L’importanza dell’esercizio fisico

C’è l’esigenza, sempre più diffusa e la necessità di somministrare l’attività fisica che serve ad ogni individuo, sano o malato, giovane o anziano. È ormai accertato che serve anche di più nei pazienti con malattie croniche non trasmissibili, negli anziani e nei soggetti con disturbi del metabolismo.

Quantificare in modo affidabile l’attività fisica praticata, quella necessaria e verificare i risultati ottenuti richiede un approccio professionale mediante strumenti scientificamente validati e quindi riproducibili. L’utilizzo di questi strumenti potrà consentire di praticare quella che serve  con costi bassi e favorirne una diffusione su larga scala, con i vantaggi che ne conseguono, sia per i singoli individui/pazienti che per il Sistema Sanitario

  Illustrazione 1 - Cardiologia

Attività svolta a Brescia

Nel 2013 e 2014 abbiamo completato un progetto su fondi dedicati del Ministero della Salute in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Sicilia per valutare l’opportunità di un programma di somministrazione di attività fisica personalizzata. Questo programma prevedeva in ogni paziente, un test di valutazione iniziale, un’attività con supervisione in palestra ed una rivalutazione dopo 6 mesi, tutte attività rendicontate nel budget del progetto dagli Spedali Civili all’Asl di Brescia, su fondi ministeriali.
 
Successivamente, abbiamo proseguito in regime libero professionale Aziendale, previo accordo tra ASST, CUS ed Associazione Diabetici della Provincia di Brescia, in due palestre fisiatriche dell’ASST Spedali Civili ed in una palestra del CUS Brescia. Ad oggi seguiamo 15 pazienti nella palestra del P.O. di Montichiari e 15 pazienti presso la palestra Nicolayeska sono tutti pazienti con diabete di tipo 2, clinicamente stabili, in parte con danni d’organo stabilizzati. Nessuno dei nostri 30 pazienti diabetici seguiti in palestra ha avuto, negli ultimi anni, un peggioramento clinico o strumentale relativamente a nuove complicanze o a nuovi danni d’organo.
 
Finanziamento Smart Aging concesso dal MIUR (2014-2016): Il progetto è stato approvato dal Comitato Etico Provinciale di Brescia. Hanno lavorato a questo progetto 4 assegnisti. (un medico e 3 laureati magistrali in scienze motorie presso alla palestra del CUS di Brescia, su pazienti anziani polipatologici (da 65 a 88 anni, di ambo i sessi), 3 volte la settimana: lunedì, mercoledì e venerdì mattina. 
 

Attività fisica sotto controllo

In tutti i pazienti è stata valutata la pressione arteriosa, saturimetria e frequenza cardiaca all’inizio ed alla fine della seduta di allenamento. Tutti i pazienti che lo necessitano vengono monitorati con ECG monocanale durante l’attività in palestra. Tutte le problematiche di selezione e intercorrenti, le visite specialistiche o gli approfondimenti vengono realizzati  all’interno dell’Ospedale di Brescia, in regime di esenzione o con pagamento di ticket: il referente è il Prof. Assanelli, un medico dello sport e dell’esercizio fisico dell’ASST Spedali Civili di Brescia. 

Dopo la fine del progetto, dal settembre 2016 a tutt’oggi seguiamo il 90% dei pazienti reclutati nel progetto stesso, più altri nuovi, per un totale di 65, in regime libero professionale Aziendale, previo accordo tra ASST, CUS ed Associazione Diabetici della Provincia di Brescia, in due palestre fisiatriche dell’ASST Spedali Civili ed in una palestra del CUS Brescia.

Nessuno dei 65 pazienti seguiti in palestra nel progetto Smart Aging, in gran parte già da  ormai almeno 2 anni, ha avuto un problema di salute maggiore (un ricovero ospedaliero prolungato o un’interruzione superiore a 35 giorni).

Durante il progetto hanno sospeso l’attività una paziente con FA parossistica, in attesa di ablazione trans-catetere e uno con adenoma ipofisario, che è stato operato con successo. Dieci pazienti operati di cataratta, una con polmonite lobare, una con otite esterna, due con tendinite, una con herpes zoster, otto con dolori lombari intercorrenti, in relazione a patologie pregresse (ernie discali o osteoporosi), hanno ripreso l’attività. Per queste attività, svolte in prima persona dal Prof. Assanelli, non è stato richiesto il supporto infermieristico ed il personale dedicato è stato in grado di gestirli alla ripresa dell’attività fisica dopo la stabilizzazione dell’evento acuto, previa valutazione medica e funzionale.

Tutti i pazienti, sia anziani che diabetici, hanno eseguito un test cardiopolmonare massimale a Montichiari prima della prescrizione di esercizio ed una bioimpedenziometria. Inoltre, nella palestra del CUS sono iniziati i test di valutazione funzionale (dei 6 minuti e altri) su altri 120 pazienti anziani, che sono stati seguiti a casa e monitorati da remoto.

Tutti questi 215 pazienti, seguiti con varie modalità (65 anziani, 15+15 diabetici tipo 2 seguiti in palestra con protocollo ad alta intensità e 120 seguiti a casa, con protocollo a bassa intensità e monitorati da remoto), sono forniti di un accelerometro verticale, validato, che fa riferimento ad una cloud fornita gratuitamente da Technogym (mywellness key) e sono seguiti, da remoto, dai trainer: ognuno di questi trainer ha una laurea magistrale in scienze motorie (5 anni di percorso universitario), ma non fa parte delle lauree sanitarie ma di quelle di supporto. 

La supervisione e i problemi intercorrenti in tutti i pazienti sono gestiti dal Prof. Assanelli, medico dello sport e dell’esercizio.
 

Monitoraggio dei pazienti

Attualmente, ogni paziente che segue il modello 1 (ad alta intensità) esegue un test cardiopolmonare presso il PO di Montichiari ed una bioimpedenziometria, in regime libero professionale aziendale al costo di 120+20 euro (bioimpedenziometria) e poi inizia un percorso personalizzato di attività fisica, seguendo la prescrizione individuale, con supervisione di personale con laurea magistrale in scienze motorie, al costo di 50 euro al mese.

Ogni paziente che segue il modello 2 (a bassa intensità) esegue un test dei 6 minuti presso la palestra del CUS ( non rendicontato dal SSN), dei test standardizzati di forza e flessibilità e gli/le viene stilata una scheda individuale di esercizi, basandosi sull’esito dei test eseguiti. Ripete poi gli stessi test a 6 mesi per verificare e misurare gli esiti dell’intervento. Nella nostra esperienza i risultati sono apprezzabili e documentano un piccolo miglioramento, di entità minore rispetto al modello 1, ma con un minor impegno di risorse.
 

Risultati 

In tutte e due le categorie di pazienti abbiamo documentato l’utilità di fornirgli un accelerometro verticale validato, che dà a ciascuno ed al suo trainer la misura dell’attività svolta ed è anche un incentivo a mantenerla sui livelli prescritti dal medico dello sport e dell’esercizio

Questo lavoro è stato possibile dopo che abbiamo stilato un accordo tra Associazione Diabetici della Provincia di Brescia e Asst Spedali Civili da una parte e Associazione Diabetici, Università e CUS Brescia dall’altra.