D.: Cosa è e a cosa serve un test da sforzo?
R.: Come dice la parola è una prova che prevede uno sforzo fisico finalizzato a valutare il comportamento del sistema cardio-circolatorio in occasione di affaticamento. In particolare serve a misurare se con l’aumentare della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa sotto sforzo compaiono segni elettrocardiografici o sintomi dolorosi suggestivi di ostruzioni delle arterie coronarie, ossia delle arterie che riforniscono il muscolo cardiaco di sangue e ossigeno.D.: Come si effettua un test da sforzo?
R.: Classicamente si effettua o sulla cyclette o sul tapis roulant, vengono applicati gli elettrodi sul torace e sul dorso per la registrazione dell’elettrocardiogramma e posizionato sul braccio il manicotto per la rilevazione della pressione. La persona deve essere vestita con abiti sportivi e scarpe da ginnastica, dopo un pasto leggero consumato almeno 3-4 ore prima.D.: Chi e perché deve sottoporsi al test da sforzo?
R.: il test è utile per la diagnosi delle malattie delle coronarie, ovvero quando la persona presenta dolori al torace suggestivi per angina pectoris, oppure per valutare la sicurezza nell’effettuare attività sportiva, per controllare nel tempo una cardiopatia ischemica già nota (per esempio un pregresso infarto, by-pass aorto coronarico, angioplastica), per valutare il comportamento della pressione sotto sforzo, per accertamenti cardiologici nei diabetici, a volte per lo studio di alcune aritmie.D.: Chi non può effettuare il test?
R.: Sussistono controindicazioni assolute quali l’infarto recente (meno di un mese), aritmie pericolose, pressione molto alta, aneurisma dell’aorta, scompenso cardiaco, e controindicazioni relative quali i difetti valvolari, alcune aritmie, disturbi elettrolitici. Possono inoltre sussistere impedimenti di tipo fisico (difficoltà a correre o pedalare, artrosi grave, arteriopatie delle gambe) o impedimenti di tipo psichico.D.: Quanto dura un test da sforzo?
R.: La sua durata è variabile, lo scopo è raggiungere una determinata frequenza cardiaca che è dipendente dall’età (si usa la formula 220-l’età), dipende inoltre dal grado di allenamento, dal comportamento della pressione, dalla comparsa di eventuali sintomi o segni anomali sull’elettrocardiogramma che suggeriscono l’interruzione della prova. Mediamente persone allenate riescono a correre o pedalare anche per 10-15 minuti, persone meno allenate si fermano prima. Calcolando il tempo occorrente per la preparazione e quello successivo al test per il riposo e l’attesa della risposta occorre calcolare un tempo totale di 45-60 minuti.D.: La prova comporta rischi per il soggetto che la effettua?
R.: Una volta escluse le controindicazioni, il paziente viene edotto su cosa consiste esattamente esame e deve sottoscrivere il consenso informato alla sua esecuzione. Il consenso non toglie alcuna responsabilità al medico ma dimostra che il paziente è stato avvisato esaurientemente sui motivi della sua esecuzione, sui rischi, sulle soluzioni alle eventuali complicanze.I rischi che si corrono consistono nella possibile comparsa di dolore anginoso, di segni di ischemia coronarica, di aritmie, di eccessivo aumento della pressione. In realtà costituiscono proprio quello che si va a cercare, non a caso il test da sforzo è “un test provocativo”. In genere sono transitori e passano interrompendo lo sforzo. L’esame deve comunque essere effettuato da medici esperti provvisti degli strumenti idonei per fronteggiare le complicanze (farmaci, ossigeno, defibrillatore). Complicanze gravi e/o irrisolvibili sono molto rare, l’importante è valutare bene a priori le controindicazioni assolute e relative.