Cos'è l'incurvamento penieno congenito?

Il recurvatumcongenito” è una patologia dovuta alla difformità nello sviluppo dei corpi cavernosi contraddistinta dall’apparente normalità del pene flaccido con comparizione della curvatura in fase erettile, curvatura che può essere dorsale, laterale e ventrale.

L’entità della curvatura differisce da soggetto a soggetto e viene notata dall’adolescente nel periodo della pubertà, durante le erezioni, spesso variando da una minima alterazione di tipo estetico fino a determinare una forte problematicità nella penetrazione con le relative conseguenze di carattere psicologico.

Spesso infatti è questo malessere che induce il paziente ad effettuare una visita andrologica e a richiedere un intervento di corporoplastica.

Illustrazione 1 - Urologia

 

Come va trattao?

In caso di pene curvo congenito questa metodica chirurgica viene considerata una metodica d’elezione poiché è in grado di offrire risultati ottimali a livello di raddrizzamento penieno e ha una bassa percentuale di recidiva grazie ad un’adeguata tenuta delle suture (si sovrappongono due lembi di albuginea), con assenza di nodularità ed estetismi.

Incurvamento penieno acquisito - Malattia di La Peyronie o “Induratio Penis Plastica?

La malattia di La Peyronie o “Induratio Penis Plastica” è invece un malattia “acquisita” del tessuto connettivale del pene che implica la tunica albuginea dei corpi cavernosi del pene.

L’infiammazione dovuta al continuo traumatismo penieno spesso può provocare la fibrosi e la successiva formazione della “placca” nell’albuginea.

Sintomi più frequenti

  • Dolore penieno in fase erettile;
  • Recurvatum penieno;
  • Penetrazione difficoltosa durante i rapporti sessuali;
  • Deficit erettivo.

Diagnosi

È importante dal punto di vista diagnostico effettuare un’ecografia peniena dinamica per verificare la presenza, le dimensioni e l’estensione della “placca” oppure un ecocolor doppler penieno dinamico per studiare anche la fase dinamica - vascolare dell’erezione.

Infine è utile anche documentare fotograficamente l’entità del recurvatum penieno tramite le autofoto secondo Kelamy.
 

In cosa consiste la terapia medica?

Vi sono diversi approcci terapeutici per fronteggiare questa problematica.

La terapia medica ha l’obiettivo di ridurre il dolore e rallentare la progressione della patologia stessa. La cura consiste nella somministrazione di farmaci come la vitamina E, il tamoxifene e le carnitine. Possono essere somministrati anche farmaci di iontoforesi di Verapamil e Cortisone, sostanze che in determinate situazioni possono essere iniettate anche intraplacca.

Un’altra possibile terapia è di tipo “fisico”, una cura che mostra un’efficacia molto variabile ed include: la ESWT (litotrissia extracorporea con onde d’urto), il laser ad infrarossi e l’ipertermia, infiltrazione XIAPEX o Collagenasi di Clostridium Histolyticum.

Terapia chirurgica

Infine si può ricorrere alla “chirurgia” (corporoplastiche di raddrizzamento ed interventi con incisione della placca e posizionamento di protesi peniene), nel caso in cui la placca causa molto disagio ed il recurvatum penieno determina una forte difficoltà nel rapporto sessuale.


Protesi e allungamento del pene

L’impianto di protesi peniene”soffici” con incisione di rilassamento dell’albuginea e posizionamento di un patch autologo (vena safena) o eterologo (matrice collagene).

Benefici delle protesi e dell'allungamento del pene

Tale intervento consente di ottenere un ottimo raddrizzamento con “allungamento” del lato malato, grazie all’aiuto di protesi soffici dotate di rigidità assiale, che garantiscono un costante allungamento penieno, tale da impedire la possibile recidiva dell’incurvamento e l’accorciamento futuri legati all’ evoluzione progressiva della malattia stessa.

Inoltre, poiché le protesi sono soffici e hanno un diametro molto piccolo (10 mm) quindi permettono di ottenere un buon risultato estetico, possono essere inserite anche dopo aver effettuato una singola dilatazione dei corpi cavernosi con risparmio del tessuto erettivo periferico, senza danneggiamento. In questo modo l’erezione residua complementare, comporta un’erezione che, associata alla rigidità assiale delle stesse protesi peniene, permette una buona penetrazione vaginale e risultati del tutto soddisfacenti dal punto di vista funzionale.

Quando un paziente soffre di tale patologia è possibile effettuare una singola incisione peniena basata su principi geometrici per correggere tutti i diversi tipi di incurvamento penieno in soggetti con funzionalità erettiva integra.

 

Cos'è la corporoplastica?

Questo metodo chirurgico basato su principi geometrici consente di rilevare il “punto” esatto dove poter effettuare una singola incisione dell’albuginea dei corpi cavernosi penieni, in modo tale da determinare un difetto di riempimento rettangolare che sarà riempito in modo più semplice con un graft eterologo (patch di matrice collagene bovina), proprio perché i precisi calcoli geometrici permettono di sapere l’esatta “lunghezza” e l’esattalarghezza” del difetto di riempimento ottenuto.

Qual è l'obiettivo della corporoplastica?

La finalità dell’intervento permette di ottenere il perfetto raddrizzamento del pene con allungamento dello stesso, in quanto il lato penieno concavo (lato più corto) diviene lungo quanto il lato convesso (lato più lungo), senza causare nessun ridimensionamento del pene, con bassa incidenza di recidiva, senza inestetismi e noduli palpabili.

Nei pazienti che manifestano una disfunzione erettile e che richiedono quindi l’impianto di protesi peniene, l’incisione geometrica dell’albuginea può essere effettuata contemporaneamente all’impianto di protesi stesse.

 

Bibliografia

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