Fibromalgia: che cos'è?

La fibromialgia rappresenta uno dei più importanti disturbi in ambito reumatologico delgi ultimi dieci anni, si stima infatti una prevalenza variabile tra il 3 e il 30%.

Lo spettro sintomatologico di questa malattia è estremamente vasto e comprende:

  • dolori muscoloscheletrici
  • iperalgesia con allodinia
  • rigidità; 
  • affaticamento cronico
  • ansia
  • depressione;
  • una miriade di sintomi della sfera neuro-cognitiva.

La diagnosi, solitamente di carattere reumatologico, manca di un marcatore specifico.

Illustrazione 1 - Medicina del Dolore
 

Quali sono i criteri diagnostici?

Nel 2016 l'American College of Rheumatology ha introdotto dei criteri diagnostici modificati (Wolfe D. et al. Arthritis & Rheum, 2016). Nella fibromialgia sembra svolgere un ruolo particolarmente centrale la cosidetta sensibilizzazione centrale, che consta di un alterato equilibrio tra i meccanismi di facilitazione (sostanza. P e glutammato) e meccanismi di inibizione (norepinefrina, serotonina, oppioidi, sistema endo-cannabinoide). Il fatto più rilevante risulta inoltre essere un'attivazione gliale difficilmente controllata che esita in una produzione di citochine proinfiammatorie da parte di cellule della glia non neuronali.Tale sbilanciamento verso le citochine proinfiammatorie, sembra quindi rappresentare il preludio dello sviluppo della malattia fibromialgica.
 

Come curarla in tempo?

Le strategie di gestione della malattia comprendono quindi step successivi e crecenti:

  • Diagnosi tempestiva;
  • Comprensione della fibromialgia da parte del paziente;
  • Valutazione completa del dolore, della funzione e del contesto psico-sociale;
  • Miglioraramento della qualità di vita legata alla salute;
  • Attenta valutazione e condivisione col paziente del rapporto rischio-beneficio delle terapie farmacologiche;
  • Completa condivisione delle terapie percorribili con il paziente;
  • Possibilità di adottare terapie di tipo non farmacologico.


Quanto è invalidate?

In conclusione, la fibromialgiasi può considerare una sindorme dolorosa cronica caratterizzata da un peggioramento della situazione clinica dei pazienti affetti con un profondo deterioramento della qualità della vita e un enorme problema nella vita quotidiana e nelle attività professionali.Tali connotazioni della malattia lo possono quindi definire come una problematica clinica estremamente invalidante dal punto di vista clinico, professionale e psico-sociale.



Bibliografia

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