L’ostruzione che l’aumento del volume della prostata può comportare allo svuotamento della vescica durante la minzione richiede spesso un intervento di disostruzione. L’enucleazione dell’adenoma prostatico con laser ad Holmium (HoLEP) serve per rimuovere la porzione più interna della prostata (il cosiddetto adenoma prostatico) lasciando la parte prostatica più esterna (capsula) in sede. L’intervento dura generalmente 1 ora e prevede l’utilizzo di una tecnologia laser per enucleare la parte centrale della prostata. Successivamente, l’adenoma verrà aspirato (morcellato) al di fuori della vescica. Durante l’intervento può essere necessario ricorrere a procedure aggiuntive come, ad esempio, meatotomia per stenosi del meato uretrale esterno, o uretrotomia endoscopica per stenosi uretrale. Al termine dell’intervento viene lasciato un catetere vescicale per un periodo variabile solitamente da 1 a 4 giorni salvo complicazioni. Una volta rimosso il catetere la ripresa della minzione spontanea può essere caratterizzata dalla presenza di urine ematiche e dalla necessità di urinare di frequente (di solito questo quadro ritorna alla normalità nel giro di 1 mese).

Può succedere che al momento della rimozione del catetere il paziente non riesca a urinare spontaneamente a causa della presenza di coaguli ematici o della presenza di uno spasmo (contrazione involontaria) dello sfintere uretrale. In questo caso può essere necessario tenere il catetere vescicale per alcuni ulteriori giorni, fino al ristabilirsi della normale minzione.
L’intervento è generalmente definitivo. In circa l’1% dei casi negli anni il tessuto adenomatoso della prostata può ricrescere e può in questo caso rendersi necessario un reintervento. Dopo l’intervento scompare la eiaculazione in circa 8 casi su 10 (cioè non fuoriesce più liquido seminale all’esterno al momento dell’orgasmo) mentre la sensibilità orgasmica e la potenza sessuale vengono mantenute. Viene sempre eseguito un esame istologico sul tessuto prostatico asportato con l’intervento e, in base ai risultati dell’esame istologico, verrà consigliata al Paziente la migliore condotta terapeutica.

Altre tecniche chirurgiche che è possibile proporre:

- Adenomectomia prostatica trans vescicale (ATV)
- Resezione transuretrale di adenoma prostatico (TURP)
- Tecniche endoscopiche di vaporizzazione di tessuto prostatico

Benefici attesi e scopo della prestazione proposta:
Risoluzione del quadro clinico e sintomatologico e prevenzione della progressione di malattia.

Rischi prevedibili legati alla non esecuzione della prestazione proposta:
Progressione del quadro clinico con possibile comparsa o peggioramento della sintomatologia, del rischio di ritenzione urinaria acuta, insufficienza renale, calcolosi vescicale, scompenso detrusoriale

Rischi prevedibili legati all’esecuzione (al momento della proposta) e possibili complicanze:

Frequenti (10-80%):
- Eiaculazione retrograda (mancata fuoriuscita di liquido seminale all’eiaculazione)
- Disuria (bruciore alla minzione) prolungata (solitamente qualche settimana)

Rare (<5%):
- Macroematuria con anemizzazione e necessità di emotrasfusione (<5%)
- Infezioni delle vie urinarie
- Stenosi dell’uretra
- Sclerosi del collo vescicale

Rarissime (<1%):
- Perforazione della parete vescicale o della capsula prostatica con squilibrio idro-elettrolitico
- Fistola urinosa
- Lesione delle papille ureterali, lesione del retto, lesione dello sfintere urinario - - Reintervento chirurgico
- Urosepsi (infezione generalizzata) e aumento del rischio perioperatorio (<0.1%)

Possibili problemi di recupero: incontinenza urinaria (<10%), disfunzione erettile (<10%).