibo: si tratta solitamente di comportamenti impulsivi o compulsivi secondari a depressione e/o ansia.

In molti paesi industrializzati, l’obesità colpisce fino a un terzo della popolazione adulta, con un'incidenza in aumento in età pediatrica, specie oggi che è così diffuso il consumo delle merendine: rappresenta quindi, senza dubbio, l'epidemia di più vaste proporzioni del terzo millennio e, al contempo, la più comune patologia cronica del mondo occidentale.Non a caso, infatti, la comunità cardiologica mondiale sta rivolgendo sempre più attenzione a questa condizione. 

L'obesità costituisce un serio fattore di rischio per mortalità e morbilità, sia di per sé (complicanze cardiovascolari e respiratorie), sia per le patologie a essa frequentemente associate, quali:
  • diabete mellito;
  • ipertensione arteriosa;
  • iperlipidemia;
  • calcolosi della colecisti;
  • osteoartrosi. 
Illustrazione 1 - Cardiologia
 

Quando si è obesi?

 

Per aiutare le persone a determinare il proprio peso-forma, si usa una semplice misurazione del rapporto tra peso e altezza chiamata Indice di Massa Corporea (IMC).  

 L'IMC si calcola prendendo il peso in chilogrammi diviso per altezza in metri al quadrato (kg/m2) e costituisce un utile strumento abitualmente utilizzato da medici e altri professionisti per classificare il livello di sottopeso, sovrappeso e obesità negli adulti.

Rientrano nella classificazione di sovrappeso e obesità i soggetti con IMC rispettivamente superiore a 25 e a 30. In generale, un IMC tra 18,5 e 25 è considerato sano, da 25 a 29 è a rischio e un IMC uguale o superiore a 30 è ritenuto ad alto rischio. Per esempio, un adulto che pesa 70 kg ed è alto 1,75 m avrà un IMC di 22,9. 

L'IMC, tuttavia, non fornisce informazioni sulla distribuzione del grasso nel corpo. Questa è un'informazione importante perché, ad esempio, un eccesso di grasso addominale può avere conseguenze in termini di problemi di salute. 
 

Come si distribuisce il grasso?

 

Un modo per misurare la distribuzione del grasso è la circonferenza della vita. La circonferenza della vita non è correlata all'altezza e fornisce un metodo semplice e pratico per identificare le persone in sovrappeso che sono maggiormente a rischio di malattie associate all'obesità.  

Se la circonferenza della vita è superiore a 94-102 cm per l'uomo e 80-88 cm per la donna,i soggetti hanno un eccesso di grasso addominale ed sono quindi maggiormente a rischio di incorrere in problemi di salute, anche se il loro IMC è più o meno nella norma. La misurazione della circonferenza della vita divide le persone in due categorie: androide e ginoide.  

I soggetti con una distribuzione del tessuto adiposo di tipo androide (forma a "mela") hanno la maggior parte del grasso corporeo intraddominale e localizzato intorno allo stomaco e al petto e sono maggiormente a rischio di sviluppare malattie correlate all'obesità.  

Gli individui con una distribuzione del grasso di tipo ginoide (forma a "pera") hanno la maggior parte del grasso corporeo localizzata intorno ai fianchi, alle cosce e al sedere. Gli uomini obesi hanno maggiori probabilità di essere "mele" e le donne "pere". 
 

L’obiettivo di un peso realistico

 

In relazione alle diete dimagranti va sottolineato che il messaggio da trasmettere è di puntare ad un obiettivo realisticamente perseguibile: si deve mirare non al raggiungimento del cosiddetto peso ideale, numero astratto espressione di calcoli che hanno solo valore statistico ma di quello cosiddetto "ragionevole", intendendo, con tale termine, il peso mantenuto senza sforzo dopo i 21 anni e che permette buone condizioni di salute fisica, psichica e sociale. È stato ormai ampiamente dimostrato che è sufficiente una riduzione del 10-15% del peso iniziale per indurre significativi miglioramenti di ipertensione, diabete e patologie cardiovascolari.

 

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